C’è un lembo di territorio, a est dei Colli Euganei e a nord dell’Adige, che è stata la culla dei Carraresi, signori della Padova medievale. Il nucleo di questo antico feudo imperiale è ora il territorio di Due Carrare, dove le testimonianze lasciate dai Carraresi prima e dai Veneziani poi sono davvero molte. Si parla di castelli, abbazie, mulini, ville venete.
Oltre a questo, vi è l’aspetto idrografico e naturalistico, strettamente connessi, che fanno di Due Carrare un’oasi relativamente ricca di biodiversità nel panorama padovano.
A Due Carrare si possono strutturare molti percorsi storico-naturalistici da fare a piedi o in bicicletta. Qui ne propongo uno, strutturato ad anello, della durata di circa due ore, con partenza e arrivo nel centro di Due Carrare e che tocca sette elementi particolarmente interessanti di questo territorio. Si parte dalla piazza Norma Cossetto, nel centro di Due Carrare e ci si dirige verso Cartura. Si passa a fianco dell’abbazia medievale di Santo Stefano, che ai tempi d’oro dei Carraresi era centro di alta religiosità e grande influenza e di una leggenda narra che esistesse un percorso sotterraneo che la collegava addirittura alla basilica di Santa Giustina di Padova. Poi si tocca il Ponte di Riva, anch’esso di origine medievale, che racconta le storie dei barcari che partivano da Mezzavia con i massi di trachite e diretti a Venezia. Da qui si sale sull’argine del canale Vigenzone, seguendo il suo corso, dove si possono ammirare interessanti biotopi seminaturali e naturali e lungo il quale si incontra Cà Erizzo, una delle sei ville venete che insistono nel territorio comunale. Al termine si prosegue sul Biancolino, un pittoresco canale ombreggiato dove fare riposanti camminate e che conduce al borgo di Pontemanco, con il suo antico mulino, due ville venete e le stradine come calli veneziane. Si continua verso il centro di Due Carrare, dove si può apprezzare la villa Petrobelli, costruita laddove sorgeva il cuore del potere dei Carraresi, l’antica gastaldia-corte agraria.
Il percorso può essere apprezzato meglio con l’ausilio di una dispensa appositamente preparata che è meglio tenere in tasca durante il percorso.
Buona passeggiata!
In allegato potete approfondire il tema leggendo la dispensa qui
Annachiara Capuzzo – redazione di Ecopolis