Come produrre energia verde “democratica” con la cooperativa WeForGreen

WeforgreenIntervistiamo Gabriele Nicolis, di WeForGreen, cooperativa energetica attiva in Veneto che, in queste settimane, ha lanciato ai cittadini una campagna di adesione per un grande impianto solare costruito su di una discarica.

Come nasce il progetto?

Come azienda ci siamo ispirati all’esempio europeo, al Belgio in particolare, dove la Cooperativa Ecopower ha oltre 45.000 soci e  26 MW di impianti installati con 95 milioni di chilowattora all’anno di energia verde prodotta, ed alla Germania, dove oltre 80.000 famiglie già partecipano a cooperative di tale genere.  

Nel luglio 2011 abbiamo promosso un’importante cooperativa di autoproduzione e consumo, la Cooperativa Energyland, in cui circa 100 famiglie di Verona si producono energia con un impianto fotovoltaico collettivo.

Il modello di Energyland è quello in cui le famiglie, acquistando un impianto realizzato e funzionante e sottoscrivendo quote in base al proprio fabbisogno energetico, grazie ad un accordo con un grossista di energia, si occupano di comprare e rivendere l’energia in proprio.

Grazie ai risultati del progetto Energyland è nato infine, nel 2014, il progetto della Cooperativa Energia Verde WeForGreen.

Di cosa si tratta?

WeForGreen è un progetto cooperativo che vuole permettere a tutti i cittadini di diventare produttori di energia elettrica attraverso la condivisione di un impianto da fonte rinnovabile già realizzato. Esso risponde alla domanda di quanti desiderano l’indipendenza energetica ma sono preoccupati dalla gestione di un impianto.

Come funziona questo modello di cooperativa energetica?

I soci WeForGreen, grazie alla produzione dell’impianto fotovoltaico “La Masseria del Sole”, realizzato dalla società Futura GreenPower su una ex discarica di Lecce, con finanziamento di Banca Etica, avranno modo di ripagarsi le bollette proporzionalmente al numero di quote da loro sottoscritte.

La sottoscrizione di 4 quote corrisponde al fabbisogno medio annuo di energia di una famiglia, ovvero 2.700 chilowattora, pari ad una spesa di circa 480 euro. Ogni quota ha un costo di 2.000 euro e un rendimento medio annuo di 120 euro di energia verde, cioè pari al 6,75%  rispetto ai risparmi investiti nel progetto.

Il costo di una tale quota parrebbe leggermente superiore a quello relativo ad un impianto costruito sul proprio tetto, ma va precisato che non si tengono conto degli sgravi burocratici e del risparmio di gestione, a cura della cooperativa, nonché del capitale investito che viene restituito a fine progetto.

Quindi i benefici si vedono direttamente in bolletta?

Il costo energia viene decurtato in bolletta e la tassazione rimane in capo alla cooperativa. Inoltre la bolletta evidenzia chiaramente la differenza tra energia consumata e quella azzerata.

Quando partirà il progetto?

Il progetto, che raccoglie oggi già una cinquantina di soci, sarà pronto per produrre energia verde dal 1 gennaio 2015.

Come mai l’accordo con Legambiente Veneto?

Legambiente Veneto sostiene il progetto perché esso rappresenta uno dei migliori esempi di “rinnovabili 2.0” esistenti nel nostro Paese. Inoltre diamo fattiva possibilità di avvalersi di energia verde “democratica” a coloro che vivono in condominio, in centro storico, o in affitto. Stiamo anche immaginando la possibilità, per chi aderisce al progetto, di poter sostenere l’associazione con personali piccoli contributi.

Per informazioni e per aderire?

Si può contattare direttamente Legambiente all’indirizzo energia@legambienteveneto.it o visitare la pagina informativa del progetto.

 

intervista a cura di Davide Sabbadin, Responsabile Energia di Legambiente Veneto