All’Oasi di Cà di Mezzo per festeggiare la giornata mondiale delle zone umide

ca di mezzo_legambiente_codevigo_piove di saccoDomenica 7 febbraio presso l’oasi di Ca’ di Mezzo a Codevigo (area umida di fitodepurazione di quasi 30 ettari), per celebrare la “Giornata Mondiale delle Zone Umide”, si svolgeranno alcune attività proposte dal circolo Legambiente e Centro di Educazione Ambientale della Saccisica di Piove di Sacco, che ha in gestione il sito realizzato nel 2000 dal Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo.

Al mattino dalle ore 10.30 alle 12.30 Stefano Bottazzo dell’associazione Lipu parlerà del meraviglioso mondo degli uccelli con un’introduzione al birdwatching. Al pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30 laboratorio creativo per bambini con realizzazione di maschere di uccelli con uso di materiali riciclati e alle 14.30 visita guidate dell’area. Per tutta la giornata fino alle ore 17.00 esposizione di foto sull’avifauna della zona.

La Giornata Mondiale delle Zone Umide ricorre il 2 febbraio, data di sottoscrizione della Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che diede avvio alla tutela, a livello mondiale, di queste aree particolarmente importanti per la conservazione della biodiversità, ma altrettanto fragili e delicate. Ad oggi la Convenzione, sottoscritta da 168 Paesi, tutela più di duemila siti.

Attraverso questi siti, che sono inseriti anche nella rete Natura 2000 o in aree protette nazionali, regionali o locali, viene garantita la conservazione dei più importanti ecosistemi “umidi” nazionali, le cui funzioni ecologiche sono fondamentali, sia come regolatori del regime delle acque, sia come habitat di una particolare flora e fauna.

Celebrando la Giornata Mondiale delle Zone Umide, vogliamo ricordare che per proteggere questi preziosi ecosistemi serve l’impegno diretto delle istituzioni e la sensibilizzazione dei cittadini. Per questo Legambiente si mobilita, con i suoi circoli e con le aree di Natura e Territorio, per promuovere iniziative utili a far conoscere questi luoghi straordinari dal punto di vista ambientale e naturale, ma anche utili alla promozione del turismo naturalistico, il cui potenziale è in parte ancora sottovalutato (vedi presentazione di Magico Veneto qui).

Le zone umide, purtroppo, pur essendo straordinari bacini di biodiversità e fondamentali serbatoi di stoccaggio per l’anidride carbonica, sono anche tra gli ecosistemi più a rischio del Pianeta a causa della forte pressione antropica che subiscono, dell’inquinamento diffuso dell’agricoltura, degli scarichi industriali e civili, del massiccio sfruttamento delle risorse.

La perdita dei servizi ecosistemici propri delle zone umide, in particolare quelli relativi ai processi depurativi, produttivi (agricoltura, allevamento, pesca, saline, ecc.), alla regolazione dei fenomeni idrogeologici e alla fissazione del carbonio presente nella biosfera, con conseguente mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, potrebbe determinare impatti preoccupanti sui processi produttivi e sulla qualità della vita dell‘uomo.

In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide Legambiente Nazionale coinvolge, oltre ai siti Ramsar riconosciuti, anche quelle zone umide considerate minori e spesso non riconosciute con lo status previsto dalla Convenzione: si tratta di aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificiali d’acqua, permanenti o transitorie, opere artificiali rinaturalizzate, casse di espansione, invasi di ritenuta, cave di inerti per attività fluviale, canali e vasche di colmata, etc. Tutte aree poco conosciute dai cittadini e molto spesso non tutelate dalle istituzioni, ma che possono svolgere un ruolo di primo piano nelle strategie per frenare la perdita di biodiversità e porre un freno agli effetti dei cambiamenti climatici.

Come l’area di fitodepurazione di Ca’ di Mezzo, diventata in questi 16 anni dalla sua realizzazione un’oasi naturalistica, luogo piacevole per effettuare passeggiate e picnic, arricchitasi negli anni sia dal punto di vista floristico che faunistico.

Nell’appuntamento di domenica 7 febbraio si vuole puntare soprattutto alla conoscenza degli uccelli; infatti la disponibilità di varie nicchie ecologiche costituisce un forte richiamo per molte specie di uccelli che possono nidificare e trovare rifugio, riposo e nutrimento nell’acqua dei canneti, nelle dolci pendenze delle golene emerse e nelle isole. I Volontari di Legambiente Circolo della Saccisica saranno presenti tutta la giornata per accogliere e dare informazioni ai visitatori.

Come arrivare: l’area è facilmente raggiungibile percorrendo la Strada Statale n. 516 Piovese da Padova verso Chioggia. Giunti in prossimità dell’abitato di Codevigo proseguire direzione Brenta d’Abbà e prendere l’argine destro del fiume Bacchiglione (seguire le indicazioni per il sito e le bandiere gialle di Legambiente).

Federica Cattaneo, circolo Legambiente della Saccisica (Piove di Sacco)