A Roncade, due giorni all’insegna dell’economia circolare con Enti, Comuni, Consigli di Bacino e imprese del settore, per raccontare le eccellenze e gli scenari futuri
Si è tenuto lo scorso 24 e 25 novembre, nella splendida cornice del Castello di Roncade, l’ottava edizione di Ecoforum Veneto, l’appuntamento regionale dedicato all’economia circolare e questa edizione in particolare alle novità del Piano Rifiuti Veneto, i modelli di gestione virtuosa e gli impianti di riciclo.
Nel corso del Forum come ogni anno è stato inoltre presentato Comuni Ricicloni Veneto, il rapporto regionale di Legambiente che analizza i dati della raccolta differenziata del 2022. I dati elaborati da Legambiente sono forniti dall’Osservatorio di ARPAV che li raccoglie e li elabora con cura e dettaglio.
Il rapporto conferma l’eccellenza del Veneto per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti: i numeri dell’edizione 2023 confermano come il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo circolare sia possibile a partire dal lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti, ma evidenziano anche che c’è ancora molto da fare, dai piccoli Comuni ai centri più grandi fino alle città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta che tengono insieme qualità e prevenzione dei rifiuti avviati a smaltimento, primo tra tutti il porta a porta combinato con la tariffazione puntuale. I Comuni Ricicloni sono tanti, ma aumentano a velocità ridotta e ad oggi sono quasi 300 i Comuni veneti che devono ancora migliorare le proprie performance entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi previsti dall’aggiornamento del Piano Rifiuti del Veneto. Mezzo Veneto è ancora indietro e il lavoro che si configura è quindi ancora molto ampio e dovrà coinvolgere oltre il 55% della popolazione regionale.
Osservando i dati, emerge chiaramente come i Comuni ricicloni più virtuosi del Veneto rappresentano il 24,5%del totale e il 17,8% della popolazione, pesando sullo smaltimento totale regionale solo per l’8,2%; le grandi città con popolazione sopra i 200.000 abitanti (Padova, Venezia, Verona) con il 15% della popolazione del Veneto, pesano per il 27% in termini di rifiuto a smaltimento.
L’analisi di Legambiente premia con maggiore considerazione i Comuni Ricicloni – Rifiuti Free che sono quelli che inviano a smaltimento meno di 75 kg di rifiuti all’anno per abitante equivalente. Per il calcolo della classifica rifiuti free non si è tenuto solo conto della quantità di secco che viene conferito dai cittadini ma vengono conteggiati anche parte degli scarti della raccolta differenziata. Sono 138 i comuni che raggiungono il prestigioso obiettivo ma questi salgono a 299 se consideriamo quelli che raggiungono solo il titolo di Comune Riciclone ovvero che conferiscono meno di 80 kg di indifferenziata all’anno pro-capite come previsto dal piano rifiuti regionale.
Purtroppo langue la classifica di Comuni popolosi e rifiuti free: nessun comune con popolazione superiore ai 30000 abitanti riesce a produrre meno di 75 kg di rifiuto a smaltimento pro-capite e ad entrare nella speciale classifica.
Tra i capoluoghi di provincia si conferma comunque il comune di Treviso, la Città più riciclona del Veneto, dimostrando che gli obiettivi di una gestione eccellente dei rifiuti sono possibili anche nelle grandi città. Il comune di Treviso riesce a differenziare quasi l’87% del rifiuto e manda a smaltimento poco più di 80 kg di rifiuto. Il capoluogo della marca è seguito da Belluno che differenzia l’86%. Entrambe escono dalla classifica rifiuti free, ma si possono fregiare del titolo di Comuni Ricicloni. Il comune di Vicenza raggiunge la terza posizione con il 75% di raccolta differenziata. Rovigo, Padova e Venezia seguono rispettivamente con 69%, 64% e 63%. La Città di Verona rimane invece inchiodata con una capacità di riciclare pari a meno del 54% un gap elevato secondo Legambiente, che evidenzia come sia necessario attenzionare la città scaligera che dovrà presto decidere e comunicare ai suoi cittadini ed a quelli del resto della regione, come intende raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dalla legge e dal piano rifiuti del Veneto.
Per quanto riguarda i consigli di bacino, il primo classificato nella speciale classifica Comuni Ricicloni – Rifiuti Free è quello della Sinistra Piave con una media di 65 kg per abitante e l’88% di raccolta differenziata, seguito dal Consiglio di Bacino Priula – Destra Piave che sebbene raggiunga il 90% di RD si ferma a 67 kg per abitante.
Da segnalare in positivo i bacini Dolomiti e Verona Sud che si aggiudicano il titolo di “Bacini Ricicloni”, mentre in negativo Rovigo, Padova e Verona l’obiettivo sembra ancora lontano per questo è indispensabile non perdere tempo. La sfida, per tutti, è di essere all’altezza di queste ambizioni, applicando senza indugi quanto previsto dal Piano regionale dei rifuti, a partire dalla tariffa unica di smaltimento del rifiuto residuo e fino alla piena applicazione del principio “chi inquina paga” attraverso l’obbligo di tariffazione puntuale per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti.
Altre classifiche che sono state messe in evidenza dal rapporto di quest’anno sono quelle relative ai parchi ricicloni. La gestione dei rifiuti, pur non essendo una competenza diretta degli enti gestori delle aree protette, se non viene realizzata in maniera corretta comporta degli effetti negativi per questi territori. Il Parco del Sile (87,6%) delle Dolomiti Bellunesi (87,3%) e della Lessinia (79,9%) sono le eccellenze della nostra regione.
Il rapporto di Legambiente spende anche quest’anno una menzione speciale per i primi classificati tra i Comuni ad alta pressione turistica che si trovano a dover fare i conti con oltre un milione di presenze all’anno. In questa classifica spicca il comune di Abano Terme (PD) che si piazza sul gradino più alto del podio con il 77% di RD e 141 kg/ab_eq a smaltimento, seguito dai comuni di Cavallino-Treporti con il 75% di RD e 179 kg/ab_eq, mentre la terza menzione va al comune di Lazise che fa segnare il 69% di RD e 191 kg di rifiuto a smaltimento.
La situazione a Padova.
Padova pur crescendo sul fronte della raccolta differenziata rimane ancora leggermente sotto gli obiettivi di legge: attualmente in città si differenziano il 64,3% dei rifiuti, contro l’obiettivo minimo nazionale del 65%. Siamo chiaramente ancora molto lontani da quell’84% stabilito dal Piano regionale dei rifiuti. Sul fronte del Consiglio di bacino la situazione è ancora critica: con 180 kg/ab_eq l’anno di RUR (Rifiuti Urbano Residuo) e un 66,9% di raccolta differenziata siamo lontano dagli obiettivi, “personalizzati” peraltro, al 2030 fissati dallo stesso piano, che fissa per il consiglio di Padova Città a 115 kg/ab l’anno di RUR e l’80% di raccolta differenziata. La strada è ancora lunga per la Città del Santo, ma necessaria anche alla luce degli obiettivi europei in vista della neutralità climatica al 2030.
Tutti i dettagli nella pagina dedicata.
Francesco Tosato, Segreteria Legambiente Veneto