La campagna “Operazione Fiumi” ha coinvolto centinaia di persone e per i volontari più coinvolti è stata un’esperienza formidabile.
È pubblicato – e scaricabile qui – il dossier “Operazione Fiumi, esplorare per custodire” risultato della prima campagna condotta da Legambiente Veneto sullo stato di salute dei fiumi, che presenta i risultati del lavoro di analisi compiuto l’estate scorsa sui 7 fiumi più importanti della regione: Adige, Bacchiglione, Brenta, Livenza, Piave, Po, Sile, con dei focus che hanno visto un monitoraggio puntuale anche di alcuni corsi d’acqua secondari: Fratta-Gorzone, Piovego, Retrone, Dese e il Canale Brentella. I dati parlano chiaro: mala depurazione e glifosate sono i principali nemici dei nostri fiumi.
La campagna itinerante si è svolta i sette tappe ed ha coinvolto centinaia di persone tra volontari e cittadini che si sono cimentati in attività di campionamento e analisi sulla qualità delle acque, nei rilevamenti morfologici e – per la prima volta in via sperimentale – nel monitoraggio della river litter, vale a dire dei rifiuti lungo le rive. Una Campagna importante per i risultati raggiunti ma anche per essere stata uno strumento di formazione formidabile.
«Attraverso il percorso di formazione che si è svolto da aprile a maggio e l’attivazione dei volontari che hanno partecipato al progetto Operazione Fiumi, si è voluto promuovere l’ambientalismo scientifico aumentando la consapevolezza sull’interconnessione tra salute, benessere e cambiamento climatico focalizzandosi sulla qualità dei fiumi che contraddistinguono il territorio e l’ecosistema del Veneto» si legge nel dossier.
«Un’esperienza altamente formativa che mi ha permesso di capire meglio tutti gli aspetti che riguardano la salvaguardia dei fiumi e come anche solo un’associazione possa essere fondamentale e importante per sensibilizzare e per risolvere i problemi ambientale – ci spiega Caterian Nale, volontaria Legambiente Rovigo – Esperienza importante anche perché mi ha messo in relazione con altri volontari e per gli eventi importanti che hanno consentito di avvicinare i cittadini. Il bello dell’essere volontaria è l’essere parte di un progetto condiviso e così ti senti utile: puoi condividere con persone con cui nascono legami di amicizia, puoi investire il tuo tempo e soprattutto tutti possono contribuire».
Anche per Alessandro Pezzo volontario a Verona e dottore in ecologia e conservazione della natura partecipare a “Operazione Fiumi- Esplorare per custodire” è stata un’esperienza molto positiva: «Sono entrato in Legambiente a maggio col servizio civile e subito ho partecipato a questa avventura. Ottima la giornata di presentazione e formazione con tecnici Arpav che ci ha fornito le basi per operare al meglio. È stato possibile costruire un gruppo “veneto” che è servito molto sul campo perché c’era già la conoscenza del gruppo. preparazione scientifica e coinvolgimento collettivo. Un’esperienza ben organizzata dove tutto ha funzionato in maniera splendida. Sono state giornate piacevoli e senza stress il che ha permesso di vivere un’esperienza molto positiva sia perché ho lavorato con nuove persone sia per il livello scientifico alto».
Gli obiettivi principali della formazione sono stati l’approfondimento e la conoscenza dell’ambiente fiume e delle sue caratteristiche principali, i rischi e le minacce e capire come riconoscerle, infine essere in grado di saper svolgere le analisi in maniera autonoma. Sono poi stati indagati gli aspetti morfologici e della vegetazione riparia dei corsi d’acqua e quindi gli aspetti pratici della citizen science, in particolare il campionamento e il monitoraggio River litter.
Tutte le fasi della formazione hanno visto il contributo di diversi esperti del settore a partire dal personale tecnico-scientifico di Arpav e dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, dal personale del comitato scientifico di Legambiente, dell’Associazione Biologi del Veneto, di VIACQUA e dalle ricercatrici e docenti dell’università di Trento, Padova e Bologna.
Elena Correale volontaria padovana racconta: «Ho trovato molto importanti le giornate di monitoraggio e la parte formativa che mi ha consentito una conoscenza scientifica che non avevo. Noi volontari siamo stati attivi in tutte le fasi della Campagna e il coinvolgimento è stato importante. Ho partecipato all’organizzazione del campo di prossimità con i Circoli di Limena e dell’Alta Padovana che ha coinvolto soci e cittadini con: laboratori, racconti, informazioni, passeggiate, rilevamenti morfologici. Due splendide giornate in collaborazione con realtà del territorio che ci hanno consentito di fare rete con le associazioni ospiti. Essere una volontaria di Legambiente vuol dire essere interessate alle tematiche ambientali, ma soprattutto capire il proprio territorio e riuscire ad agire, ad avere un ruolo attivo. E “Operazione fiumi” in questo è stata perfetta».
La campagna ha coinvolto 40 volontar* under 35 da tutto il Veneto che hanno partecipato al percorso di formazione scientifica composto da 10 ore di formazione frontale a distanza e 20 ore di formazione sul campo; 25 di questi hanno partecipato attivamente ed effettuato i campionamenti e i monitoraggi delle acque dei fiumi accompagnati e seguiti dalle responsabili del team scientifico; una decina di altri volontari ha contribuito ad organizzare e realizzare i campi di volontariato di prossimità in occasione delle tappe di Operazione Fiumi.
Donatella Gasperi, Responsabile Redazione Ecopolis
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