Finalmente anche in Italia si inizia a fare rete attorno alle realtà pedagogiche alternative e sperimentali.
La rivista Terra Nuova è pronta a inaugurare la seconda edizione del convegno “Tutta un’altra scuola” (qui la pagina del sito), prevista per i giorni 11 e 12 settembre 2016.
Si terrà a Vaiano, in provincia di Prato: un piccolo borgo della Toscana che aprirà appositamente i suoi spazi e le sue strade per ospitare le attività di operatori, educatori, bambini, ragazzi e genitori.
Il proposito degli organizzatori, con le loro parole, è quello di «dare voce alle realtà educative che oggi in Italia hanno deciso di mettere il bambino al centro (siano esse pubbliche o private, strutturate o destrutturate, con una gerarchia o un’organizzazione orizzontale), portare il loro racconto al pubblico, favorire il confronto tra esperienze, mettere in rete i patrimoni di conoscenze, informazioni, tentativi riusciti e anche errori (perché no!) che possono nutrire quella che avvertiamo come l’aspirazione ad un modello educativo e scolastico differente da quello che oggi si è andato cristallizzando e all’interno del quale spesso non stanno male solo i bambini, ma anche gli operatori e le famiglie».
È vero infatti, dicono i promotori di Tutta un’altra scuola, che esiste in Italia «un arcipelago esteso e frastagliato di esperienze e iniziative educative» che si stanno impegnando a ripensare l’impianto scolastico tradizionale e convenzionale, con il fine di mettere al centro il bambino e il ragazzo, l’individuo in divenire, assieme ai suoi talenti, le sue vocazioni e la sua unicità. Troppo spesso la gioia dell’apprendimento si smarrisce lungo la strada, soffocata da modelli troppo rigidi di curricula e programmi; ci si concentra sui “contenuti” e sulla forma, più che sulla sostanza, e cioè il processo di autonomia dell’apprendimento, crescita, socialità e autoformazione. Non solo: forse mai come in questi anni recenti è avvertita la profonda esigenza di una educazione che sappia essere anche emotiva, affettiva, relazionale: che prepari alla vita e che sia “ecologica” nel senso più vasto del termine.
E stretti come siamo, nel dibattito corrente, tra le rigide alternative di scuola pubblica o scuola privata, è facile perdere di vista le numerose e trasversali esperienze che attraversano questi due mondi (o che se ne pongono al di fuori): come quelle di metodo Montessori, Waldorf o Pestalozzi, per dirne qualcuna; oppure le scuole dell’infanzia improntate al metodo di Loris Malaguzzi (il “Reggio Emilia Approach”, nato in Italia ma famoso in tutto il mondo); ancora, le scuole a statuto parentale, spesso nate su iniziativa dei genitori stessi, o quelle autogestite su modello democratico e libertario (spesso il modello, in questo caso, è la Summerhill School di Londra); ancora, la rete “Senza zaino”, nonché tutte le esperienze individuali di homeschooling, sempre più numerose ogni anno che passa. Il convegno di “Tutta un’altra scuola” – due giorni di workshop, seminari, conferenze, laboratori, tavole rotonde, in un clima di festa e condivisione – sembra allora colmare una grande lacuna tutta italiana (in Germania una rete delle “scuole libere e alternative” esiste dagli anni Settanta) e, assieme, fornire spunti di grande interesse a chiunque si ponga di fronte al mondo dell’educazione e del bambino con sguardo critico, amorevole, attento e innovativo.
Nell’attesa della seconda edizione di “Tutta un’altra scuola” è possibile visionare gli interventi dei relatori 2015, reperibili cliccando qui.
Davide De Martini, redazione di ecopolis