La velocità commerciale degli autobus padovani è ferma da più di dieci anni a 14 chilometri orari. Cosa significa questo? Per prima cosa che i bus sono poco attrattivi: se vanno alla stessa velocità delle automobili private o in alcuni casi più lente il cittadino non è certo invogliate a lasciare a casa il proprio mezzo per utilizzare quello pubblico. Il secondo problema è di costi: grazie a una migliore organizzazione del lavoro, se si riuscisse ad aumentare la velocità commerciale dei bus di due chilometri orari, Aps Holding potrebbe risparmiare circa due milioni di euro l’anno.
Sono anni però che nessuna corsia preferenziale viene concessa a Padova. Togliere corsie alle auto significa aumentare il traffico da altre parti della città. Tesi corretta, ma che denota una scarsa voglia di incentivare il trasporto pubblico: le corsie preferenziali, magari all’ingresso delle città hanno infatti una doppia motivazione: da una parte lasciare liberi dal traffico i bus, dall’altra disincentivare il traffico privato. Politiche di disincentivazione del traffico privato in Italia e a Padova non sono più rimandabili: molte paesi dell’Europa, tramite diversi strumenti le adattano ormai da molto tempo (congestion charge, politiche della soste, quartieri residenziali chiusi alle auto).
In Italia siamo sempre pronti a prendere questi paesi come esempio, ma guai a fare davvero come loro. Purtroppo però recentemente l’immobilismo ha lasciato il passo alla politica del tornare indietro. Una delle storiche corsie preferenziali di Padova, quella di Via Volturno, è stata cancellata. La corsia rimarrà su via Milazzo: così saranno le auto in arrivo da via Palestro e da via San Prosdocimo a beneficiare della cancellazione della corsia preferenziale. La scelta, accordata fra Comune e Quartiere, era volta a liberare dal traffico via Piave, dove ha sede una scuola elementare.
Un motivo quindi valido, ma che si scontra con l’interesse generale della città di avere bus più veloci, oltre a essere una scelta dal punto di vista dell’immagine decisamente infelice.
Facciamo quindi una proposta a Quartiere e Comune: in passato si diceva che una corsia preferenziale in via Vicenza era irrealizzabile perché era la via in cui si immettevano le auto in uscita dal quartiere Palestro, ora che queste sono dirottate su via Volturno, se si ha davvero a cuore il trasporto pubblico, si recuperi la corsia preferenziale cancellata inaugurandone una che in via Vicenza arrivi almeno fino a corso Milano. Non c’è tempo da perdere. Lo chiedono da anni anche gli autisti APS, che sulla strada ci vivono.
Andrea Ragona – Presidente Legambiente Padova
gradirei sapere quale è la velocità del metrotram se quella degli autobus è di 14 km/h
Ma scusate la richiesta che fate mi sembra un po’ insignificante, tolgono una corsia preferenziale lungo le mura e voi chiedete via Vicenza (cioè una via lunga 280m!!!!) Come se dopo non ci fosse tutta via chiesanuova. Numericamente che contributo darebbe questa corsia all’aumento della velocità commerciale di cui parla Ragona nel suo intervento?
Non mi sembra una pazzia, invece, che legambiente proponga l’istituzione di una corsia preferenziale almeno fino alle brentelle.
Silvia
La richiesta di Legambiente di corsie preferenziali in tutte le radiali di ingresso al centro storico è un dato di fatto (risale a fine anni ’90), così come la risposta negativa.
Su via Chiesanuova Ivo Rossi ci ha sempre risposto: “dopo che faremo il GRAP (grande raccordo anulare) e il tram”. E noi: “sperimentiamo da subito una sorta di tram su gomma, attrezzate tutto il percorso Sarmeola-Ponte di Brenta protetto e separato come se già ci fosse il tram, facendolo invece correre su gomma”.
Questo sì farebbe aumentare la velocità commerciale.
Ora la questione è minimale: “togliete la corsia in via Milazzo (breve tratto lungo le mura) per favorire il quartire Palestro (come uscirne senza passare davanti alla scuola elementare)? Allora è caduta la scusa di non attrezzare via Vicenza (come lunghezza siamo più o meno uguali)”.
Fare via Vicenza (compresa rampa cavalcavia) preferenziale sarebbe attrezzare un tratto molto ma molto significativo (altilà dei metri), un imbuto che fa perdere decine di minuti nelle ore di punta ai mezzi pubblici. Non è da sottovalutare per l’efficacia. Vedremo.
Da NON-AUTOMUNITA STORICA posso dire che sono esausta di tante chiacchiere inutili? Ho quasi 60 anni e non ho mai posseduto un’automobile, ma circa i trasporti pubblici… quante palle vergognose ho sentito! Niente è stato fatto x venire incontro agli utenti come me, anzi: ogni nuova proposta ed ogni nuova azione ci ha penalizzato sempre di più. E’ solo un bla-bla-bla becero e ridicolo che non prendo più in considerazione.
Per Lucio: il tram viaggia a 18 km/h di velocità commerciale (ma potrebbe fare di più).
Silvia, in parte di ha già risposto la redazione di Ecopolis Sono anni che chiediamo in generale più corsie preferenziale. Qui la questione è particolare: se ne avete tolta una riparate al danno mettendone subito un’altra in zona (che poi via Vicenza sia è vero, ma conta più quanto sia imbottigliata e in ogni caso la corsia dovrebbe proseguire in corso Milano).
Purtroppo però Brunella ha centrato il punto. Sono anni che vengono fatte scelte per penalizzare il trasporto pubblico. Proposte e proteste non vengo più ascoltate
A Lucio che va solo in bicicletta: il tram (nulla di dire, è la verità…!) è più veloce, ha l’aria condizionata, fa meno fermate e passa ogni 7 min. e non ogni 15-20 come gli autobus nelle ore di punta, i cui tempi di attesa si allungano a 40′ nei festivi (addirittura alcune linee bus spariscono del tutto)! Peccato che ci sia una sola unica linea….