Anffas Padova promuove un cineforum di tre serate con la proiezione di alcuni film che affrontano la tematica della disabilità.
Ogni pellicola verrà introdotta da una breve presentazione e sarà seguita dalle testimonianze di alcuni ospiti presenti in sala e da una discussione coordinata.
L’obiettivo è quello di offrire uno spazio per riflettere sugli stereotipi che spesso scattano automaticamente in noi quando ci troviamo di fronte ad una persona disabile.
“Cinema e disabilità” – questo il nome scelto per l’iniziativa culturale – si svolgerà presso il cinema Porto Astra nella sala “Fronte del Porto” nei giorni 29 aprile, 6 e 13 maggio alle ore 20,30 e sarà ad ingresso libero.
“Io sono Mateusz”, “Rosso come il cielo” e “The special Need” sono le tre pellicole scelte e nello specifico si concentrano sulla qualità della vita di persone con disabilità.
Quello che è interessante osservare è la nuova prospettiva proposta, una prospettiva che riconosce loro lo spazio e l’opportunità di essere interpreti attivi nella determinazione della propria esistenza.
Il disabile, dunque, non più visto come un portatore solo di bisogni e destinatario di assistenza ed aiuto per vivere una vita che altri hanno pensato per lui.
Il filo rosso che percorre il racconto di queste tre storie, tratte da vicende reali e che si svolgono in contesti differenti, è quello di riconoscere la possibilità di autodeterminazione delle persone con disabilità, di riuscire a metterle nelle condizione di auto-rappresentarsi, di fronte a sé e di fronte agli altri, e di esprimere i propri desideri le proprie aspirazioni.
Questo richiede un profondo cambiamento nel nostro modo di guardare e di pensare le persone connotate da differenze identitarie che, secondo un mal inteso senso di “normalità”, corrono il rischio dell’esclusione o di un’accettazione assistenziale.
Venerdì 29 aprile si assisterà alla proiezione di Io sono Mateusz, del regista polacco Maciej Pieprzyca, un film basato su una storia vera che racconta di un giovane affetto fin dalla nascita da una grave paralisi cerebrale, diagnosticata come ritardo mentale, un ostacolo che – secondo i medici – fa di lui una sorta di vegetale con capacità comunicative nulle.
Dopo 25 anni si scoprirà che Mateusz è perfettamente in grado di intendere e di volere.
Malgrado le mille difficoltà incontrate nel tentativo di comunicare con l’esterno, Mateusz sperimenta direttamente il potere enorme della forza di volontà e della tenacia.
Interessante il titolo originale del film, Chce sie zyc, che letteralmente significa “voglio vivere”, e che in inglese è stato tradotto con “Life feels good”.
Uscita nelle sale nel marzo 2015, la pellicola è stata pluripremiata (tra gli altri ricordiamo il premio alla sceneggiatura e al migliore attore protagonista) in vari festival come Chiacago, Montreal e Seattle.
Attraverso quest’iniziativa Anffas Onlus Padova, insieme all’Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, vuole portare il proprio contributo per contrastare cliché, pregiudizi e discriminazioni che, troppo spesso ancora, interessano le persone con disabilità, in particolare quella intellettiva e/o relazionale, coinvolgendo la collettività nella costruzione di una società pienamente inclusiva e basata sul concetto e sulla cultura dell’autorappresentanza.
sintesi a cura di Laura Fasanetto – redazione di ecopolis
da un contributo di Ottaviano Lorenzoni, co-curatore della rassegna