Regione Veneto: a bilancio 5.370.000 € per migliorare la fruizione della Rocca di Monselice “e completare le opere intraprese”. Ma i soldi per ascensore (1.900.000), mastio (600.000) e casa Bernardini (250.000) vanno spesi in modo diverso, altrimenti provocano danni: molte le proposte. E’ la lettera dei comitati e associazioni ambientaliste dei Colli Euganei al Vice Presidente e ai consiglieri regionali.
Egregio Assessore Zorzato, egregi Consiglieri,
troviamo quanto mai deludente che sulla questione con tante implicazioni culturali ed economiche, ma anche giudiziarie, come quella degli interventi sul colle della Rocca si continui a procedere con metodi così sbrigativi. Riprendere tutta una serie di costosi progetti (ascensore, accesso al mastio, casa Bernardini …), ciascuno con un iter finora più che travagliato, senza avvertire la necessità di chiarire preliminarmente almeno gli aspetti più controversi oggetto di contestazioni in un recente passato, rappresenta di sicuro il modo migliore per tornare a innescare forti diffidenze e reazioni critiche.
Un esempio della gestione discutibile dei progetti è offerto dalla vicenda della casa Bernardini, i cui lavori di ampliamento sono ben lontani dalla conclusione dopo oltre 5 anni, a fronte di una spesa di oltre 1 mln di €, cui aggiungere ora altri 250.000. Non ne è stata neppure definita la destinazione futura. Perché non recuperarla e farne un qualificato, attraente punto di accoglienza e servizio per chi sale sul colle, con o senza ascensore? Si è voluto invece raddoppiarne il volume, aumentando inutilmente costi e problemi, inventando una stravagante destinazione a locanda-ristorante, una destinazione che sembra pensata apposta per renderne impossibile la gestione. Infatti, anche qualora venisse realizzato l’ascensore, 270 m circa di sentiero in salita separano la casa dalla stazione di arrivo di quest’ultimo. Le difficoltà logistiche persistono. Non deve essere forse ripensata questa soluzione? Si continua nello spreco di tempo e denaro?
Ecco la nostra proposta per risolvere il problema dell’accesso al colle, anche per i disabili. Casa Bernardini tornerebbe a essere un punto di accoglienza. Gli spazi creati con l’ampliamento potrebbero essere adibiti a sale didattiche e aree espostive. L’accesso alla casa per i visitatori con difficoltà motorie potrebbe essere assicurato dall’’”ascensore dietro villa Duodo” come previsto nel PRG di Monselice. Purchè sia installato, precisiamo noi, vicino all’area di parcheggio a fianco di villa Duodo. In tal modo sarebbero agevolati l’accesso e l’approvvigionamento di tutto il Colle. Perché da casa Bernardini la salita al mastio (circa 500 m) sarebbe alla portata di tutti, disabili compresi, per i quali si potrebbero prevedere adeguati mezzi di spostamento. Mezzi, del resto, indispensabili anche con l’altro ascensore, il quale scaricherebbe tutti, disabili compresi, a quota 117, a circa 250 m dalla cima a quota 151.
Perché non si adotta questa sensata, e di gran lunga più economica soluzione? Non vorremmo che la ripresa dei vecchi progetti fosse imputabile al contenzioso che si è aperto ancora nel 2011 tra la Regione e la ditta incaricata di reallizare i progetti. Non è bene chiarire, prima di tutto, questo punto così delicato? Da parte nostra ribadiamo che tanto siamo disponibili a collaborare per valorizzare al meglio questo sito straordinario, quanto siamo determinati a contrastare progetti che riteniamo dannosi tanto sotto il profilo culturale quanto sotto quello economico.
Francesco Miazzi, Christianne Bergamin, Flores Baccini, Paolo Bonaldi e Orazio Pattaro
a nome dei Comitati ed Associazioni ambientaliste area Colli Euganei