Ambiente in tribunale e non solo: processo PFAS, sequestro di alimenti, maltrattamenti sugli animali, sversamenti di inquinanti
Di seguito il Rapporto sulla Legalità della CGIL Veneto di marzo, sezione ambiente, con “un occhio di riguardo” su Padova:
Sequestrati a Padova 900 chili di alimenti. I Carabinieri dei NAS, in collaborazione con il SIAN dell’ULSS 6, hanno intensificato i controlli per garantire la sicurezza delle migliaia di pellegrini che in occasione del Giubileo 2025 arriveranno a Padova richiamati da Sant’Antonio. I controlli effettuati nel corso di 2 mesi in 90 locali hanno portato al sequestro di 900 chili di carne privi di tracciabilità, e a sanzioni amministrative per 75mila euro. È stata disposto la la chiusura di 3 locali a cui è stata sospesa la licenza, 2 B&B sono stati multati con 5 mila euro a testa per la mancanza del Codice Identificativo Nazionale (CIN) in vigore da inizio anno.
Liquidi, letame e terra nell’ex cava abbandonata di Cittadella. Nell’ex area di cava di Santa Croce Bigolina, a cavallo di due province e Comuni tra Cittadella (PD) e Tezze sul Brenta (VI), il 5 marzo 2025 i Carabinieri Forestali e i tecnici dell’ARPAV sono intervenuti per un sopralluogo a seguito di un esposto. A prima vista i carabinieri hanno notato vaste pozze di liquidi colorati, letame e sversamenti di terreno da analizzare e risalire alle responsabilità nel caso di conferimenti illeciti. I residenti hanno lamentato odori nauseabondi e il continuo andirivieni di mezzi pesanti, sia camion sia trattori con il traino botti a 3 assi da dicembre 2024. L’area in questione è delicatissima sul piano ambientale, con il fondo a pochi metri dalla falda freatica e sulla rete acquedottistica della pedemontana veneta (ex zona estrattiva specificatamente normata).
Allevamenti di galline in Riviera del Brenta. In un allevamento lager da 60mila polli e galline in riviera del Brenta sono stati trovati lavoratori in nero e riscontrati abusi e maltrattamenti degli animali. Uova tra le carcasse in decomposizione delle povere galline, animali malati e agonizzanti con frequenti casi di cannibalismo. La segnalazione dell’associazione “Essere animali”, documentata da foto raccapriccianti, ha portato al controllo di carabinieri e Ispettorato del lavoro che hanno elevato una lunga serie di sanzioni, anche per l’utilizzo stabile di lavoratori in nero. La cooperativa agricola che gestisce l’allevamento era poi al centro di segnalazioni e lamentele dei cittadini per gli odori nauseabondi provenienti dalla struttura e la massiccia presenza di mosche.
Sequestrate 11 tonnellate di polpi in Polesine. La capitaneria di Chioggia, con la collaborazione dell’Ulss N°5, ha effettuato un maxi-sequestro di 11,5 tonnellate di polpi in un deposito di prodotti ittici in Polesine. Il grossista di Venezia, titolare del deposito, aveva importato la merce dall’Indonesia con i documenti di etichettatura e tracciabilità che attestavano un diverso tipo di polpo. Il controllo dell’IZV delle Venezie ha confermato lo scambio e la falsità documentale. Sequestrato il prodotto ed elevata una multa da 1.500 euro all’importatore.
Processo PFAS in Corte d’Assise a Vicenza. Cos’è successo a marzo.
Nell’udienza del 6 marzo 2025 sono proseguite le audizioni delle parti civili. Il conto del risarcimento è a 150 milioni di euro, se si sommano i 42,5 milioni di euro della richiesta odierna. Centrale è stata la deposizione del legale di Acque del Chiampo per il costo delle nuove condutture per l’acqua potabile (37 milioni di euro). Le richieste sono state poi completate dai legali dei Consigli di Bacino, e dei Comuni di Arzignano, Brendola e Montecchio Maggiore. L’udienza del 13 marzo 2025 ha registrato la richiesta di risarcimento di Acque Veronesi Spa per 25 milioni di euro e di 14 comuni veronesi per 700mila euro. Il legale Bortolotto, per conto di 53 lavoratori ex Miteni Spa, ha presentato la richiesta di 13,25 milioni di euro, 250mila euro per ogni lavoratore. Il legale ha insistito perché i danni siano a carico di tutti i 15 imputati trattandosi di lavoratori con la concentrazione di PFAS nel sangue più alta al mondo. La parola è andata a molte associazioni, tra cui le confederazioni sindacali. CGIL Vicenza e FILCTEM Vicenza hanno chiesto 200mila euro di risarcimento. Le richieste di risarcimento presentate sinora hanno raggiunto la cifra di 190 milioni di euro. L’udienza del 20 marzo 2025 ha visto salire la richiesta risarcitoria a 225 milioni di euro. I due gestori idrici del territorio contaminato hanno presentato danni per 29 milioni di euro: 21 milioni di euro Viacqua e 8 milioni Acque Venete Spa. Hanno preso poi la parola altre parti civili come Legambiente, Mamme No PFAS e nove comuni. Dure le requisitorie delle parti civili che hanno accompagnato le richieste di danni: “Miteni è stata un ente criminale mosso solo dal profitto, con omissioni consapevoli che hanno inquinato mezzo Veneto”. Nell’udienza del 27 marzo 2025 si sono concluse le arringhe degli avvocati di parte civile, con la richiesta di danni per 15,5 milioni di euro da parte delle Mamme no PFAS. Sono stati chieste dalle parti civili 240 milioni di euro ai 15 imputati. Ora la parola passa agli avvocati delle difese.
Tratto dal Rapporto mensile sulla legalità in Veneto redatto da Ilario Simonaggio, responsabile Osservatorio Legalità CGIL Veneto. Per chi volesse leggere la versione completa, il Rapporto sulla legalità è pubblicato sul portale della CGIL Veneto, nell’Osservatorio sulla Legalità del Consiglio Regionale Veneto nonché sul sito dei quotidiani NEM nello spazio riservato agli abbonati. Fonte del Rapporto sono i media locali e le ordinanze di custodia nei casi di associazioni criminali.
Redazione Ecopolis