Gli alberi piantati da poco soffrono la sete, anche i singoli potrebbero attivarsi per un volontariato ambientale di quartiere
Nei mesi scorsi il Comune di Padova ha piantato 10.000 alberi di medie dimensioni, appartenenti a ottantatré specie diverse e distribuiti in più di 500 aree della città. Obiettivo del progetto è quello di contrastare anche localmente la crisi climatica che si fa sempre più pressante e di salvaguardare la biodiversità in ambito urbano, rinverdendo la città.
Oggi, questa imponente opera di piantumazione soffre però l’eccezionale siccità di questi giorni e molti alberi rischiano di seccarsi. Il Comune di Padova ha spiegato che la ditta vincitrice dell’appalto per la messa a dimora delle piante si deve occupare della loro irrigazione ed eventuale sostituzione qualora le piante muoiano, ma la prolungata mancanza di pioggia e l’alto numero di alberi coinvolti, stanno attirando l’attenzione di molti cittadini che vorrebbero in qualche modo dare una mano.
Tra questi, noi del Comitato Vivere bene a San Bellino, abbiamo effettuato alcuni sopralluoghi individuando circa 300 alberi da salvare, come giovani aceri, frassini, malus silvestris, melograni, di altezza inferiore a 2 metri, piantumati recentemente ad Arcella, Sacro Cuore, Altichiero e Mortise, ma il problema è certamente più esteso e riguarda tutta la città.
Gli alberi giovani sono quelli che più soffrono la siccità, perché hanno bisogno di più acqua per nutrire l’apparato radicale, rispetto alle piante mature e molti non sono dotati di un impianto irriguo.
Rivolgiamo perciò un appello all’Amministrazione Comunale per tenere in vita le piante sofferenti inviando autobotti dedicate alla loro irrigazione, ma riteniamo indispensabile anche creare una cultura del verde che stimoli i residenti a mettere in moto un volontariato ambientale nel quartiere, prendendosi cura della vegetazione che circonda le loro abitazioni.
Suggeriamo quindi al Comune di prevedere forme di coinvolgimento volontario della cittadinanza nel dar da bere ai nuovi alberi, consentendo ad esempio l’adozione di alcune piante da parte di singoli cittadini ed associazioni, e fornendo indicazioni su quanta acqua dare e con che tempi.
Antonio Huaroto, Comitato Vivere Bene a San Bellino