CLIMATE PRIDE: GIOIA, ORGOGLIO E RIBELLIONE PER IL CLIMA

Non solo una protesta, ma una celebrazione della resilienza della natura e delle comunità impegnate per un futuro sostenibile

 

Un’ondata di verde ha travolto le strade di Roma, portando con sé un messaggio di speranza per il futuro del pianeta. La capitale italiana è stata teatro del Climate Pride, una manifestazione pacifica e colorata, che ha visto 5000 persone tra cittadini, attivisti e associazioni sfilare per le strade chiedendo azioni concrete per promuovere unaccelerazione della transizione ecologica, rivendicando giustizia sociale e climatica. 
Oltre 70 sigle provenienti dal mondo del Terzo Settore e sindacale, dai movimenti ecologisti e le associazioni studentesche, unite dalla richiesta di una giusta transizione ecologica e di mettere al centro delle agende politiche le energie rinnovabili, l’economia circolare, linnovazione e lequità sociale. Un tema particolarmente sentito soprattutto a fronte delle recenti alluvioni che hanno colpito lEmilia-Romagna e a Valencia, eventi che evidenziano quanto la crisi climatica sia una questione che necessita soluzioni urgenti e concrete.

Lesatto contrario di quanto sta facendo il Governo italiano, che continua a rispondere alla crisi climatica ed energetica finanziando le fonti fossili, definite dalla premier Meloni, in piena COP 29 a Baku, come unopzione di cui non si può fare a meno. Nel 2023 – nonostante il calo delle risorse dedicate allemergenza energetica – si sono spesi 78,7 miliardi di euro in sussidi ambientalmente dannosi (SAD) destinati ad attività, opere e progetti connessi, direttamente e indirettamente, alle fossili.  Una somma pari al 3,8% del PIL nazionale. Una spesa, negli ultimi 13 anni, costata allItalia 383,4 miliardi di euro. Tra i settori più interessati, al primo posto si conferma quello energetico: 43,3 miliardi di euro solo nel 2023. Per la fotografia completa scattata ogni anno da Legambiente, si legga la XIII edizione del report “Stop sussidi ambientalmente dannosi”.

Il Climate Pride si è inserito allinterno della giornata di azione internazionale durante la COP29, in corso di svolgimento in Azerbaijan e durante la quale migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il mondo.
La mobilitazione, organizzata come una grande street parade, si è fondata sulla messa in discussione un sistema che, alimentato dalluso dei combustibili fossili, genera conflitti e ingiustizie sociali: un modello che si basa su una visione antropocentrica che considera il pianeta e la sua biodiversità come risorse infinite, esponendo lumanità a sfruttamento ed ecoansia. Nellintenzione dei soggetti organizzatori levento ha voluto ribaltare questa narrazione, proponendo simbolicamente unalleanza tra la specie umana e tutte le forme di vita che abitano la Terra – animali, piante, batteri e ogni creatura, reale o immaginaria. Attraverso questa metafora, si vuole promuovere la giustizia climatica e un nuovo equilibrio tra lessere umano e lambiente. Il risultato è stato una mobilitazione colorata e creativa: le migliaia di partecipanti si sono mascherati da animali, alberi e piante e hanno portato con sé pale eoliche e pannelli solari per simboleggiare la transizione verso fonti rinnovabili. Lobiettivo principale è stato quello di lanciare un appello forte alla COP29, chiedendo uninversione di rotta nelle politiche ambientali globali.

Hanno aderito al Climate Pride: A buon diritto, Acrobax, ActionAid Italia, Arci nazionale, Arci servizio civile nazionale, Asso Pace Palestina, Astra, A Sud, Brancaleone, Casale Garibaldi – common at work, CGIL, Ci sarà un bel clima, CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, Clean Cities, Climate Art Project, Climate Reality Italia, Collettiva Malamendɜ, Comitato Pratone di Torre Spaccata, Communia, COSPE onlus, CSOA La Strada, CSOA Ex Snia, Esc Atelier Autogestito, Esn Italia, Essere Animali, Extinction Rebellion Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie, Forum Terzo Settore, Fridays For Future Italia, GKN, Greenpeace Italia, Im queer any problem?, Lab!Puzzle – Bene Comune, Legambiente, Libera Contro le Mafie, Link Coordinamento Universitario, Lunaria, Marevivo, Movimento per la Decrescita Felice, Nero edizioni, Nonna Roma, Per il Clima, fuori dal Fossile, Open Arms, Primavera Degli Studenti, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete Ecosistemica, Rete Ecosocialista, Rete Emergenza Climatica e Ambientale, Rete Pace e Disarmo, Rinascimento Green, Salvaiciclisti Roma, Scomodo, SemiVolanti, SIPA – Studenti Insieme per larte, Spin Time Labs, Stalker Lab, Streets For Kids, Studenti alla Terza, TAMAT ONG, UDS – Unione degli Studenti, UDU – Unione degli Universitari, Ultima Generazione, Un Ponte Per, Unirete Tor Vergata, VAS, Vivinstrada, Vogliamo tuttaltro, WWF Italia, WWF YOUng Italy.

  Redazione Ecopolis
Foto di Andrea Tosato