Secondo il rapporto ISFORT 2012, fino al 2011 l’Italia, con i suoi 37 milioni di autovetture, è stata al secondo posto in Europa in termini di tasso di motorizzazione, raggiungendo il tetto delle 61 auto ogni 100 abitanti. Il 2012 ha segnato invece, a causa anche della crisi economica, un calo nelle immatricolazioni di auto nuove e usate, sono sprofondate a 1.402.089 unità e tornando ai livelli del lontano 1979. Questi dati sono il chiaro segnale che le famiglie italiane stentano a far rientrare la prima e la seconda auto nel bilancio di spesa familiare. I costi per la manutenzione e l’esercizio delle autovetture private infatti, secondo i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono aumentati del 119,3%, di cui il 44% solo per il carburante, il cui costo è aumentato, negli stessi anni, del 170%.
In un simile scenario, il servizio di car sharing rappresenta una scelta di mobilità consapevole che, insieme all’utilizzo del trasporto pubblico e della bicicletta, permette di risparmiare sui costi di gestione dell’automobile, contribuendo nel contempo alla riduzione dell’inquinamento dovuto al traffico. Inoltre, a fronte di un costo fisso annuale considerevole, un’auto privata rimane ferma per la maggior parte del tempo: dalle statistiche emerge che il 90% degli spostamenti nelle città europee ha lunghezza inferiore ai 6 km e l’80% delle vetture circolanti in città viaggia non più di 60 minuti al giorno trasportando in media 1,2 persone. Dal punto di vista ambientale, la condivisione dell’auto riduce il numero di veicoli in circolazione e in sosta (un’auto car sharing può sostituire fino a 8-10 auto private) recuperando spazio urbano e diminuendo l’inquinamento atmosferico.
In Italia, 22.500 cittadini posseggono un abbonamento al car sharing, e il 63% degli abbonati ha dismesso un’auto o ha rinunciato ad acquistarne una nuova. Grazie alla diminuzione del numero di auto private in circolazione, il risparmio in termini di spazio urbano è pari a 23 ettari, l’equivalente di 42 campi da calcio, mentre in termini di percorrenze si parla, per l’intero circuito car sharing, di 69 milioni di km l’anno, pari a 8.000 tonnellate di CO2, o 14 GW di energia, in meno.
Un importante incentivo riservato ai cittadini che vogliano dismettere la vecchia auto e sostituirla con il car sharing proviene dal Ministero dell’Ambiente, che eroga un bonus rottamazione di 600 euro a valere sugli utilizzi chilometrici del servizio, consentendo inoltre l’abbonamento gratuito per il primo anno, e uno sconto del 50% sul secondo anno. La convenienza e il risparmio in termini sia economici che ambientali aumenta se l’utilizzo del car sharing viene integrato all’impiego di altri mezzi pubblici. Un importante passo in questo senso è costituito dalla convenzione nazionale stipulata a Ottobre 2012 tra ICS, il Consorzio nazionale dei gestori car sharing, e Trenitalia, che permette ai soci Cartafreccia di abbonarsi al servizio in tutta Italia a tariffe agevolate, utilizzando un’unica tessera. E tra le agevolazioni si ricorda infine quella per i soci Legambiente, che dà sconti anche fino al 50% nelle città dove è presente il servizio.
Car Sharing Padova
sintesi a cura di Marco Perini – Redazione di Ecopolis
I soci di Legambiente Padova possono accedere al servizio Car Sharing Padova con un prezzo speciale: 30€ invece di 40€ per l’adesione al servizio, e 65€ anziché 100 per l’abbonamento annuale (o 130€ anziché 200 per l’abbonamento famiglia). Clicca qui per saperne di più.
Ciao, magari potessi usare con un briciolo di comodità il carsharing di Padova, venderei subito l’auto… ma è pensato ancora troppo per chi è comodo al centro… basta abitare un po’ fuori, in periferia, e tra il tempo per arrivare fino ai parcheggi e l’assenza di autobus in orari notturni, la frittata è fatta!
Spero tanto che il carsharing venga un po’ decentralizzato!!!!
Sono d’accordo con il commento precedente. Non ho l’auto, ma l’offerta di car sharing è inadeguata. Troppo orientata sul centro. Una volta che sono in centro, mi muovo a piedi.
Concordo completamente con i commenti precedenti. Il carsharing a Padova è pensato per chi abita o gravita in centro, e come troppi altri servizi concorre a creare la sensazione che la città abbia cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Ora ho visto che nel sito non ci sono più gli “esempi d’uso” che all’inizio spiegavano come il carsharing fosse utile per accompagnare i figli in piscina o per andare ad un convegno in centro, forse il senso del ridicolo ha avuto la meglio, ma la sensazione rimane.
Il servizio Car Sharing Padova è partito in via sperimentale nel Settembre 2011. Come per tutti i servizi che ipotizzano un’integrazione dei mezzi di trasporto, e in linea con i modelli di sviluppo degli altri servizi car sharing in Italia, sono state scelte 8 postazioni centrali per conferire maggiore visibilità all’iniziativa, al fine di testare inizialmente il grado di apprezzamento del servizio da parte dei cittadini. Dopo il primo anno, abbiamo iniziato a ricevere, da parte dei cittadini residenti nelle zone fuori dal centro, richieste sempre più numerose di estensione del servizio alle aree residenziali. Per questo motivo, già a partire da quest’anno il gestore del servizio APS Opere e Servizi ha deciso di integrare la flotta con 5 auto elettriche e di redigere un piano di espansione del servizio, al fine di renderlo fruibile da una fetta il più possibile ampia di cittadinanza.
Perfetto, grazie. C’è un’indicazione di come si indirizzerà questo “piano di espansione del servizio”? Delle linee guida, una roadmap pubblica?
Gentile Manuela,
La ringraziamo per l’interesse dimostrato verso il servizio. Al momento il piano è in via di stesura e quindi non è ancora disponibile per la pubblicazione, ma sarà nostra cura rendere partecipe la cittadinanza appena verrà ultimato.