Il Genio civile ha tagliato 25 alberi lungo riviera Paleocopa. Uno scempio denunciato dai soci delle remiere che navigano i canali della città. Sabato un convegno sul tema.
Era una mattina fredda e nebbiosa….ma i cuori accesi di una delegazione di residenti e vogatori, domenica scorsa, hanno illuminato il grigiore e la nudità dell’argine sotto la Specola. La tristezza non era data dalla stagione, dall’umido e dal grigiore, dai rami spogli e l’erba bagnata.
La nuova tristezza è quella che si percepisce in un paesaggio deturpato dal taglio di 25 alberi ad alto fusto che ombreggiavano e arricchivano la sponda del canale Maestro, il canale cittadino che costeggia la cinta muraria cinquecentesca, corre sotto la Specola, e va a formare le cascatelle di Ponte Sant’Agostino.
«Amiamo il fiume di Padova, amiamo questo canale: lo percorriamo spesso in canoa, raccogliamo la plastica che galleggia sull’acqua, remiamo per ammirare Padova da una prospettiva diversa, sotto un tunnel verde di gelsi e alberi di ciliegie aspre, ammirando anatre, aironi e oche stanziali». Le parole di Agostino, fautore del piccolo raduno, insieme a Giovanni, danno l’idea di cosa rappresenta per molti questo corso d’acqua, dove anche gli alunni di varie scuole cittadine sono stati accompagnati ad ammirare e conoscere i segreti della natura in ambiente urbano.
«Oggi però, ci troviamo di fronte ad uno scempio compiuto in poche ore, negli ultimi giorni del 2021, Scempio che ci amareggia profondamente perché ci ha fatto perdere un piccolo angolo magico e ci fa porre un interrogativo che rimbalziamo all’amministrazione cittadina. Perché si è voluto eliminare 25 alberi dalla sontuosa chioma in questo caratteristico tratto delle acque interne di Padova, uno degli scorci più fotografati della città? Il Comune afferma di essersi trovato di fronte al fatto compiuto e noi ci chiediamo come ciò sia possibile». La domanda – che si pongono gli iscritti ad alcune società remiere cittadine, i residenti ed altri amanti di questo luogo, di fronte ai ceppi superstiti che si scorgono dal ponte di ferro della Specola – è lecita.
«L’intervento è delle “mani pesanti” del Genio Civile – dice il messaggio di qualche giorno prima di un kayakista nel dare l’allarme agli amici – Una saggia e attenta amministrazione dovrebbe essere in prima linea a controllare che si faccia – e si faccia bene – solo l’indispensabile, senza danneggiare angoli di vivibilità cittadina ancora umani e gradevoli. Proprio in questo ramo interno del Bacchiglione la cooperativa Piovego, pagata dal Comune, stava facendo un ottimo lavoro di pulizia attenta e rispettosa sulle rive, a beneficio della navigabilità, sicurezza e di una fruizione sportiva e culturale del corso d’acqua che noi tutti ben conosciamo ed apprezziamo. Invece, ciao alberi, ciao passaggi ombrosi a pochi metri dai palazzi della riviera e dalla torre di Ezzelino». E prosegue: «Questo modus operandi, lo abbiamo purtroppo visto tante volte lungo i nostri corsi d’acqua: sul Brentella, sul Bacchiglione dopo ponte ferrato e prima ancora davanti all’aeroporto Allegri, sul Roncaiette, e anni fa sugli argini del canale Battaglia che erano robustamente alberati ed ora sono un rettilineo deserto».
Tutti sono d’accordo nel rispettare la sicurezza. Il taglio degli alberi, se necessario all’incolumità pubblica, è un dovere. Ma le piante segate dai denti aguzzi del Genio Civile sembravano sane e forti, capaci solo di ombreggiare, non di danneggiare cose o persone. Potevano, se proprio necessario, essere correttamente potate, non eliminate dalla base. Ci si aspetta ora che l’Amministrazione convochi un tavolo di concertazione per mettere in comunicazione gli enti preposti alla gestione delle aree con presenza di verde, in modo da spiegare gli interventi prima di eseguirli e concordare come arginare il più possibile quelli quantomeno non indispensabili.
Di “Sicurezza e salvaguardia ambientale delle vie d’acqua” si discuterà sabato 15 gennaio 2022 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 alla Fornace Carotta (via Siracusa 61). Il convegno organizzato dalle Associazioni ambientaliste e dal Comitato argini di Padova e provincia per affrontare il tema degli abbattimenti massicci di alberi lungo i fiumi, su cui sono impegnati diversi circoli di Legambiente in tutto il Veneto, potrà essere seguito anche sulla pagina facebook di Legambiente Padova.
Angela Bigi, Redazione Ecopolis