Le vacanze sono un’opportunità per muoversi e conoscere il proprio territorio senza fretta. In bici sui Colli Euganei è la nostra proposta.
Trascorrere le vacanze a stretto contatto con la natura, ammirando paesaggi incantati e particolarità storico-artistiche, visitando centri storici, borghi, paesi, parchi e aree protette, gustare prodotti enogastronomici, sperimentando l’ospitalità di luoghi e di persone, vivendo incontri e prendendosi cura del corpo e della mente grazie alle risorse ambientali e culturali di un territorio (cure termali, visite ai musei, serate al cinema e a teatro, ad esempio).
Queste opportunità sono peculiari delle proposte di cicloturismo, cioè in tutte quelle esperienze turistiche legate all’uso della bicicletta, sia che si tratti di turisti che viaggiano in bicicletta o di quelli che si servono di essa per brevi escursioni durante le ferie.
Parliamo di un settore in crescita anche qui in Italia: si rivolge a un ampio bacino di potenziali utenti, assicura distanziamento fisico, non produce emissioni di anidride carbonica e ha buone ricadute sull’economia locale. Non solo: si avvale di un mezzo di trasporto particolarmente versatile, che si adatta a contesti diversi e anche a soggiorni di breve durata.
Queste caratteristiche fanno del cicloturismo una risorsa preziosa per il turismo di prossimità, nonché “una risposta particolarmente idonea al bisogno di rigenerarsi e di riattivarsi dopo una lunga fase di staticità e di disagio, non solo fisico, ma soprattutto psicologico, indotta dalle restrizioni sanitarie alla mobilità ed alle relazioni sociali” (da “Viaggiare con la bici. 2°rapporto Isnart -Legambiente Bike Summit 2020, novembre 2020, scaricabile qui).
A livello nazionale riscuotono interesse e curiosità ciclovie attrezzate e fornite di servizi necessari per quanti le percorrono. Qui nel Padovano, un itinerario che riserva buone opportunità di esplorazione del territorio è, indubbiamente l’anello ciclabile dei Colli Euganei. Prevalentemente pianeggiante, di 64 chilometri circa, circonda il complesso dei Colli, costeggiando canali e vie d’acqua. Innanzitutto agli occhi si offrono panoramiche inedite, maestose e spettacolari disegnate da profili collinari e da distese coltivate. Uno sguardo più attento scopre scorci inattesi di campagna, in territorio disseminato di strutture fortificate, ville, chiese e monasteri.
A Este, Monselice e a Valbona, a ovest di Monte Lozzo i castelli simboli tangibile di potere e di controllo sul territorio, definiscono o caratterizzano la fisionomia di centri urbani e di paesaggi e rievocano il ricordo della splendida e sfortunata epopea Carrarese. Altri edifici, provvisti di splendidi giardini, come il castello del Catajo a Battaglia Terme, la villa Selvatico su colle Sant’Elena, Villa Emo nelle vicinanze di Monselice e villa Ca’ Barbaro, in direzione di Este raccontano una relazione diversa con l’ambiente naturale circostante: nella civiltà della villa veneta la natura, curata e coltivata, nutre e rigenera corpo e spirito.
Rivestono particolare interesse architettonico e storico le ville situate nella parte nord-Ovest dell’anello: Villa Contarini Venier Giovannelli a Vo’Vecchio, utilizzata come campo di internamento per Ebrei tra il 1943 e il 1944, il castello di Lispida a Monselice e Villa Draghi a Montegrotto Terme.
Offrono, invece, testimonianze di una presenza umana secolare, concreta e laboriosa, il Museo Nazionale Atestino a Este, il Museo della Navigazione Fluviale a Battaglia Terme, il Museo Centanin delle macchine termiche a Monselice: finestre spalancate, rispettivamente, sulla storia degli antichi Veneti, sul mondo dei barcari attivi lungo fondamentali vie d’acqua e sulla realtà delle macchine a vapore impiegate nel duro lavoro della bonifica e coltivazione di terreni. Archeologia industriale e tracce fossili si abbinano felicemente nel Museo Geopaleontologico ospitato nella ex-fornace di Cava Bomba., a Cinto Euganeo, purtroppo temporaneamente chiuso a causa dell’emergenza sanitaria, come il Museo Centanin nominato sopra.
In realtà l’elenco di luoghi da visitare nell’area dei Colli Euganei è molto lungo: come non ricordare, ad esempio, l’Abbazia di Praglia, altro luogo ricchissimo di storia, di arte e di spiritualità?
«Molti sono gli elementi di attrattiva e di fascino in questo percorso, non ancora valorizzato abbastanza. Si avverte in esso la mancanza di una progettazione unitaria, in parte dovuta anche alle ricorrenti crisi di governo di un ente potenzialmente strategico quale il Parco Colli: a tratti del percorso ben realizzati e curati si alternano segmenti dissestati infestati da erba, con aree di sosta scarse e poco attrezzate – osserva Flores Baccini, presidente del circolo Legambiente di Este, una delle associazioni che ne ha seguito progettazione dal 1994 – Recentemente come Circolo Legambiente ci siamo occupati di curare e dotare di cartelloni illustrativo-didattici l’Oasi di Restara, che, oltre a essere Parco cittadino, ha la funzione di collegamento tra i due Anelli ciclabili che attraversano il Comune di Este: l’Anello dei Colli Euganei (contrassegnato con la sigla E2) e l’Itinerario Anello delle Città Murate. Le due ciclabili, che nel nostro comune si incrociano anche in località Sostegno, si possono congiungere anche da Ponte delle Grazie attraverso la pista Oasi Restara, fino ad arrivare a Pra’: qui, superati i due ponti – sullo Scolo di Lozzo e sul Santa Caterina (Frassine) – si prende l’Anello delle Città Murate sull’argine destro del Santa Caterina. L’anello non è ancora completato e presenta dei tratti invasi dall’erba, ma il fascino dei canali e della pianura coltivata con i suoi casolari è indiscutibile». L’intervento completo di Flores Baccini.
I Colli Euganei sono un ambiente straordinario e le vacanze un’occasione per conoscerli, magari con una gita in bicicletta.
Silvia Rampazzo, redazione Ecopolis