Cosi’ ha scritto Ilaria Cucchi: ”Tanti sono i casi di violenze delle forze dell’ordine che non vengono alla luce ma a Varese è ancora piu’ grave perché tutti sanno quello che è successo ma il pm si ostina a non voler indagare. Ora il processo rischia la prescrizione”, alludendo al caso Uva, picchiato per ore, ore ed ore.
Luigi Manconi lo defini’ ‘un caso limpido di diritti violati nell’indifferenza più totale. Infatti, per quanto accaduto all’interno della caserma si sta procedendo ancora contro ignoti’. E cosi’ scrisse Patrizia Moretti Aldrovandi, che ha subito per anni uno “stalking istituzionale” feroce, a proposito della vergogna delle sentenza Cucchi: “Temo ci siano da parte dei potenti alcuni problemi nel discernere i delinquenti. Ve lo dico io: gli assassini sono quelli che ammazzano di botte la gente”.
Uva, Cucchi, Aldrovandi… sono ‘solo’ punte di un icebergimmenso, affiorate solo grazie alla enorme forza dei familiari, la loro indisponibilità a cedere, a rassegnarsi alla forza, alla menzogna e alle minimizzazioni. E in questi giorni a Genova si manifesta per non dimenticare la mattanza della Diaz (quale mattanza? Fatta da chi? Perché definita tale?). Ma io penso anche alla sentenza (e 11 anni di carcere conseguentemente fatti) contro Paolo Dorigo (non contro il “Consorzio Venezia Nuova”, no, Dorigo!) che sta facendo in questi mesi rabbrividire le corti europee ed è fonte di studio per i giovani avvocati che vogliono vedere di cosa puo’ essere giuridicamente capace il loro Stato. Ma sono trent’anni che le pagine dedicate alle nostre civilissime istituzioni da Amnesty International sono esplicite.
Solo le Procure evidentemente, le ignorano, e non si accorgono di cio’ che per anni e anni è accaduto in certe questure, carceri, pronti soccorsi…
Nel frattempo escono anche dei volumi interessanti su tortura e botte e pestaggi nel nostro bel paese (quale tortura? da noi? ma scherziamo, fatta da chi poi?), come l’ultimo (su cui si è spesa tanto e bene anche Radio Tre) di Patrizio Gonnella, La tortura in Italia, Derive Approdi edizioni, che segue il bellissimo Tortura di Stato. Le ferite della democrazia,del 2004, a cura di A. Gianella e M.P. Paterno’, Carocci edizioni. Recente quello lucidissimo di M. La Torre – M. Lalatta Costerbosa, Legalizzare la tortura? Ascesa e declino dello Stato di diritto, Il Mulino.
Si, siamo in pieno, pienissimo declino. Da un bel po’. Qualcuno avverta le Procure della Repubblica…
Gianni Buganza