Nella regione di Parigi (Ile-de-France) l’uso della bicicletta è raddoppiato dal 2001 al 2010 per raggiungere 650.000 spostamenti (su circa 42 milioni di spostamenti giornalieri complessivi), secondo uno studio pubblicato dall’Institut d’aménagement et d’urbanisme (IAU). La bicicletta è utilizzata soprattutto per gli spostamenti casa-lavoro. Nel 2010, il 38% dei dirigenti e liberi professionisti usavano la bici (contro il 4 % nel 2001). I giovani invece la utilizzano sempre meno (la percentuale è passata dal 50% al 20%).
Se l’uso della bicicletta è raddoppiato, il numero di incidenti che coinvolgono ciclisti è stabile. Questo suggerisce, secondo l’IAU, che le politiche di promozione della mobilità leggera (bicicletta e a piedi) sembrano essere un modo efficace per migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Nella città di Parigi l’uso della bici è triplicato e ha raggiunto l’8% degli spostamenti casa-lavoro, mentre quindici anni fa in questa zona la bicicletta era quasi inesistente. Lo studio spiega questa crescita con l’accorciamento delle distanze tra casa e lavoro, il successo del bike sharing (Vélib), la rete di piste ciclabile (540 km oggi contro 6 km nel 1995) e i forti limiti posti all’uso dell’auto.
A livello nazionale, si sta rivedendo l’intero quadro legislativo per favorire la mobilità ciclistica: dalla cancellazione dell’obbligo di tenere la destra in carreggiata, all’aumento della distanza di sicurezza durante il sorpasso da parte di automobili, in più il calo generalizzato della velocità dei mezzi a motore fino a 30km/h nei centri urbani e un aumento delle multe per sosta su ciclabile da 35 a 135 euro. L’aumento delle multe servirà anche a finanziare uno schema di incentivi che prevede un’indennità chilometrica per i percorsi casa-lavoro-casa (fino a € 0,25 al chilometro in busta paga, esentasse). La sperimentazione, finita a dicembre, ha interessato diecimila lavoratori di diciannove diverse realtà aziendali. Secondo il governo francese, i costi degli incentivi potranno esser più che compensati dalla riduzione dei costi sanitari.
L’esperienza francese non è la prima. In Belgio l’indennità chilometrica (0,22 €/km) esiste dal 2009, accompagnata da altre misure, incluse alcune per aiutare la ristrutturazione dei locali aziendali per ottenere docce, ciclofficina, rastrelliere, e una flotta aziendale di biciclette.
In Inghilterra si sostiene l’acquisto del mezzo, piuttosto che l’uso della bici. Con il Finance Act del 1999 si sono introdotti sgravi fiscali per il datore di lavoro e sconti per il lavoratore che compra una bicicletta.
In tutte le città, l’obiettivo è ridurre l’uso dell’auto e aumentare la mobilità leggera, in bicicletta e a piedi, per diminuire l’inquinamento e migliorare la salute dei cittadini. Dappertutto è ormai chiaro che la sedentarietà, la congestione, l’inquinamento sono spese da mettere in bilancio, e non segni di prosperità.
Dino Pinelli – redazione di ecopolis