Cemento e strategie per Padova. Proposte al nuovo Sindaco

Consumo suolo agricoloEgregio Signor Sindaco,

visto che dice di voler essere il Sindaco di tutti, anche di chi non l’ha votata, proviamo a credere sia così. Noi, per l’appunto, non l’abbiamo votata, pur essendo critici e scontenti del governo Rossi. Si capirà il perché dalle questioni che seguono su temi di urbanistica e lavori pubblici che Lei ha scelto di tenere come referati. Questioni che attengono ad una visione politico-strategica della città, che più ci allontanavano dalla precedente amministrazione, e temi che definiscono la linea di demarcazione fra futuro urbano vivibile e sostenibile e mancanza di rispetto verso i Beni Comuni e la tutela del territorio.

1)    Nuovo ospedale di Padova. Su questo Lei ha già dato una risposta soddisfacente. Sia sotto il profilo economico che ambientale la scelta del trasferimento era quanto mai discutibile, soprattutto in un periodo di grave crisi economica e in presenza di una mai del tutto abbandonata ipotesi di ricorso all’uso del Project financing: decisione, a nostro parere, accorta. Ci domandiamo però il destino dell’area di Padova ovest a questo destinata dal PAT. Un centro commerciale o villette non sarebbero certo una buona alternativa.

La nostra proposta è di modificare l’attuale destinazione dei 600 ettari e restituirli all’originaria funzione agricola.

2)    Piazza Rabin – ex Foro Boario. Uno dei luoghi sacri di questa città che potrebbe essere compromesso da un progetto così detto di “riqualificazione” che consegnerebbe al privato un monumento significativo e che una convenzione poco attenta all’interesse pubblico, anche riguardo al problema della sosta dei veicoli, potrebbe configurare come danno erariale per il Comune.

3)    Intendenza di Finanza. La svendita del patrimonio pubblico non arricchisce una comunità. Ma l’aspetto più grave consiste nel non saper custodire la memoria artistica donata a questa città, mantenendone la disponibilità pubblica. Sotto il profilo progettuale, questo intervento di cui l’A.C. ha tutta la responsabilità rispetto alla mutata destinazione urbanistica e non solo, non rispetta neppure le regole elementari di una buona architettura rispetto alla vivibilità degli interni (vedi abbaini).

Proponiamo un’attenta verifica delle convenzioni e degli atti sottoscritti e approvati (di cui i punti 2 e 3) allo scopo di sospenderli o ridurne i danni.

4)    Le osservazioni al PTRCpresentate dal Comune alla Regione tendono ad annullare le già scarse misure di salvaguardia del Territorio relative agli aspetti idrogeologici e paesaggistici presenti nel Piano e a stralciare alcuni edifici di pregio situati nel Comune di Padova, individuati dalla Regione come meritevoli di tutela

Proponiamo di annullare o ritirare ufficialmente tale parere espresso dal Comune

5)    PAT e PI. Il Piano di Assetto del Territorio è sovradimensionato e prevede di cementificare aree libere, fragili dal punto di vista idrogeologico, importanti per la funzione ecologica svolta attualmente. La loro impermeabilizzazione aggraverebbe le condizioni di interi quartieri soggetti a frequenti allagamenti.

Proponiamo la revisione del PAT con una riduzione delle cubature e la stesura di un nuovo Piano degli Interventi che congeli le potenzialità edificatorie del vigente PRG

A questi temi se ne aggiungono molti altri fra i quali: CasermaPrandina, Parco delle Mura e Boschetti, Piano paesaggistico e Parco agro-paesaggistico metropolitano, Piazza verde a San Carlo.. dei quali da anni ci occupiamo e che sarebbe utile anche Lei conoscesse.

La salutiamo cordialmente in attesa di una Sua risposta, disposti anche ad un incontro di approfondimento. Sappiamo della sua intenzione di ascoltare i cittadini che vogliano conferire con Lei senza appuntamento eppur crediamo che qualche appuntamento per trattare argomenti rilevanti e di interesse generale Lei lo accorderà. Quindi restiamo in fiduciosa (?) attesa.

Luisa Calimani e Sergio Lironi

Padova, 20 giugno 2014

One thought on “Cemento e strategie per Padova. Proposte al nuovo Sindaco

  1. Mi permetto aggiungere un’altro punto all’elenco dell’arch. Calimani.
    Dal momento che in campagna elettorale il neo Sindaco si è dichiarato favorevole ad una idrovia navigabile, non dovrebbe inserirla nel “suo” PAT ?
    Con tutte le conseguenze al contorno, ovviamente.

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