Lo storico appuntamento del coordinamento “A Braccia Aperte” tornato dopo 5 anni in Piazza dei Frutti ricorda a tutti la Padova solidale, accogliente ed inclusiva
L’ultima edizione si era tenuta nel 2019, poi tra un lockdown e l’altro non si era più trovata la spinta necessaria per far partire la complessa macchina organizzativa. Ad aprile di quest’anno nella mailing list della Cena, che coinvolge ormai centinaia di persone, arriva la notizia che si vuole riprendere questa tradizione e piano piano, non senza difficoltà, si ricostruisce un gruppo organizzativo. Dopo mesi di lavoro, di contatti con le tutte le associazioni e con le istituzioni per definire questo importante appuntamento, finalmente arriva il giorno della Cena per Tutti, il giorno in cui Padova riesce con grande naturalezza a mostrare il suo volto più solidale.
Domenica scorsa 8 settembre, nonostante il meteo poco clemente, in Piazza della Frutta sono tornate le grandi tavole imbandite con i sapori del mondo, riparate sotto ai portici del Salone e circondate da bandiere arcobaleno.
Proprio nel “salotto” buono della città, nel mezzo del mercato cittadino per eccellenza, è stato come da tradizione distribuito cibo per tutte e tutti, gratuito, “perché il cibo sia solo segno di vita nella pace”.
La pace non poteva che essere il tema al centro di questa edizione, come hanno sottolineato le parole di Don Albino Bizzotto, presidente dei Beati i costruttori di pace e motore dell’iniziativa fin dalla prima edizione del 2008: «Dal momento in cui nasciamo il mangiare alimenta e determina la vita quotidiana di ognuno di noi; il cibo è legato alla vita, ma anche, purtroppo, alla povertà estrema e alla fame di troppe persone. Con l’atrocità e la follia delle guerre in corso in varie regioni del mondo, anche il cibo è diventato un’arma, in particolare contro i bambini e le donne. La Cena gratuita e per tutti non vuole essere una gran mangiata per una volta in un anno, ma esprime il nostro modo di proporre un segno bello e gioioso di pace, con le nostre differenze e anche con le nostre specialità: mangiare assieme per vivere e per far vivere».
Alla serata hanno partecipato con le loro importanti testimonianze Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, che con l’associazione Linea d’Ombra ODV a Trieste accolgono i migranti provenienti dalla rotta balcanica, affiancati da persone che hanno vissuto sulla loro pelle il drammatico viaggio per raggiungere l’Europa o l’Italia. Come da tradizione non potevano mancare balli e le musiche dal vivo con Madiba Chorus e El filò con i Porte ’perte.
La pioggia ha purtroppo limitato la partecipazione e per evitare sprechi i pasti non distribuiti sono stati consegnati alle Cucine Popolari e ad altre realtà che si occupano di garantire quotidianamente pasti gratuiti a chi ne ha bisogno.
Di certo però la pioggia non ha limitato la Padova accogliente, inclusiva e solidale che la Cena per tutti celebra ogni anno, così come non ha toccato il ritrovato entusiasmo delle tante persone volontarie che hanno collaborato per la riuscita dell’evento. Una serata che, usando le parole di Lisa Clark, vicepresidente de Beati i Costruttori di Pace «è stata felice, di grande allegria, e ha creato gioia condivisa».
Domenica scorsa Padova ha rivisto tutta l’energia che la solidarietà può esprimere, che saprà dare slancio nel proseguire con l’organizzazione di questo appuntamento capace di ricordare l’importanza del ribadire il messaggio della Cena per Tutti ogni anno, proprio lì, nelle piazze della città, tutti insieme.
Marina Molinari, Redazione Ecopolis