Il Report “Mal’Aria di Città 2025” realizzato da Legambiente segnala Padova ancora tra le città più inquinate d’Italia
Il nuovo report di Legambiente Mal’Aria di città: luci ed ombre dell’inquinamento atmosferico delle città italiane, redatto e pubblicato nell’ambito della campagna itinerante Città2030, come cambia la mobilità, certifica ancora una volta la situazione critica della nostra città quando si parla di inquinamento atmosferico: un’emergenza, lo ricordiamo, che è sanitaria dato che l’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 decessi solo in Italia.
Il Report segnala che il PM10, ossia le particelle di diametro inferiore a 10 micrometri che permangono in atmosfera per un lungo periodo di tempo e sono in grado di penetrare nell’apparato respiratorio umano, sono uno dei parametri principali da monitorare. Nel 2024 sono state 61 le giornate in cui è stato superato il limite di 50 microgrammi di particelle inquinanti per metro cubo di aria (μg/mc) misurate dalla centralina urbana situata nel quartiere Arcella, mentre 52 in quella della Mandria: troppe, la normativa italiana ne consente solo 35. Il valore medio annuale nel 2024 a Padova è stato di 31μg/mc, quindi entro il limite di legge che è di 40μg/mc ma nel 2030 sarà dimezzato. Per quanto riguarda il Biossido di Azoto (NO2), il cui attuale limite normativo è di 40 μg/mc e nel 2030 sarà dimezzato, la nostra città nel 2024 ha registrato una concentrazione media di 26 μg/mc.
Quanto inquinamento deve ridurre Padova? In considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entreranno in vigore dal 2030, Padova necessità di una riduzione di concentrazione in tutte le componenti prese in esame.
«Cinque anni ci separano dall’entrata in vigore della nuova normativa europea che renderà fuorilegge gran parte dei territori del bacino padano se le concentrazioni degli inquinanti rimarranno quelle di oggi, Padova compresa – dichiara Francesco Tosato, Presidente di Legambiente Padova. Servono azioni strutturali non più rimandabili in tutti quelli che sono i settori responsabili delle emissioni inquinanti, anche perché l’attuale normativa nazionale fissa dei limiti molto blandi rispetto ai valori consigliati dall’OMS a tutela della salute. Lo sforzo fatto fino a oggi con l’implementazione di nuove tecnologie, le limitazioni del traffico privato e le limitazioni negli impianti di riscaldamento ha portato ad un miglioramento della qualità dell’aria ma purtroppo non ancora sufficiente. Serve dunque intervenire sulla mobilità: il tram è un’infrastruttura indispensabile ma non va dimenticato il trasporto pubblico locale, fondamentale per connettere la città in modo economico e sostenibile, che deve puntare drasticamente sull’elettrico, collegando il territorio metropolitano da un lato, e favorendo gli spostamenti a piedi e in bicicletta in ambito urbano dall’altro. Serve poi incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, vetusto e troppo spesso abbandonato, puntando su efficientamento energetico ed energie rinnovabili, dando così anche una risposta alle esigenze abitative della nostra città. A Padova la strada è tracciata ma i tempi del cambiamento sono troppo lunghi e spesso si sceglie un compromesso al ribasso. Non dobbiamo cedere il passo, da una mission city ci aspettiamo di più” conclude Tosato.
Per uscire dall’emergenza smog in città Legambiente ritiene che vada ripensata la mobilità urbana, mettendo le persone al centro: oltre al completamento del sistema Smart, potenziare con forza il trasporto pubblico, che deve essere convertito con soli mezzi elettrici entro il 2030. Parallelamente avviare uno stop progressivo ai veicoli più inquinanti nei centri urbani, creare una rete diffusa di aree pedonali e percorsi ciclopedonali, perseguendo il modello della “città dei 15 minuti”, creando Low Emission Zones e usando politiche come Città30. Completare la Bicipolitana, garantendo il più possibile la percorrenza riservata alle biciclette, riconoscibile da opportuna segnaletica. È poi necessario accelerare la riconversione degli impianti di riscaldamento, mappando quelli esistenti e programmando l’abbandono progressivo delle caldaie a gasolio, carbone e metano in favore di sistemi come le pompe di calore a gas refrigeranti naturali, da incentivare.
Anche quest’anno, Legambiente rilancia la petizione online “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!”, chiedendo al Governo interventi urgenti per contrastare l’inquinamento atmosferico, a partire da nuove misure per la mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria
Legambiente Padova