Il centro commerciale di 29.313 metri quadrati, proposto dalla Soc. Deda all’altezza dello svincolo autostradale di Terme Euganee, nel comune di Due Carrare, è stato fortemente avversato dal mondo ambientalista e dalle associazioni di categoria dei commercianti.
Due sono gli aspetti che vengono maggiormente contestati: quello relativo all’impatto assolutamente negativo che la nuova megastruttura, lunga 290 metri, larga da 115 a 87 ed alta fino a 10 metri, genera nei confronti delle emergenze ambientali rappresentate dal Parco dei Colli Euganei, dal cinquecentesco castello del Cataio e dalla villa settecentesca Dolfin-Dal Martello detta “La Mincana” e quello relativo alla progressiva cancellazione del piccolo commercio che l’incremento delle nuove grandi strutture di vendita produce nelle città.
Sulla base di queste premesse, Italia Nostra, Legambiente Padova e l’ASCOM, oltre ad altri soggetti, hanno presentato, nel marzo di quest’anno, le proprie osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale del centro commerciale, presentato da Deda alla Provincia di Padova. Tenendo conto di queste osservazioni, il Consiglio Provinciale ha approvato, in data 4 maggio, un ordine del giorno in cui si esprime parere contrario al progetto. L’autorizzazione commerciale (sotto il profilo edilizio la battaglia è già persa in quanto il comune di Due Carrare ha già approvato il piano di lottizzazione e rilasciato il permesso di costruire per le opere di urbanizzazione) compete però alla conferenza di servizi, all’uopo prevista, che deciderà sulla base della Valutazione di Impatto Ambientale che ad oggi non è ancora pervenuta.
Ma la società Deda ha pensato bene di azzerare tutto, annunciando un clamoroso cambio di programma. Ancora prima che fossero formalizzate le osservazioni, ha deciso di abbandonare il progetto del centro commerciale e di prevedere nell’area di Due Carrare un Design Outlet Italiano. Di che cosa si tratta? È una nuova forma di fare commercio, associata all’efficacia distributiva del canale Outlet, che concentra in un unico centro di oltre 20.000 metri quadrati più di un centinaio di negozi che trattano marchi e prodotti dedicati esclusivamente all’arredo ed al design made in Italy. Esistono già due esempi di Design Outlet Italiano, uno a Santhià (Torino) e l’altro a Colonella (Teramo), realizzati dalla Retailinprogress con cui la società Deda agisce in partnership, assieme alla Coimpredil srl, per l’insediamento di Due Carrare. Il progetto dell’opera è stato affidato agli architetti di fama internazionale Roberto e Ludovica Palomba.
Nel presentare l’iniziativa i promotori hanno usato affermazioni evocative e tranquillizzanti, sostenendo che il particolare tipo di merceologia non farà concorrenza ai piccoli negozi del circondario e che il bacino di utenza del nuovo insediamento, stante la vicinanza con il casello autostradale, è rappresentato dall’intero territorio di pianura della regione. Inoltre gli edifici saranno contenuti entro i cinque metri di altezza per non impedire la visuale verso i colli euganei ed il castello del Cataio. Infine vi saranno opportunità occupazionali per oltre 300 persone.
Nel comunicato stampa del 5 marzo 2013, si legge però che a fianco dell’Outlet sorgerà un Parco Commerciale, denominato “Colli Euganei”, di circa 25.000 metri quadri, di cui circa 6.000 metri quadri destinati al settore alimentare di qualità ed il resto a medie superfici di vendita di merceologie complementari all’intero comparto.
In sostanza, la superficie complessiva sarà di oltre 45.000 metri quadri, quasi il doppio rispetto al vecchio centro commerciale, con una diversificazione di prodotti che rende del tutto risibile l’affermazione sulla mancanza di concorrenza con il piccolo commercio locale. Anche per quanto riguarda l’aspetto ambientale non si può non rilevare come l’estensione delle superfici coperte, ancorché le altezze siano contenute entro i 5 metri (cosa di cui è più che lecito dubitare) ponga l’intervento in aperto contrasto con il paesaggio rurale che, ancora in modo sufficientemente conservato, si apprezza dai colli e dal castello del Cataio.
Sono trascorsi sei mesi dall’annuncio del nuovo intervento ma ancora nessun progetto è stato presentato al comune.
Nel frattempo, però, la Regione, approvando il Regolamento sugli esercizi commerciali, ha di fatto eliminato il contingentamento relativo alle grandi strutture di vendita, per cui il grande Polo Commerciale di Due Carrare avrà via libera nel momento in cui la commissione per la VIA avrà espresso parere favorevole. Ma sul punto c’è un forte elemento di ambiguità: la società Deda, invece di produrre -come ci saremmo aspettati- un nuovo studio di impatto ambientale sull’ultima soluzione progettuale, ha presentato in data 24 maggio le controdeduzioni alle osservazioni presentate sul vecchio centro commerciale, confutando tutti i motivi di dissenso.
A che gioco sta giocando la società Deda?
Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova
Sull’articolo riguardante il parco commerciale vicino al Catajo, una provocazione: senza consumare nuovo suolo, e per non non lasciar morire il Catajo, utilizziamone gli ambienti per l’outlet.
Un caro saluto
la provocazione di Cosetta merita attenzione. Nel merito della proposta vi è sicuramente un problema di superficie espositiva all’interno del Cataio oltre a quello, ancora più stringente, degli spazi a parcheggio, fatta salva ovviamente la verifica della compatibilità dell’uso con la conservazione del monumento, ma perché non parlarne? Un presupposto necessario è però quello dell’abbandono dell’insediamento di una grande struttura di vendita nell’area di Due Carrare. Ma sotto questo profilo potrebbero venire utili le limitazioni poste dal regolamento di attuazione dell’ultima legge regionale sul commercio, che consentono di insediare grandi strutture di vendita al di fuori dei centri abitati solo nel caso in cui non esistano spazi già esistenti che possano essere utilizzati per tale uso.