La necessità di reinventarsi in un contesto completamente inedito proprio poche settimane dopo l’inaugurazione. Il neonato Museo di Geografia dell’Università di Padova è però riuscito a proseguire le sue attività di educazione, nonostante l’emergenza sanitaria
Non più tardi di sei mesi fa, apriva a Padova il primo Museo universitario italiano dedicato alla Geografia. https://www.musei.unipd.it/it/geografia Nel nostro contesto nazionale, l’apertura di uno spazio interamente dedicato alla Geografia, disciplina tanto complessa nelle sue numerose sfaccettature, e affascinante, quanto sottovalutata e relegata a un mero esercizio mnemonico, assumeva un significato ancora maggiore. Come tutti i musei del mondo però, l’emergenza Coronavirus e il conseguente lockdown ha inflitto un duro colpo alle sue attività, che sin dalla sua inaugurazione avevano suscitato un grande interesse: nei soli 18 giorni di apertura del 2019 il museo è stato visitato da quasi 1000 persone, attirando l’attenzione di un pubblico molto ampio che ha sistematicamente esaurito le prenotazioni per le visite guidate fino ad aprile.
La Geografia, però, per sua natura si nutre di spazi sconfinati, e lo staff del Museo pertanto ha provato a reinventarsi lanciando due iniziative originali che si offrono come strumenti innovativi e orizzonti nuovi di condivisione ed educazione geografica.
Viaggi al tempo del Covid-19. La prima iniziativa, lanciata il 3 marzo, si chiama “La mia mente viaggia”, e consiste nella condivisione da parte di educatori, docenti, personale tecnico e amministrativo del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dei luoghi in cui la propria mente torna volentieri, con brevi descrizioni poetiche rigorosamente accompagnate da una fotografia e dalle coordinate geografiche del luogo raccontato. Secondo Giovanni Donadelli, curatore dell’iniziativa e responsabile della comunicazione social del Museo, la proposta è piaciuta molto «perché ha saputo cogliere con intelligenza i limiti della situazione tramutandoli in opportunità», sfruttando il fatto che molte persone in questi giorni di quarantena sono impegnati a riordinare il proprio patrimonio fotografico. «Attraverso le immagini, anche se il nostro corpo rimane fermo, la nostra mente viaggia e torna in luoghi a cui ci siamo legati emotivamente» spiega Donadelli. Tutti possono contribuire alla campagna condividendo il luogo in cui la propria mente viaggia sui social includendo gli hashtag #LaMiaMenteViaggia e taggando il Museo di Geografia (@MuseoGeografia).
Didattica al tempo del Covid-19. Una delle “novità” di questo triste periodo è la didattica a distanza obbligatoria per tutto il sistema scolastico e universitario. Con l’obiettivo di offrire materiali a sostegno di studenti ed insegnanti, il Museo di Geografia, in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) ha dato avvio ad un progetto di educazione geografica fatto di piccole missioni quotidiane, chiamato “Missioni Geografiche” www.missionigeografiche.it. Il progetto propone piccoli compiti quotidiani da svolgere in luoghi, modalità e tempi ogni volta diversi, invitando a osservare e ad agire in maniera creativa il mondo che ci circonda. Si rivolgono a grandi e piccoli, singoli e famiglie, ed in meno di un mese hanno incuriosito, appassionato e coinvolto oltre 12 mila persone da ogni parte d’Italia www.facebook.com/missionigeografiche. Come spiega Valentina Ghirardi, co-autrice del sito, «lo stile di scrittura è vivace, fresco e volutamente non accademico. Le missioni sono molto eterogenee nei contenuti e si prestano molto bene per pubblici vari».
Questo ed altri esempi (come le visite virtuali organizzate dai più famosi musei del mondo), hanno ben mostrato la capacità di risposta del mondo culturale all’emergenza sanitaria globale. Perché la cultura, nonostante quanto sancito implicitamente dai decreti, rimane una risorsa essenziale per le nostre esistenze.
Francesco Tosato – Redazione Ecopolis