Un anno di ciclofficina, e molto altro. La Mente comune festeggia

mente_comune_ciclofficinaC’è anche Legambiente tra chi ha voluto festeggiare il compleanno dello Spazio LMC: un anno è già trascorso da quando l’associazione ha colonizzato quella che è diventata in pochissimo tempo una ciclofficina funzionale e un punto di riferimento in città.

I festeggiamenti sono stati in pieno stile La Mente Comune: alle 15 assemblea dei Soci e alle 19 si mangia e si sta assieme. Ovviamente, OPQ: “Ognuno Porta Qualcosa”.

Solo nell’ultimo anno, La Mente Comune ha realizzato corsi di riparazione bici; laboratori di sartoria e riutilizzo creativo, progetti finanziati; ha collaborazioni attive con Mani Tese, Esu e, appunto, Legambiente. I soci 2012 sono stati 299.

“Duecentonovantanove, non trecento: almeno non rischiamo di finire come gli spartani!”. Matteo Lenzi, presidente e socio fondatore, presenta il bilancio sociale con spirito, ma con orgoglio. “Un anno fa si occupavano dello Spazio sei soci, oggi siamo raddoppiati. Qui passa qualsiasi tipo di persona: abbiamo forse una maggior parte di persone giovani, universitari o meno, tra cui anche tanti Erasmus, tanti stranieri, così come anche persone di età più avanzata, lavoratori, disoccupati, anche anziani… qualsiasi fascia sociale è rappresentata, compresi anche gli avvocati.”  “E le mamme.” Aggiunge Stefano, tesoriere e creativo dell’associazione. Stefano, come molti soci attivi, ha conosciuto La Mente Comune in uno dei tanti workshop e poi si è fermato.

E così per Melissa: “Mi ha attirato un sacco della Mente Comune la creatività delle persone che c’erano, la bella energia.” Oggi Melissa è la segretaria. Tra i suoi progetti per l’associazione c’è anche “conquistare il mondo”, dice, scherzando. Poi aggiunge: “Vorrei che la Mente Comune diventasse famosa anche per il riutilizzo creativo. Perché al di là della grande anima della ciclofficina c’è anche molto nelle altre due aree (sartoria e artigianato creativo, ndr) che però fanno fatica ad esplodere, perché di una bicicletta hai sempre bisogno, è necessaria per vivere a Padova. Di un vestito rattoppato o di una lampada fatta di monnezza hai meno bisogno.”

Quella della Mente Comune è “la logica di un fai-da-te non fine a se stesso – spiega Matteo – ma per ridurre i rifiuti attraverso la forza della propria manualità e la propria creatività. Mi piacerebbe che, sempre di più, chi risiede a Padova spenda il suo tempo e non i suoi soldi per realizzare quello di cui ha bisogno.”

A questa missione associativa, si aggiunge anche un’altra serie di obiettivi: “Dal 2012 siamo presenti nell’area dell’Ex Macello – continua Matteo. Stiamo sempre di più scoprendo il valore che avuto per la città, il valore che può rappresentare anche in un futuro per la sua specificità, e le sue criticità, che vorremmo trovare la combinazione giusta per sbloccare.

Il progetto SCRAP è nato in larga parte proprio per via della nostra esigenza di riportare a galla e migliorare l’area dell’Ex Macello e dare più visibilità alle pratiche che portiamo avanti. E’ un progetto che ci porta a scoprire elementi della storia di questo luogo, rafforzando la rete interassociativa e i contatti, anche su un piano nazionale, e quindi è un modo per dare compattezza agli obiettivi a medio e lungo termine che ci siamo dati.

Quindi un aspetto del nostro impegno progettuale è proprio su quest’area: per migliorarla, regolarizzarla, renderla fruibile, ma mantenerla nel suo stile, nella continuità con la sua storia, e non stravolgerla nel suo utilizzo libero rispetto alla cultura, rispetto allo sviluppo di pratiche e pensiero culturale.”

Ridare il parco alla città”, sintetizza, per concludere, Melissa. E, come aggiunge Stefano: “Speriamo di farcela.”

intervista collettiva a cura di Annalisa Scarpa, redazione di ecopolis