OSSERVATORIO LEGALITÀ CGIL VENETO

La legalità non è un dato di fatto. Lo mostra il Rapporto sulla Legalità della CGIL Veneto pubblicato ogni mese

 

Con questo numero Ecopolis ha scelto di dare spazio al Rapporto mensile sulla legalità in Veneto redatto da Ilario Simonaggio, responsabile Osservatorio Legalità CGIL Veneto, nella parte che riguarda l’ambiente. I Rapporti mensili sono prodotti per consentire uno sguardo d’insieme sulla realtà veneta

Ambiente: sfruttamento e rapina dei beni primari, patrimonio artistico, contraffazioni alimenti. Agosto-settembre 2024:
Caso PFAS in Corte d’Assise di Vicenza e udienza in Parlamento:
Il capo degli uffici investigativi, Giorgio Lino Bruno di Vicenza, è stato convocato l’11 settembre 2024 davanti alla Commissione Ambiente e Territorio del Parlamento, per ripercorrere il processo in Corte d’Assise. Il processo è stato aperto il 1 luglio 2021 e da allora si sono svolte 101 udienze, sono stati uditi 80 teste di cui 50 di parte civile, ci sono stati 2 filoni di indagine e 15 imputati. La sentenza di primo grado è attesa, salvo imprevisti, nella primavera 2025. Le domande della Commissione potrebbero riguardare la decisione, risalente a ottobre 2023, di archiviazione dell’inchiesta sui presunti danni da PFAS ai lavoratori MITENI Spa con 19 manager indagati (GUP Roberto Venditti, PM Alessio La Placa). La Procura ha fatto sapere che il passivo sinora accertato della MITENI Spa è di 32 milioni di euro. L’imputazione è a carico di 8 manager, 6 dei quali sono accusati di bancarotta. Il costo della bonifica per 75 chilometri quadrati di terreno inquinato era di 17,5 milioni di euro nel 2010. Tra il 2010 e il 2017 le perdite economiche della società sono state di 14,9 milioni di euro. Nel corso dell’audizione, è stato comunicato che i costi della bonifica sono attualmente saliti a 180 milioni di euro. Ora, al tavolo siedono anche Marzotto e Mitsubishi, con comunicazione formale di ICIG al Ministero Ambiente. Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso amministrativo della Mitsubishi che sosteneva la “non responsabilità” nella contaminazione. Per quanto riguarda la Marzotto Spa, il TAR Veneto non si è ancora espresso. Entrambe le società fanno sapere che ricorreranno sino al Consiglio di Stato e che la loro partecipazione al tavolo della bonifica non deve essere considerato come ammissione di colpa. Nel frattempo, il palancolato sul lato est dello stabilimento Miteni Spa è stato completato al 70%, e si prevede il termine lavori nel primo semestre 2025. Il 18 settembre 2024 sono riprese le udienze in Corte d’Assise, dopo la pausa estiva, con la deposizione dell’imputato Luigi Guarracino, direttore operativo e poi amministrativo, AD della Miteni Spa dal 2009 al 2015. Guarracino è l’unico degli imputati che ha deciso di parlare al processo. Guarracino ha dichiarato: “già nel 2009 puntai alle certificazioni ambientali (ISO 14000). Informai con denuncia gli enti preposti dei contaminanti, normati e non, che fuoriuscivano dallo stabilimento Miteni, rispettando tutte le indicazioni del Comitato Tecnico Regionale”. Sono state fissate 4 udienze al mese per i mesi che vanno da settembre a novembre 2024, per accelerare i tempi del processo di primo grado a rito ordinario. Nel frattempo, la UE ha fissato tramite una direttiva dei limiti più ristrettivi per i PFAS: le nuove regole devono essere adottate dagli stati membri entro il 12 gennaio 2026. L’udienza del 19 settembre 2024 ha registrato la deposizione degli ingegneri chimici Maurizio Onofrio e Amedeo Zolla, accompagnata da una memoria scritta di 250 pagine dei 2 consulenti ambientali della difesa ICIG. I 2 hanno dichiarato che “i terreni impregnati di PFAS sono contaminati per sempre”. La memoria ricostruisce la storia ambientale della fabbrica, dalla RIMAR ospitata nelle scuderie di Villa Marzotto a Trissino sino al 1964, alla nuova fabbrica di Via Colombara dal 1966-1967, dove si producevano 97 composti chimici. I 2 consulenti ambientali sono stati sentiti anche nella sessione del 25 settembre 2024 dove hanno dichiarato: “I GenX li trovò in falda il CNR nel 2011, prima che la Miteni li usasse in produzione (2014)”. Nelle ultime udienze è stata presente anche la TV di Stato giapponese, che ha manifestato interesse in quanto ci sono casi da inquinamento di PFAS anche in Giappone. L’udienza del 27 settembre 2024 ha visto la deposizione di Giuseppe Resnati, professore al Politecnico di Milano ed esperto di chimica del fluoro, che ha ribadito in aula le conclusioni dei 2 tecnici ambientali della difesa. Il professor Resnati ha asserito che: tra i prodotti secondari non caratterizzati durante la produzione di PFOA e PFAS potrebbe esserci anche il GenX; c’è anche la probabilità che uno o più sottoprodotti, in caso di sversamento accidentale, potrebbe aver portato alla formazione di GenX e C604 nel sottosuolo o nelle acque di falda. Durante la sua deposizione Antonella Profumo, chimica analista, ha ammesso che il laboratorio di Theolab aveva grandi incertezze sulla validazione dei dati per il continuo cambiamento degli stessi, in merito alla presenza di C604, nonostante la presenza di apparecchiature al top, e che la Miteni Spa non disponeva di una figura professionale capace di interpretare i dati. A queste deposizioni ha fatto seguito il controinterrogatorio del PM e degli avvocati delle parti civili. L’udienza successiva è prevista il 3 ottobre 2024. (Il Giornale di Vicenza del 11, 12, 18, 19,20, 26, 28 settembre 2024).
Eternit abbandonato a Legnago (VR):
Grazie ad una segnalazione, la Polizia Locale ha trovato 280 lastre di eternit, abbandonate in 2 punti di Torretta di Legnago. L’abbandono di materiali contenenti amianto da parte dei “turisti del rifiuto” è una piaga diffusa in tutta la regione, una piaga che oltre al danno ambientale e per la salute scarica sulla Pubblica Amministrazione il costo del corretto smaltimento di questo rifiuto. Con tutta probabilità, in questo caso si tratta di demolizioni edili di tetti in eternit che sfruttano le aree non abitate della frazione, comode alla Transpolesana. (L’Arena del 2 agosto 2024).
Sequestrati 3 milioni di articoli a Padova:
Il maxi sequestro di matite, penne e astucci è stato effettuato dalla Guardia di Finanza di Padova, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Gli articoli venivano venduti nel centro China all’ingrosso ubicato in Corso Stati Uniti a Padova ma erano potenzialmente dannosi per l’uomo e l’ambiente perché fuori norma per quanto riguarda la tracciabilità. L’imprenditore di origine straniera è stato denunciato ed è stata elevata una pesante sanzione amministrativa. (Corriere del Veneto del 28 agosto 2024).
Sequestrati 27 quintali di vongole nel delta del Po (Ro):
La guardia costiera ha fatto un maxi sequestro di vongole in basso Polesine tra Porto Tolle, Albarella e Pellestrina (VE) ed elevato una sanzione di 18mila euro ai pescatori di frodo. L’operazione di controllo di fine agosto 2024, ha riguardato in particolare il rispetto della normativa vigente sul prelievo delle vongole con draga idraulica e le irregolarità sull’uso di attrezzi da pesca non consentiti. Nove le contestazioni elevate tra pesca in zone vietate (3) o con strumenti non leciti (6). (Corriere del Veneto del 31 agosto 2024).
Rifiuti pericolosi a Chioggia (VE) scaricati e smaltiti senza permesso:
La Guardia di Finanza ha effettuato dei controlli presso il mercato ittico di Chioggia trovando una discarica abusiva composta da un cassone per la raccolta indifferenziata di ogni materiale, tra cui rifiuti pericolosi, senza nessun rispetto delle norme di smaltimento e separazione dei rifiuti. L’intera area è stata posta sotto sequestro insieme a 25mila chili di rifiuti tossici. La ditta e l’autotrasportatore che stava effettuando il carico sono stati denunciati. (Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova Venezia del 4 settembre 2024).

«Per curare qualsiasi malattia, è buona norma non negare l’evidenza.,, Vanno fatte le dovute distinzioni, ma è indubbio che anche i reati descritti sinteticamente sono parte della realtà veneta…Temiamo che, al pari dell’inesistente modello veneto in tema di ambiente e salute, anche a proposito della legalità c’è ben poco di virtuoso. E la constatazione che questi problemi non siano un’esclusiva del nostro territorio, ma interessino tutto il Paese, non ci esime dal dovere di cercare rimedi efficaci e di metterli in pratica… I Rapporti mensili sono prodotti per consentire uno sguardo d’insieme sulla realtà veneta. Non ci stancheremo di ripetere che la presa d’atto formale e sostanziale del fatto che non esistono “isole felici” aiuta una indispensabile crescita culturale e di consapevolezza generale per combattere ogni forma di illegalità» sottolinea Ilario Simonaggio, responsabile dell’Osservatorio Legalità CGIL Veneto e autore del Rapporto.

Il Rapporto viene pubblicato dal 1° gennaio 2022 ed è visibile sul portale della CGIL Veneto, nell’Osservatorio sulla Legalità del Consiglio Regionale Veneto nonché sul sito dei quotidiani NEM nello spazio riservato agli abbonati. Fonte media locali e ordinanze di custodia nei casi di associazioni criminali

Redazione Ecopolis