La rigenerazione dell’area dell’ex caserma Romagnoli deve essere accompagnata da un efficace percorso partecipativo
Nelle scorse settimane il Comune di Padova ha proposto che la rigenerazione dell’ex caserma Romagnoli di via Chiesanuova, prevista dall’attuale Piano degli interventi comunale, possa avvenire anche mediante un piano di iniziativa pubblica e quindi anche mediante l’esproprio dell’area. Nel documento preliminare per la relativa Variante urbanistica, il Comune conferma l’attuale capacità edificatoria di 70.000 metri e propone di concentrarli all’angolo tra via Chiesanuova e via Michelotti, confermando la destinazione della restante parte dell’ex caserma a parco.
Esito e contenuti della Variante per l’ex caserma Romagnoli sono stati dati per certi nella recente delibera sull’ampliamento del polo logistico di Alì a Granze di Camin, approvata: “… senza provocare ulteriore consumo di suolo, grazie all’importante operazione di desigillazione da realizzarsi presso la acquisenda ex caserma Romagnoli” dove, secondo la delibera, sarebbe possibile depavimentare una superficie di circa 81.000 mq da adibire a parco pubblico.
Eppure il saldo netto di consumo di suolo ottenibile con la variante alla Romagnoli non sarebbe pari a zero, come Legambiente ha già avuto modo di rilevare, perché la superficie consumata a Camin sarà di almeno 10,3 ettari in quanto in essa vanno ricomprese anche le parcheggi e vialetti realizzati con masselli e asfalti drenanti. Va evidenziato inoltre che l’area destinata a parco pubblico alla Romagnoli non sarà di 8,1 ettari perchè ad essi vanno sottratti almeno 0,9 ettari di superficie privata permeabile previsti dalla Variante.
Per questo Legambiente ritiene fondamentale poter approfondire la possibilità di perseguire l’obiettivo del saldo netto di consumo di suolo attraverso la rinuncia da parte del Comune ai 70.000 metri cubi di nuova edilizia originariamente previsti per l’acquisizione dell’area dell’ex caserma Romagnoli, che si prevede di acquisire ora con il contributo straordinario richiesto ad Ali per il polo logistico di Camin.
Al fine di realizzare un efficace percorso di partecipazione abbiamo avanzato al Comune alcune proposte chiedendo:
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- di illustrare chiaramente l’iter, i soggetti coinvolti, le tempistiche e i costi previsti per le attività di esproprio, bonifica e rinaturalizzazione, segnalando a riguardo che le linee guida fornite dalla Commissione europea in materia sottolineino come sia necessario compensare le funzioni dell’ecosistema perse, agendo contemporaneamente all’impatto (in questo caso la costruzione dell’hub logistico previsto a Granze di Camin), se non addirittura prima che questo si verifichi.
- di illustrare una o più simulazioni dettagliate anche sulla realizzazione del volume di 70.000 metri cubi e dei servizi annessi quali i parcheggi, indicando l’iter, i soggetti coinvolti, le tempistiche e i ricavi previsti dalla vendita della cubatura.
- di rendere pubblica online la documentazione da cui è possibile constatare come l’area impermeabile presente all’ex caserma Romagnoli sia attualmente di poco inferiore a 90.000 mq, particolarmente rilevante ai fini dell’adozione della Variante.
Abbiamo infine proposto che vengano organizzati dei momenti di approfondimento e confronto pubblico finalizzati ad esempio a valutare la possibilità di rinunciare alla cubatura attingendo ad altre fonti di finanziamento per la realizzazione del parco, o a integrare le attuali previsioni di realizzazione del parco anche con ulteriori dotazioni a servizio delle associazioni e della cittadinanza. Qui il Link a doc completo
Legambiente Padova