Storie e luoghi che devono essere conosciuti. È un’esposizione da non perdere quella allestita al MUSME fino al prossimo 31 maggio
È il 16 giugno 1907 quando viene inaugurato il primo ospedale psichiatrico moderno in Italia, uno dei più avanzati d’Europa, l’ospedale ai Colli di Padova: padiglioni inseriti nel verde, nessuna azione di contenimento, il lavoro come strumento terapeutico. Il direttore, il prof. Ernesto Belmondo, lo rende per anni un modello internazionale di cura, portato avanti anche dai suoi successori. In particolare, Ferdinando Barison, negli anni ’70, è il primo direttore che assume degli psicologi, inaugura un servizio sociale e fa aprire il parco dell’Ospedale al pubblico per favorire il contatto tra il “dentro” e il “fuori”. Inoltre, dà grande importanza alle famiglie dei ricoverati e tiene i rapporti con loro attraverso la visita periodica di un’equipe di medici, infermieri, psicologi e assistenti sociali. Per molti aspetti, a Padova si anticipano i dettami della Legge Basaglia del 1978, che stabilisce l’integrazione tra prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti psichiatrici. Una cura e una relazione perseguite da Barison, in un contesto storico nazionale che ha visto l’approvazione dello Statuto dei lavoratori (maggio 1970), della legge sul divorzio (dicembre 1970), dell’obiezione di coscienza e del servizio civile (dicembre 1972), della riforma sul diritto di famiglia (maggio 1975), del sistema carcerario (luglio 1975) e la legalizzazione dell’aborto (maggio 1978).
L’Ospedale psichiatrico provinciale di Padova cessa definitivamente di esistere il 15 dicembre 1996. Ma i ricordi, per molti padovani, sono ancora vivi. Li mette in luce, l’esposizione tematica al Museo di storia della medicina di via San Francesco a Padova, dal 19 dicembre 2022 al 31 maggio 2023, intitolata “La follia, le storie e i luoghi.”
Gerardo Favaretto, Presidente fondazione Musme e psichiatra racconta la scelta di allestire una mostra sulla storia della psichiatria a partire dal manicomio di Padova e di quelli veneti: “Non è solo una rievocazione del passato ma anche e soprattutto un segnale dell’importanza del tema della salute mentale oggi e una azione culturale che ha lo scopo di far conoscere i servizi e combattere i pregiudizi sui disturbi mentali. La mostra sarà esposta fino a maggio e in questi mesi intendiamo promuovere incontri e iniziative che ne approfondiscano le tematiche”.
Il percorso espositivo si divide in tre sezioni:
1. I pazienti dell’ospedale psichiatrico, per dare loro un volto attraverso le foto ritrovate nelle cartelle cliniche, e far sentire i loro pensieri con la lettura delle lettere scritte ai famigliari, spesso censurate, a volte non spedite.
2. la storia dell’Istituzione, attraverso cartelle cliniche, farmaci, protesi, disegni e effetti personali tolti ai pazienti.
3. il cambiamento del concetto di follia e dello studio delle malattie psichiatriche nel corso della storia. In questa sezione, inoltre, si pone il visitatore davanti a un test legato allo stigma associato alle malattie psichiatriche.
Angela Bigi, Redazione Ecopolis
Orari di apertura:
Martedì – Venerdì 14.30-19.00
Fino al 31 maggio 2023
Approfondimenti:
Storia ed evoluzione dell’Ospedale psichiatrico di Padova di Francesco Gallo
Gli Spazi della Follia
Ristretti Orizzonti: Manicomi e carceri: due istituzioni totalizzanti con molte dinamiche in comune
Un capitolo a parte è la testimonianza del ricovero di oltre 1700 ragazzi che hanno combattuto tra le trincee della Grande Guerra