Lunedì 27 novembre, nel giorno fissato per l’adozione del nuovo accordo di programma, il sindaco Davide Moro e i consiglieri di maggioranza hanno preferito arroccarsi nella sede del Consiglio Comunale molto prima dell’avvio della seduta. Questo per evitare l’imbarazzo di transitare davanti agli oltre trecento cittadini che stavano manifestando il proprio inequivocabile forte dissenso.
Sempre più soli e isolati, hanno accolto così le ulteriori deroghe alle norme vigenti, dando il calcio d’inizio ad una partita che serve a fornire una serie di innegabili favori a Deda: un pacchetto di nuove norme tecniche, predisposte ad hoc, che vanno a soddisfare le richieste fornite dalla ditta costruttrice.
E per quanto riguarda le mitigazioni ambientali richieste dal Comune? Spiace constatare che saranno un ulteriore assist al privato, affinché il progetto possa passare il vaglio della VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Anzi, il presente accordo, in molti punti, sarebbe perfino peggiorativo rispetto a quello precedente. Volete un esempio? Il nuovo parcheggio su due piani, senza limiti di superficie, rappresenta un autentico regalo di Natale, in quanto va ad aggiungersi alla principale struttura di cemento di 433.500 metri cubi. Una struttura, ricordiamolo, in grado di ospitare l’equivalente di 1000 appartamenti da 140 m2, quanto l’intera popolazione di Battaglia Terme.
Per quanto riguarda le altezze, poi, il Comune ha fatto un ulteriore gradito dono: il 30% di superficie del tetto potrà elevarsi, con elementi architettonici, fino a 16 metri di altezza e quindi ben 4 metri superiore al limite precedente.
Avremo così un ulteriore consumo di suolo, di cui i cittadini farebbero volentieri a meno, in un’area che ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) e PAT (Piano di Assetto del Territorio) definiscono ad alto rischio idraulico, con ricadute sulla salute pesantissime dovute all’inquinamento da PM10 che si prevede prodotto, nel paventato futuro, da un afflusso di 12.000 auto in più circolanti nell’area del centro commerciale. È drammaticamente chiaro quali siano i rischi per la salute dei cittadini visto che già oggi, nella zona d’intervento, si supera già di oltre il doppio il limite di inquinamento consentito.
Ma perché poi tutta questa fretta da parte dell’amministrazione?
Pare che la Regione Veneto stia procedendo all’approvazione della proposta, inoltrata dal Consigliere regionale Piero Ruzzante, che mira ad imporre una fascia di rispetto di 2,5 km da emergenze architettoniche, storiche e culturali di pregio per i nuovi insediamenti della grande distribuzione. Il Comune invece, in netta controtendenza e incurante dell’interesse pubblico, ma ben vicino alle esigenze del privato, approva l’anticipo dei tempi sull’accordo con l’intento, temiamo, di giungere all’approvazione definitiva prima che l’auspicato vincolo regionale possa venire introdotto.
In tutta questa fretta il Sindaco finisce per saltare anche i necessari passaggi in Commissione urbanistica e ambiente, che erano stati richiesti dai consiglieri di minoranza, a seguito dell’acquisizione della documentazione variata.
Ci chiediamo allora quanto siano importanti, per lui e la sua maggioranza, gli interessi del privato a scapito della tutela del bene comune, della salute e dell’interesse pubblico.
In ogni caso la partita è appena iniziata. Con la pubblicazione all’albo dei documenti approvati lunedì 27 novembre si è aperta la fase di presa visione degli stessi e la presentazione delle relative osservazioni. Tutti, cittadini, comitati, Associazioni e gruppi portatori di interesse, potranno dare il proprio fondamentale contributo in questa fase quanto mai decisiva. Qui l’interesse pubblico del territorio e quello della sua comunità dovranno assolutamente prevalere.
Nel frattempo non mancheranno da parte nostra le puntuali informazioni e il coinvolgimento dei cittadini nell’organizzare nuove ulteriori mobilitazioni che dimostrino, a questi alieni investitori, la ferma e decisa ostilità di un intero territorio.
Annachiara Capuzzo – Comitato La nostra Terra
Francesco Miazzi – Coordinamento delle Associazioni ambientaliste – Parco dei Colli Euganei
… quando le auto saranno tutte euro 6 o oltre, o ibride o elettriche, e cioè forse quasi prima che questo centro sarà effettivamente costruito, continuerete a parlare di PM10 prodotto dalle auto?
………. certo che vivere sognando non è vietato, ma il risveglio certamente non sarà indolore!
Buona fortuna Luca.
Giuseppe
Le auto elettriche a portata di tutte le tasche sono ancora utopia. Ma non è solo per l inquinamento che questo intervento va contrastato. Esso è avulso dal territorio e dalla sua economia, drenare risorse economiche in un ampio raggio per trasferirle alla estero, sede dei fondi d investimento che pagano la x ostruzione, così come delle multinazionali che apriranno i loro negozi. Il territorio ne sarà estremamente impoverito.