Acciaierie Venete, è tempo di un osservatorio ambientale padovano

AcciaierieVeneteSergiu Todita, uno dei quattro operai coinvolti nel terribile incidente avvenuto il 13 maggio alle Acciaierie Venete, non ce l’ha fatta a sopravvivere: alla sua famiglia e ai colleghi così duramente colpiti va la nostra vicinanza di cittadini.

Come gruppo di comitati e associazioni riteniamo che serva oggi uno sforzo da tutti i vari portatori di interesse perché si affronti, oltre agli aspetti della sicurezza all’interno della struttura lavorativa, il tema dell’impatto ambientale  che tale attività ha verso le comunità di Villatora, Camin di Padova, Ponte San Nicolò e Legnaro.

Al centro dell’attenzione in questi primi mesi del 2018 c’è il progetto dello spostamento del reparto laminazione dalla struttura operativa di Mortise a quella di Camin, per il quale l’azienda aveva richiesto che non fosse soggetto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Numerose sono state le osservazioni e le controdeduzioni presentate dai Comuni interessati, associazioni e comitati. La Provincia di Padova, pur decidendo per il non assoggettamento, ha accolto diverse osservazioni così come ha convertito in prescrizioni tutte le migliorie proposte dalle stesse Acciaierie Venete, tra cui l’interlocuzione con i soggetti interessati.

Importante anche la disponibilità raccolta da più di una azienda ubicata nella stessa zona industriale delle Acciaierie Venete a seguire il processo di monitoraggio e a contribuire anche economicamente ad un fondo spese per le analisi necessarie. Riteniamo questo un passaggio determinante, perché, solo se le aziende non vedranno più il rispetto anche precauzionale di certe condizioni come un limite imposto alla propria crescita ma come l’irrinunciabile modello a cui ispirarsi per uno sviluppo economico compatibile con il nostro ecosistema e quindi sostenibile, potremo pensare di poter consegnare alle generazioni future un pianeta in condizioni accettabili.

I circoli Legambiente di Saonara e di Padova, il Comitato Che aria respiriamo di Camin, il Comitato Liberiamo l’aria di Saonara stanno facendo il massimo sforzo da mesi per mettere il tema al centro della discussione e per informare e coinvolgere i cittadini delle comunità. Per accreditare ancor di più tutto questo lavoro è importante che ora anche le amministrazioni locali facciano la loro parte per dare una configurazione istituzionale al progetto di monitoraggio e condivisione.

È quindi determinante che l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Padova, dove comunque risiede l’azienda, dia seguito alle promesse facendosi promotore – con il coinvolgimento dei comuni di Saonara e Ponte San Nicolò che verbalmente hanno già assicurato la loro adesione – della costituzione di un tavolo di lavoro permanente con tutte le parti in causa che segua tutto il progetto e che soprattutto analizzi il complesso delle attività di Acciaierie Venete e l’impatto che ne deriva nell’ambiente di Padova e cintura.

È una occasione davvero unica per avvicinare per la prima volta imprenditori, amministrazioni e cittadini in un osservatorio ambientale permanente che dia risposte concrete ad una domanda crescente di qualità ambientale e di tutela della salute.

Legambiente Saonara