La sconosciuta della Senna

Un piccolo giallo che dal 1800 lega Parigi a Padova e che ha dato impulso alla cosiddetta “anatomia artistica”.

 

 

Il Piovego non è la Senna, ma la scalinata cinquecentesca del Portello e la meravigliosa Porta del Falconetto, hanno fatto da sfondo al racconto di una storia incredibile, accaduta a Parigi nel 1800 e legata a Padova grazie ad un famoso reperto conservato nel Museo di Anatomia Patologica dell’Università di Padova.

Ce l’hanno raccontata Fabio Zampieri, professore di Storia della Medicina e Alberto Zanatta, curatore del Museo, di fronte alle telecamere di Rai5 Storia, per la trasmissione “Le Meraviglie”, prossimamente in onda per celebrare gli 800 anni di Unipd.

“L’Inconnue de la Seine” era una giovane  trovata morta in circostanze mai chiarite, lungo la Senna, nel 1880.. Il suo corpo fu portato alla morgue nei pressi di Notre Dame per essere ricomposto e seppellito. Il volto della sconosciuta, e soprattutto il suo enigmatico sorriso, affascinarono un giovane anatomopatologo, che decise di farne un calco. La sua pelle fu “conciata” e tannizzata, alla moda dei produttori di guanti e calzari al servizio della fiorente borghesia dell’epoca, e centinaia di copie della riproduzione nata per fini scientifici, andarono ad arredare i salotti di intellettuali e feticisti di mezza Europa. Divenne così popolare, da ispirare artisti come Rilke, Nabokov, Camus, Aragon e Man Ray. Addirittura, la sua acconciatura divenne “a la mode” per una generazione di donne, soprattutto attrici.

Ma cosa c’entra Padova con questa storia? Una delle riproduzioni del volto della famosa sconosciuta, si trova oggi al Museo di Anatomia Patologica, in via Gabelli, da poco ristrutturato e visitabile su appuntamento. E’ un esemplare di “Anatomia artistica”, dove è evidente il tentativo di creare, partendo da parti anatomiche umane, delle opere estetiche, assimilabili a sculture artistiche. Attenzione, però, perché i reperti esposti, non sono proprio per tutti:  ci vuole una buona dose di interesse medico o scientifico per poter passare indenni tra i contenitori di formaldeide che conservano i vari organi utilizzati nei secoli per supportare i progressi della Medicina. Tra l’altro, la versione padovana de ’L’Inconue del la Seine”  è stata arricchita dalla decorazione di serpenti, per stigmatizzare il presunto suicidio della giovane. Una teoria smentita anche dai professori Zampieri e Zanatta, che propendono, invece, per una morte causata dalla tubercolosi.

A riportare in auge la storia della sconosciuta, è stato il fabbricante di giocattoli norvegese Asmsund S. Lærdal. Nel 1958, insieme ai fisici Peter Safar James Elam, realizzò il primo manichino a grandezza naturale per l’insegnamento delle tecniche di rianimazione. Come modello per questa bambola fu scelto proprio il volto della sconosciuta della Senna, sotto il nome di Resusci Anne. La triste leggenda della ragazza, creduta morta per annegamento, che non poté essere salvata perché i soccorritori non conoscevano le tecniche di respirazione adatte, fu probabilmente alla base di questa scelta.

Da allora, Resusci Anne ha aiutato più di 400 milioni di persone nella formazione delle procedure di rianimazione cardio polmonare (RCP) ed è diventato il viso più baciato di tutti i tempi.

Storia della Medicina

Anatomia Patologica 

Angela Bigi, redazione Ecopolis