Da domenica 1 ottobre ripartono le misure per il contenimento dell’inquinamento atmosferico. Fino al 30 aprile 2024 limitazioni al traffico, agli impianti di riscaldamento e alle combustioni all’aperto
Il Comune di Padova sta affinando in questi giorni le ordinanze, di prossima pubblicazione, per applicare in tutto il territorio comunale limitazioni al traffico e agli impianti di riscaldamento definite con gli ormai noti tre livelli di allerta (verde, arancio, rosso) determinati dai bollettini Arpav emessi ogni lunedì, mercoledì e venerdì sulla base dei dati di concentrazione misurati e previsti di PM10. Prenderanno il via il primo ottobre e si concluderanno con il 30 aprile 2024.
Per la prossima stagione non ci sono rilevanti novità rispetto alle limitazioni dello scorso anno, che ricordiamo sono previste dal Pacchetto di misure straordinarie approvato dalla Regione Veneto e dall’Accordo Padano. Rimangono invariate anche le deroghe, salvo l’eliminazione di ciò che era strettamente legato alla pandemia da Covid19. In sostanza con il livello verde sono bloccate le auto benzina Euro 0 ed Euro1 e le auto diesel fino all’Euro4. Con il livello arancio e rosso si aggiungono al blocco le auto benzina Euro3 e diesel Euro5. (Per i dettagli e le limitazioni alle altre categorie di veicoli e agli impianti si rimanda a: https://www.padovanet.it/notizia/20230922/misure-il-contenimento-dellinquinamento-atmosferico).
Sono previste sette domeniche ecologiche, una al mese: 8 ottobre, 5 novembre, 3 dicembre, 28 gennaio, 25 febbraio, 24 marzo, 21 aprile, con limitazione della circolazione ai veicoli a motore nel centro storico.
Che la pianura padana, e quindi la nostra città, siano tra le regioni più inquinate d’Europa non è certo una novità ma l’assessore all’ambiente Andrea Ragona, presentando le nuove ordinanze, ha fatto notare un dato molto rilevante: se guardiamo le serie storiche dei numeri e osserviamo la tendenza generale degli ultimi vent’anni, registriamo sia un abbassamento del livello medio annuale di concentrazione di PM10 e PM2.5 che un abbassamento del numero di giornate di superamento dei livelli di inquinamento consentiti, che ricordiamo è di 50µg/m3. È infatti la prima volta nella storia recente, alle porte dell’autunno non è già raggiunto il numero di 35 giorni di sforamento consentiti alla centralina di riferimento, cioè quella della Mandria.
Come evidenziato dallo stesso assessore, non possiamo certo dirci soddisfatti o pensare sia sufficiente. Questo miglioramento può essere associato a diversi fattori: una maggiore sensibilità su certi temi, in particolare quelli legati come la salute, o il turnover tecnologico, ma anche alla continua applicazione di misure di contenimento che prevedono limitazioni al traffico e agli impianti di riscaldamento.
Non soffermarsi su questi risultati, seppur non certo risolutivi, rischia di far ottenere l’effetto contrario, ovvero quello di far percepire l’inutilità di misure come queste, ridurle ad uno sterile dibattito politico tra forze politiche di colore opposto e soprattutto spingere le persone a non applicarle o a considerarle solo inutili sacrifici personali.
Sconfiggere l’inquinamento significa agire su tutti i fronti: traffico, agricoltura, industria, riscaldamenti e significa farlo a tutti i livelli. In Europa è in discussione una nuova Direttiva sulla qualità dell’aria che oltre ad aggiornare i limiti consentiti, aggiorna e migliora le disposizioni relative alla valutazione della qualità dell’aria, all’informazione del pubblico e alle sanzioni in caso di inottemperanza degli obblighi. Questa direttiva è stata molto osteggiata, così come altre azioni in tal senso, ma sono proprio le politiche in ambito sovraurbano, quindi regionale, nazionale ed europeo che dobbiamo perseguire perché possono portarci a risultati maggiormente significativi.
MM – Redazione Ecopolis