Martedì 22 gennaio la Giunta comunale ha approvato il Bici Masterplan 2018-2022 per la città di Padova, definendo così obiettivi e strategie che intende mettere in atto, nei prossimi tre anni, per la ciclabilità cittadina.
Grande spazio all’interno del Bici Masterplan è riservato alla Bicipolitana, progetto che metterà in sicurezza e collegherà 17 itinerari ciclabili rapidi (casa-scuola, casa-lavoro).
Uno strumento importante, già realizzato in diverse città italiane come Pesaro, che per prima l’ha sviluppato, per creare un’infrastruttura forte per lo sviluppo delle ciclabilità a Padova e nella cintura urbana e per cominciare a spostare gli equilibri della mobilità cittadina, riducendo così lo smog.
Come Legambiente siamo soddisfatti del traguardo raggiunto, nato da una proposta che abbiamo ideato e contribuito attivamente a sviluppare, partecipando al tavolo intersettoriale per la Bicipolitana istituito lo scorso anno dal vice-sindaco Lorenzoni, assieme agli Amici della Bicicletta e sostenuti da tutte le nove associazioni che compongono A Ruota Libera.
L’obiettivo del Bici Masterplan approvato è quello di aumentare gli spostamenti in bici in città dal 17% rilevato nel 2015 al 25% nel 2030, un risultato che può essere facilmente raggiunto in una città a vocazione ciclabile come Padova, tramite la realizzazione di una grande infrastruttura quale Bicipolitana, che metta in sicurezza le piste esistenti, le colleghi nei tratti monchi e le ripulisca da ostacoli e attraversamenti pericolosi.
E si tratta di un obiettivo che potrebbe essere alzato ulteriormente coinvolgendo i Comuni della cintura urbana tramite il Piano della Mobilità Sostenibile (PUMS), incentivando sempre più persone a lasciare a casa l’auto e facendo così crescere la schiera di circa 50mila persone che già oggi scelgono la bici come mezzo per muoversi in città.
Molto importanti saranno inoltre le Norme Tecniche che sono state approvate contestualmente al Bici Masterplan e che definiscono gli standard costruttivi per la realizzazione di nuove piste, corsie e attraversamenti: norme che come associazione auspichiamo diventino da subito un regolamento cogente e siano studiate ed applicate dai tecnici comunali per tutti gli interventi che interessano la mobilità cittadina, tanto quella futura quanto quella in fase di realizzazione o progettazione avanzata, come il sigaro di Via Venezia o la risistemazione del cavalcavia San Marco.
Ci spiace però constatare che sia stata stralciata dal progetto originale la parte relativa alla ciclabilità diffusa nella ZTL, con l’amministrazione che si è opposta all’idea di istituire anche a Padova il “senso unico eccetto bici” esteso a tutto il centro storico. Una regola che è stata già applicata in alcune vie di Padova e in molte città italiane ed europee e che avrebbe regolarizzato una situazione già oggi ampiamente diffusa sulle nostre strade, contribuendo alla riduzione della velocità automobilistica e alla creazione di un sistema integrale per la ciclabilità anche nel centro storico. Per evitare i disagi creati dalla commistione con mezzi pubblici e pedoni sarà dunque necessario proporre degli assi portanti anche all’interno della ZTL, istituendo delle vie preferenziali per le biciclette.
Ringraziamo il vicesindaco Lorenzoni che ha creduto nell’idea e tutto il gruppo che ha lavorato in questi mesi per la sua stesura, con l’auspicio che questo sia solo un traguardo intermedio e quanto scritto venga realizzato quanto prima. La salita infatti inizia ora, il piano prevede circa 20 milioni di euro di costi, dei quali 10 per la Bicipolitana e 10 per altre piste ciclabili da realizzare.
Il 2022 è molto vicino: se sarà certamente necessario cercare finanziamenti regionali, nazionali ed europei per contribuire alla realizzazione di tutto il Bici Masterplan, il Comune, per dare un chiaro segnale di svolta, si dovrà impegnare in prima persona con uno stanziamento annuale in termini di fondi e personale dedicato. Soltanto in questo modo gli obiettivi fissati potranno essere raggiunti e Padova tornerà tra le città ciclabili d’Europa.
Elia De Marchi – responsabile ciclabilità Legambiente Padova
… come sarebbe giusto e importante che i ciclisti cominciassero a rispettare gli altri rispettando le regole della mobilità che li riguardano … come sarebbe giusto e bello che i ciclisti cominciassero a rispettare gli altri a partire dal soggetto più debole della mobilità: i pedoni … infine, ben venti (20) MILIONI di euro di TUTTI per rifare piste ciclabili che nella maggioranza dei casi esistono già e che, sebbene esistano da anni, ancora oggi spesso non vengono utilizzate da molti utilizzatori delle biciclette (o qualche volta, quando vengono utilizzate, vengono utilizzate malissimo) … mah!
se il presupposto è la sostenibilità e conseguente tutela alla salute, i ciclisti in città, dovrebbero avere comunque e dovunque la precedenza e la priorità di percorrenza !
L’assurdo sta nel dar rilevanza a(vedi commercianti..) lamentele e anacronistiche credenze
la bici deve, sempre più,essere considerata mezzo pubblico ed incentivata a scapito delle auto private
il suo riferimento a comportamenti incivili ed irrispettosi non credo appartengano solo ai ciclisti…ma questa è un’altra storia
saluti