Orario cadenzato, dopo un anno nessuna novità

treno-affollato_3_originalÈ passato ormai un anno dall’introduzione del cosiddetto orario cadenzato. Un anno durante il quale non sono certo mancati i solleciti e le richieste da parte delle Amministrazioni locali e dei comitati dei pendolari per risolvere i numerosi disagi che questo cambio di programma ha causato.

Dall’altro lato, tante le promesse e i comunicati, ma come al solito nulla di fatto, come a seguito dell’incontro avvenuto a settembre scorso tra l’assessore ai trasporti ad interim, Luca Zaia, con l’amministratore delegato di Trenitalia Spa, Vincenzo Soprano.

L’assessore ai trasporti regionale, Elena Donazzan, ci aveva assicurato il 4 dicembre scorso che ci avrebbe fatto pervenire le decisioni scaturite dall’incontro in programma con Trenitalia Spa nei giorni immediatamente successivi relativi all’orario invernale 2014/2015. Nulla ci è stato trasmesso, e molto probabilmente non c’era proprio nulla da comunicare di nuovo: Regione e Trenitalia Spa confermano l’attuale orario con pochissimi aggiustamenti, non migliorando di fatto la qualità del servizio ferroviario.

Si può prendere la linea Bassano del Grappa – Padova come esempio dei molti problemi tuttora presenti nel sistema ferroviario regionale.

La discrepanza di orario tra treni e autobus è già indice di un servizio decisamente poco cadenzato. Molte delle fermate avrebbero poi bisogno di un adeguamento per facilitare la ricezione dei viaggiatori. Con 14 Passaggi a Livello stradali lungo la tratta, la probabilità di un ritardo dovuto a qualche azione inadeguata di un automobilista cresce dio molto; essendo poi la linea a binario unico da Bassano a Camposampiero, il ritardo di un treno si ripercuote su quello seguente. Vi è infine da dire che nella tratta comune Camposampiero – Padova, dove convergono i treni anche della linea Belluno – Padova, se ci sono ritardi o soppressioni si verifica l’”assalto” al primo treno che passa, con tutte le conseguenze che patiscono i pendolari della linea. Ecco quindi un esempio di offerta ferroviaria né regolare né cadenzata.

Il 16 dicembre sarà in aula il provvedimento per l’approvazione dell’assestamento di bilancio 2014, e solo questo basta a comprendere la gravità della situazione temporale: di solito questo è il tempo per discutere e approvare il bilancio di previsione 2015, e invece negli ultimi anni si approva a marzo/aprile il bilancio di previsione e a novembre/dicembre l’assestamento dell’anno in corso. Per i trasporti non c’è nulla né di nuovo né di buono. C’è solo il conto salato da pagare dei contenziosi con NET e ASTALDI, che si potevano evitare o risolvere in tempi e modi diversi, a dimostrazione che il completamento del SFMR è sempre lontano e i danni delle incapacità sempre presenti nella vita delle Istituzioni. E se da un lato la Regione mette a disposizione 4,6 milioni di euro per pagare servizi ferroviari integrativi resisi necessari dopo i limiti dell’orario cadenzato, dall’altro, per colmare il gap del bilancio, taglia per 3,4 milioni di euro la spesa in conto capitale per l’acquisto di nuovi treni.

Il ritardo cronico di approvazione dell’assestamento ci induce molte preoccupate reazioni per il bilancio di previsione 2015.Questo è l’ultimo bilancio della Giunta Zaia prima delle elezioni regionali. Si provi a dare qualche segnale di discontinuità reale su direttrici dello sviluppo, tra cui le politiche delle infrastrutture e dei trasporti.

 Ilario Simonaggio, Segretario Generale Filt CGIL Veneto 

Elaborazione a cura di Marco Perini, redazione di Ecopolis