Combattere la siccità

Le 10 proposte del Comitato Utenti del Consiglio di Bacino Brenta di fronte alla necessità di gestire il grave problema generato dalla scarsità di acqua

 

Molti componenti del Comitato Consultivo Utenti del Consiglio di Bacino Brenta (CCU) hanno partecipato al Convegno di Cittadella di Legambiente del 1 ott. 2022 “Acqua Bene Pubblico: Pianificare gli interventi sostenibili nel territorio del Brenta”; sono nate poi discussioni ed approfondimenti in seno al CCU che hanno portato al documento in allegato (vedi pdf), che qui viene sintetizzato.

1—Il campo pozzi di Camazzole deve avere un sistema di regole. Da Camazzole si preleva l’acqua per un terzo del Veneto (province di Padova, Venezia e Rovigo) ed esiste il progetto di portare l’acqua nel vicentino inquinato dai Pfas attraverso la costruenda condotta Piazzola-Brendola. Il campo pozzi fu costuito a seguito di un “Accordo di Programma” tra Regione, Comuni, Società dell’acqua, ecc. in vigore dal 2010 al 2017 e non più rinnovato dalla Regione. I dati mostrano che anche l’acqua dell’enorme falda alimentata dal Brenta e dall’Astico è limitata. Ad agosto 2022 nel Campo Pozzi di Camazzole è stato misurato un abbassamento di falda di più di 60 centimetri rispetto ad agosto dell’anno precedente, anche il monitoraggio effettuato dai Consorzi di Bonifica dimostrano una netta tendenza alla riduzione del livello della falda dal 1967 al 2021.

2– A parere del CCU, visti i dati fino ad oggi disponibili e l’esperienza della grande siccità dell’estate 2022, visto che esistono validi progetti alternativi per portare acqua di qualità alla Provincia di Vicenza inquinata, questi fatti ed esperienze indicano che sarebbe da approfondire la presunta necessità di proseguire con il Progetto Piazzola-Brendola.

3– “Il miglior modo per accumulare l’acqua è quello di metterla in falda” . I Consorzi di Bonifica, che usano per l’agricoltura il 70% di tutta l’acqua, propagandano molto le Aree Forestali d’Infiltrazione (AFI) ma dei progettati 50 ettari, fin’ora ne sono stati realizzati solo 16 ettari e non tutti utilizzati! I Consorzi dovrebbero mettere in pratica quanto da loro stessi progettato! Bisogna inoltre migliorare l’efficienza dei sistemi irrigui, cioè passare, ove non sia utile per la ricarica della falda stessa, dal’innaffiamento a scorrimento a quello a pioggia.

4– Per sostenere l’agricoltura del nostro territorio e garantire il “minimo deflusso ecologico” del fiume, riconosciamo la necessità dei bacini di accumulo, tra cui in primis bisogna proseguire con la progettazione e la realizzazione dello sghiaiamento del Bacino del Corlo per aumentarne la capacità e, nel rispetto delle compatibilità ambientali e le giuste aspettative delle popolazioni locali, terminare la progettazione del Bacino del Vanoi.

5– Un modo fondamentale per risparmiare acqua potabile è quello di continuare a lavorare per ridurre le perdite degli acquedotti. Questo significa, tra l’altro, che i Comuni del Bacino Brenta NON dovrebbero mai più chiedere la ripartizione degli utili dal bilancio di ETRA spa, ma utilizzarli invece per investimenti di questo tipo.

6–L’ATO deve promuovere la realizzazione delle reti duali e quindi interloquire con i Comuni per introdurle nei Regolamenti Comunali per la realizzazione delle nuove aree di urbanizzazione.

7–Realizzare un vero sistema informativo sull’utilizzo in agricoltura, nell’industria e nel consumo umano della risorsa idrica in quanto oggi esistono sistemi di misura trasparenti e precisi solo per il consumo umano.

8–Nella grande siccità del 2022 abbiamo constatato la mancanza di coordinamento da parte dei molteplici organi deputati. Riteniamo necessaria l’effettiva direzione funzionale da parte di un Organo sovraordinato di tutti gli Enti che si occupano dell’acqua (es.: Distretto Alto Adriatico).

9–Censimento dei pozzi autonomi e di tutte le fonti di approvvigionamento.

10—Monitoraggio e controllo continuo sulla qualità dell’acqua per evitare ulteriori inquinamenti. Via libera al progetto sugli inquinanti emergenti.

Le considerazioni principali scaturiscono sulla base delle presentazioni del Presidenti del Consiglio di Bacino Brenta, dell’ANBI, di ETRA e delle relazioni del prof. Rinaldo (Università di Padova), del dr. Moretto (ANBI veneto), dell’ing. Niceforo (Consorzio Bonifica Brenta) e della dr.ssa Cristofani (Consiglio di Bacino Brenta) e del Dibattito.

Leggi qui le Osservazioni CCU Acqua Bene Pubblico

Franco Sarto, presidente CCU
Foto di Viveracqua S.c.ar.l