Sabato primo dicembre appuntamento alle ore 10 all’ingresso di via Orsini della Caserma Prandina, per un sopralluogo dell’area, e a seguire Assemblea Soci di Legambiente.
Discuteremo del futuro di un’area strategica per la città, ora di proprietà del Comune, con forti implicazioni a livello urbanistico e sulla mobilità.
Quando arrivò la notizia dell’accordo fra Comune e Demanio che ha portato allo scambio fra la Caserma Prandina e il complesso di Via Anelli ci è sembrata un’ottima notizia. Oltre 30mila mq di grande pregio non utilizzati dalle Forze Armate dal 1999, che ad oggi rappresentano un grande vuoto cittadino ma che significano un’occasione irripetibile e imperdibile per Padova: la possibilità di costruire un vero progetto di rigenerazione urbana.
La Caserma Prandina è un luogo così strategico e grande all’interno del quale è possibile immaginare diverse funzioni e per pensare ad un progetto su quell’area c’è bisogno di tante idee e di qualità. Noi ne abbiamo già parlato su Ecopolis, raccontando a grandi linee un’idea che ci frullava in testa, così come abbiamo organizzato iniziative con obiettivi molto chiari negli anni scorsi (vedi qui).
Per rigenerare la città in chiave sostenibile, però, non è sufficiente immaginare delle attività. È invece necessario elaborare una visione strategica sul lungo periodo e ragionare fin da subito tenendo conto delle forti implicazioni sullo sviluppo urbanistico e sulla mobilità cittadina che comporta ripensare la destinazione di un luogo del genere.
Nelle ultime settimane è tornata alla ribalta la discussione sulla necessità o meno di realizzare il parcheggio nell’area dell’ex Caserma Prandina, che possiamo vedere come l’estrema semplificazione dello scontro tra due ormai sedimentate visioni di città: da un lato la città sostenibile e che punta ad essere all’avanguardia nel ridurre l’utilizzo dell’auto razionalizzando il sistema dei parcheggi e favorendo il trasporto pubblico locale e la mobilità ciclabile, dall’altro la città vecchia (e non in senso urbanistico) che ancora oggi eleva la massiccia presenza di automobili in città a simbolo di quel benessere che fatica a individuare altrove. Appiattire la discussione a questo ci sembra quantomeno svilente nei confronti di tutti.
La destinazione temporanea a parcheggio che la Prandina assumerà per le feste non è certo un gran bel regalo di Natale ad una delle città più inquinate d’Italia. Per questo ci interessa venga costruito da subito un lavoro che, come anticipato, metta la città e il suo futuro davanti a tutto il resto.
Un percorso quindi che coinvolga la cittadinanza e tutte le categorie, per definire la destinazione migliore per quell’area in base agli interessi dei padovani, tenendo conto che un giorno a fianco della Prandina passerà il tram.
Ciò significa che ad esempio, per quanto riguarda la mobilità, prima di ipotizzare un parcheggio nell’ex Caserma, serve fare un ragionamento di sistema, pensando ad una nuova vocazione pedonale o semipedonale di Corso Milano e Piazza Insurrezione, ad un progressivo allontanamento dei parcheggi dal centro storico e a un modello di mobilità sostenibile basato sempre meno sull’uso dell’auto privata. Un percorso da realizzare con tutta la calma necessaria, senza farsi spaventare dai tempi lunghi e immaginando anche quante più funzioni temporanee possibili per imparare a conoscere il luogo e studiarlo al meglio. Perché a noi oggi spetta il compito di costruire la città per i nostri figli.
Per tutti questi motivi, in occasione della nostra Assemblea Soci del primo dicembre, abbiamo deciso di mettere al centro della discussione questo tema importante, sollecitando un momento di confronto tra molti che vuole essere lo stimolo iniziale per una discussione più duratura e approfondita.
Una discussione che vogliamo coinvolga quante più realtà possibili per costruire assieme un interlocutore importante con l’obiettivo di donare alla città il futuro della Caserma Prandina.
Sabato 1o dicembre ci incontreremo all’ingresso di via Orsini alle ore 10 per un sopralluogo, accompagnati dall’Assessore Andrea Micalizzi e dal Vicesindaco Arturo Lorenzoni. Proseguiremo poi la discussione alla sala 1914 ospiti degli amici del Comitato Mura, e al termine abbiamo previsto un piccolo aperitivo. Vi aspettiamo numerosi.
Legambiente Padova
Non ho capito. L’articolo ha la Prandina nel titolo, poi parla di Corso Milano, del tram, e di tutto furchè della Prandina. In sintesi: della Prandina cosa volete farne? Idee ne avete?
Per rispondere alla domanda ” cosa fare della Prandina” e’ opportuno porsi un’altra domanda: che cosa manca macroscopicamente a Padova all’interno della cerchia muraria? La risposta e’ inequivocabilmente una: mancano parchi urbani.Abbiamo solo i modesti giardini dell’arena (30.000 mq) e l’isola Memmia.I trentamila mq della Prandina sono appena sufficienti a fare un altro parco urbano.Non e’ il caso di frazionare l’area con destinazioni diverse.E’ una opportunita’ sul piano ambientale, ma soprattutto sul piano urbanistico e dell’identita’ della nostta citta’.Sergio Finesso
… in realtà il parcheggio alla Prandina è un bellissimo regalo per il centro storico e tutta la città di Padova. Un regalo che va a sorreggere i consumi in un periodo dell’anno strategico per i commercianti e quindi per l’economia nel suo complesso. Un bel regalo, tra l’altro ben confezionato, in grado di aumentare la competitività del centro storico nei confronti dei centri commerciali.
“… un giorno, a fianco della Prandina, passerà il tram. …”: ma se non si sa nemmeno se si riuscirà a realizzare la seconda linea da Voltabarozzo alla Stazione? Ma se non ci sono nemmeno ancora i finanziamenti? Quindi “un giorno” quando?