La diffusione capillare della mobilità in sharing nelle nostre città ha reso necessario un uso virtuoso di questi mezzi.
Con l’obiettivo di un uso consapevole di biciclette e monopattini, è nata una nuova collaborazione tra Legambiente e Dott, una delle aziende più importanti nel settore della micro mobilità nel nostro paese.
Le due realtà hanno infatti elaborato il primo Vademecum nazionale per l’utilizzo dei monopattini in città, frutto della constatazione di criticità derivanti da un utilizzo superficiale del mezzo e da poca conoscenza del codice della strada.
Si tratta di regole che hanno una dimensione civica, per la quale la sicurezza di chi vive la strada deve avere massima priorità, e una ambientale, da ribadire soprattutto se parliamo di mezzi di trasporto necessari per ridurre la nostra impronta ecologica.
Per quanto riguarda il lato ambientale, il vademecum incoraggia, sin da subito, all’uso del monopattino e degli altri mezzi sostenibili come fondamentale per diminuire la propria impronta di CO2 sul pianeta (“È davvero necessario prendere la macchina?”). Secondo un’indagine del Parlamento Europeo nel 2019, il 71,7% delle emissioni di CO2 nell’UE è causato dal settore dei trasporti (in cui il trasporto privato in auto ha un ruolo preponderante).
Ciò non toglie che vi sia una responsabilità diretta di chi va in monopattino nei confronti del verde urbano: è vietato circolare sui prati, pratica che danneggia sia il verde pubblico che il mezzo; non si può abbandonare i mezzi in sharing all’interno di aiuole e in zone di intralcio al traffico e ai flussi pedonali (basti pensare al diritto alla viabilità di anziani o persone con disabilità motorie. Si può parcheggiare soltanto negli spazi appositamente adibiti alla sosta dei mezzi in sharing e indicati dalla piattaforma.
Importante rispettare anche le norme di sicurezza durante la guida: non si può andare in due in un solo monopattino, non si può per legge andare in bici o monopattino con cuffie o auricolari per la musica così come con altre distrazioni che potrebbero provocare incidenti e cadute (primo fra tutti, lo smartphone).
Il Comune di Padova si è già mosso, nel mese di novembre, per cercare soluzioni praticabili, a livello amministrativo, per alleggerire il problema del parcheggio scorretto di questi mezzi. Gli assessori Andrea Ragona e Diego Bonavina hanno incontrato i responsabili di Dott, BitMobility e Ridemovi per fare un sopralluogo e affrontare il problema dei parcheggi.
Il sopralluogo degli assessori e dei responsabili delle aziende ha riguardato il centro storico, Via Facciolati, la zona del Portello.
Le aziende della micromobilità hanno già messo in campo piccole soluzioni per arginare il fenomeno: meccanismi di incentivazione per chi parcheggia in spazi appositamente selezionati. Le aziende hanno ribadito il corretto funzionamento del sistema sanzionatorio, basato su segnalazioni volontarie da parte di cittadini e operatori, che permettono di risalire all’ultimo conducente del mezzo e alla sua carta di credito per applicare una sanzione.
Ma la strada maestra è uno sforzo condiviso fra amministrazioni e aziende dello sharing: rendere le aree destinate al parcheggio visibili con una segnaletica efficace, orizzontale e verticale.
I parcheggi scorretti toccano non soltanto il mondo della mobilità sharing ma, parallelamente, anche le automobili. In entrambi i casi bisogna usare lo stesso occhio critico, perché a fare la differenza non è il mezzo ma soltanto chi lo conduce.
Sono tanti i padovani che usufruiscono del servizio di mobilità sharing a flusso libero: 40.000 gli utenti in bicicletta, 70.000 quelli in monopattino. Interessante è poi il dato riguardante la durata media di un singolo tragitto: 11 minuti per un tragitto di circa due chilometri. Ciò significa non solo che tanti casi i mezzi in sharing vengono usati in maniera complementare rispetto al trasporto pubblico e privato, ma anche che una maggiore integrazione fra diversi mezzi pubblici e in condivisione verrebbe incontro ai desideri e alle abitudini di tanti cittadini.
Andrea Maiorca, Redazione Ecopolis