L’aumento dei fenomeni meteorologici estremi ci intima di ripensare le nostre città per adattarle ai cambiamenti climatici in atto: a ricordarlo è proprio la recente dichiarazione di emergenza climatica della nostra città (ne abbiamo parlato qui).
Riprendiamo l’articolo di valori.it che racconta le buone pratiche innovative Parigi, Los Angeles e Amburgo, facilmente replicabili in altre realtà locali.
Nubifragi, siccità, ondate di calore sempre più forti e prolungate, fenomeni meteorologici sempre più intensi ed estremi. Il 2018 è stato l’anno più caldo per l’Italia dal 1800 e si assiste al susseguirsi di record che non possono lasciare indifferenti.
I cambiamenti climatici stanno già da tempo causando danni ai territori, alla salute dei cittadini e alle città che non approntano seriamente politiche di adattamento al clima.
Anche solo considerando il nostro Paese e solo il 2018, i numeri fanno impressione. A snocciolarli è un’indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con il Gruppo Unipol: ben 32 le vittime di eventi meteorologici estremi in tutta le penisola, 66 gli allagamenti causati da piogge intense, 41 i danni derivanti da trombe d’aria e 23 quelli alle infrastrutture, 20 le esondazioni fluviali (ne abbiamo parlato qui).
Gli esperti non sanno più come dirlo: le condizioni climatiche future sono destinata a un costante peggioramento. Gli interventi per adattarsi al clima che cambia non sono quindi più rinviabili. Obiettivo: salvare le persone e ridurre l’impatto economico, ambientale e sociale dei danni provocati.
Nella strada verso l’adattamento però le buone pratiche non mancano. Anche perché, a volte, gli interventi utili a ridurre l’impatto di ondate di calore ed eventi meteo estremi sui centri urbani sono più semplici di quanto si pensi. Tre idee in tal senso arrivano da altrettante grandi città: Parigi, Los Angeles e Amburgo hanno portato avanti tre progetti facilmente mutuabili anche nei nostri capoluoghi.
Il sindaco di Parigi ha visitato lo scorso agosto la prima scuola trasformata in “un’oasi di freschezza”. Si tratta di un ampio progetto che ha coinvolto tre istituti nel 2018 ed altri quaranta nel 2019, con l’intento di combattere gli effetti del riscaldamento globale per gli studenti.
Sono state scelte tre scuole pilota che hanno visto in particolare il loro campo di gioco trasformato, per renderlo meno ostile in caso di ondate di calore. Gli istituti coinvolti sono un asilo nido, nel 12esimo arrondissement, la scuola materna e la scuola elementare della Rue Riblette, nel 20° e la scuola materna Charles Hermite, nel 18esimo.
Innanzitutto il bitume è stato trasformato e sono stati aggiunti spazi verdi: 200 metri quadri in tutto contro i 60 precedenti. E per permettere ai bimbi di rinfrescarsi “nell’oasi” è stata collocata una fontana. […] Quaranta scuole si sottoporranno quest’anno allo stesso lavoro di riconversione ed aggiornamento delle proprie aree esterne con un unico obiettivo: consentire ai parigini di rifugiarsi in caso di ondata di caldo.
A Los Angeles si è invece deciso di riverniciare gran parte dell’asfalto stradale per attenuare gli effetti delle ondate di calore, che nelle grandi aree metropolitane come in questo caso, porta le temperature a livelli vicino ai 50 gradi centigradi. La speciale vernice utilizzata rappresenta una delle innovazioni più importanti per combattere le isole di calore e porta benefici anche economici nel lungo periodo, grazie ai risparmi sull’illuminazione pubblica e sui condizionatori.
Ad Amburgo un interessante programma di incentivi economici è stato avviato per consentire l’incremento degli spazi verdi urbani e per la realizzazione dei tetti verdi. A questi obiettivi si sono affiancate una campagna di sensibilizzazione per incoraggiare il cambiamento nei comportamenti ed una spinta alla progettazione urbana e dell’edilizia sensibile alle tematiche della risorsa idrica.
In sintesi come risposta ai cambiamenti climatici, uno degli obiettivi di Amburgo è diventare più verde. Come? Con la piantumazione in totale di 100 ettari di superficie con tetti verdi nell’area metropolitana nel prossimo decennio. A questa soluzione si è arrivati dopo aver valutato che i tetti verdi risultano economicamente più vantaggiosi rispetto all’estensione della rete fognaria per far fronte a una quantità maggiore di acqua piovana prevista in futuro.
Il ministero federale tedesco fornirà un sostegno finanziario per la creazione di tetti verdi per 3 milioni di euro fino alla fine del 2019. Gli incentivi saranno disponibili per coloro che installano volontariamente un tetto verde prima del 2020. Dopo quella data, Amburgo considererà obbligatori i tetti verdi per legge. […]
Emanuele Isonio – Valori.it, a cura di Katia Favaretto – redazione ecopolis