Ciclabilità diffusa soluzione al problema dei ciclisti sotto i portici

Sulle strade serve rispetto da parte di tutti: da sempre siamo dell’avviso che i ciclisti non debbano sfrecciare sotto i portici e sui marciapiedi.

Per combattere questo fenomeno quello che serve è riconoscere la vocazione ciclopedonale del centro storico e consentire alle biciclette di percorrerlo in tutti i sensi di marcia.

A Padova la ciclabilità diffusa è già realtà in via Ospedale, via Zabarella, via San Francesco ma deve essere estesa a tutta la ZTL, come già avviene in altre città italiane come Ferrara, Reggio Emilia, Piacenza e Bolzano. Il codice della strada permette di trovare soluzioni che formalizzino questa vocazione della nostra città.

Dei 329 incidenti a Padova che hanno coinvolto ciclisti nel 2017 pochissimi avvengono in centro storico: la maggior parte avviene invece sulle innumerevoli strade che vanno messo in sicurezza per quanto riguarda la ciclabilità.

I punti più critici, sui quali l’amministrazione dovrà certamente intervenire nei prossimi anni, ci sono il ponte del Bassanello, la Stanga, la rotonda di via Facciolati e quella alla fine di Corso Milano. Sono tutti tratti in cui sono previsti tracciati della Bicipolitana e che necessitano di intervento. Ma serve anche intervenire in maniera decisa su tutte le situazioni di parcheggio selvaggio su pista ciclabile, note a tutti ma sempre tollerate, come ad esempio via Gattamelata, via Forcellini, via San Prosdocimo.

Padova è una delle città più inquinate di Italia e la bicicletta è il mezzo non inquinante per eccellenza: serve disincentivare l’uso dell’auto investendo nella costruzione di una cultura della ciclabilità, proseguendo nella realizzazione del progetto della Bicipolitana, che deve essere rapidamente approvato dalla Giunta e per la quale vanno trovate le coperture di spesa, diffondendo il bike-sharing e mettendo in sicurezza le nostre strade.

Elia De Marchi – responsabile ciclabilità di Legambiente Padova

One thought on “Ciclabilità diffusa soluzione al problema dei ciclisti sotto i portici

  1. Sono d’accordo con quanto riportato nell’articolo
    Ritengo però che andrebbe fatto un discorso onesto sulla necessità di rendere visibili le biciclette.
    Mi riferisco al fatto che la maggior parte non è fornita di luce anteriore e posteriore
    Grazie
    Paola f

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