Il degrado dei cantieri abbandonati o abusivi. Proposte

pontevigodarzereNon è certamente facile in questa “Crisi di Sistema” ed Economica affrontare il destino delle aree dismesse, ex fabbriche chiuse da molti anni, aziende in disuso…ditte fallite o compromesse irrimediabilmente, parcheggi ed ex distributori invasi dal degrado urbano…

Aree mal recintate o totalmente aperte…capannoni ex industriali trasformati in bivacchi per sbandati e clandestini migranti…(…) oppure terreni abbandonati dove gli edifici sono stati già completamente rasi al suolo in attesa di vedere completato un iter di Piani Urbanistici Attuativi…che non decollano più, progetti ormai da ritenersi “carta straccia”, soprattutto per il mercato che non tira più.

E’ il caso ad esempio dell’area ex IDROTERMICI, a Pontevigodarzere, a fianco del Capolinea Nord del Tram. Nel 2008 la vecchia fabbrica fu rasa completamente al suolo ed ora è un terreno senza recinzione dove i disperati vanno a dormire infilati nei tubi di cemento che dovrebbero servire per le fognature.

Doveva sorgere la Nuova Piazza di Pontevigodarzere assieme ad un nuovo complesso Immobiliare, invece oggi il degrado regna sovrano ed incontrastato…in estate sembra una giungla di erbacce ed arbusti selvatici infestata da insetti e roditori.

E’ uno spettacolo urbano indecoroso, si deve assolutamente porvi rimedio in qualche modo, un area dove accanto vi passano ogni settimana centinaia, migliaia di viaggiatori del metro tram…non può continuare ad essere “Terra di nessuno”.

La proposta semplice è quella di recintarla per metterla finalmente in sicurezza ed eventualmente di destinarla a parco pubblico, finché la Proprietà non trova una soluzione congrua…e non si esce dal pantano dell’immobilismo della Crisi Economica.

Non si può più continuare ad assistere impotenti alla disgregazione delle nostre periferie!

 Massimo Camporese, portavoce Anima Critica


Il problema del degrado degli edifici e delle aree dismesse, denunciato dal portavoce di Anima Critica, Massimo Camporese, è reale e richiede l’individuazione di una strategia per porvi rimedio.

Non si tratta tanto di ricercare una specifica normativa che disciplini la tutela del decoro delle aree e dei fabbricati. Queste norme si trovano facilmente, sia a livello nazionale che a livello locale.

Per quanto riguarda l’area Ex Idrotermici, la convenzione che è stata sottoscritta in sede di approvazione del Piano Urbanistico Attuativo prevede che il lottizzante mantenga pulite e sgombre tutte le aree non ancora impegnate nell’attuazione del Piano, recintandole opportunamente. In difetto il Comune può intervenire in via sostitutiva, a spese del lottizzante, utilizzando la prevista cauzione.

Il fatto è che normalmente viene depositata, al posto della cauzione, una fidejussione bancaria la cui escussione determinerebbe un’azione di rivalsa della banca nei confronti del lottizzante che, nella situazione attuale, potrebbe avere effetti esiziali per lo stesso. Certo che si potrebbe anche applicare tale norma, ma non crediamo che sia la strada migliore in un momento così economicamente difficile anche per gli imprenditori.

Una soluzione meno traumatica potrebbe essere individuata, almeno per le aree assoggettate a piani urbanistici non attuati, nella richiesta da parte del Comune di cessione anticipata delle aree destinate a standard. Tali aree potrebbero essere attrezzate a spese del bilancio comunale, nel caso vi sia disponibilità finanziaria, oppure potrebbero essere affidate, con specifici contratti a termine, a cooperative sociali o a singoli cittadini perché, nelle more della ripresa dei lavori di attuazione della lottizzazione, siano utilizzate ad usi orticoli.

Se, poi, il Comune riuscisse a stringere con il lottizzante un accordo di cessione temporanea dell’intera area, per destinarla a fini agricoli, se ne risolverebbero sia il problema del degrado che quello del presidio.

A Terna s.p.a. invece sicuramente non mancano le risorse. Come la prepotenza del potere.

Dal 2013 omette di intervenire per il ripristino di un proprio cantiere ora in stato di abbandono, con pericolo per l’incolumità dei cittadini. Il tutto in spregio alla doppia sentenza del Consiglio di Stato del 2013 che ha annullato il giudizio di compatibilità ambientale espresso dal Ministero dell’Ambiente per la costruzione di un elettrodotto aereo tra Dolo e Camin di 380 KW, annullando così anche l’autorizzazione unica alla costruzione dell’opera.

Nonostante i solleciti presentati dal comune di Vigonovo, ripresi dal circolo di Legambiente Saonara, al ripristino della situazione ante intervento, la situazione ad oggi è ancora quella di abbandono e degrado. Da notare che Terna s.p.a. iniziò la costruzione dei manufatti nel periodo di attesa della sentenza del Consiglio di Stato, assurgendo se stessa a giudice infallibile sull’utilità delle opere fin lì realizzate sostenendo che “[…] sia di interesse collettivo impedire che vengano distrutte opere di pubblica utilità, che all’esito dei procedimenti potranno risultare meritevoli di essere portate a definitivo compimento, avverte che fino a quando l’azione amministrativa non sarà conclusa, si opporrà in tutte le sedi competenti ad ogni iniziativa volta alla demolizione delle opere già realizzate ed al ripristino dello stato dei luoghi.”

Note di Lorenzo Cabrelle e Mauro Dal Santo, redazione di ecopolis

One thought on “Il degrado dei cantieri abbandonati o abusivi. Proposte

  1. Dall’idea alla pratica, Vigonza lo fa.
    Infatti lotti edificabili (sulla carta), ma ancora liberi, possono essere trasformati in campi da coltivare. Cioè vengono messi temporaneamente a disposizione.
    L’idea del Comune è di utilizzare temporanemante aree classificate come edificabili ma che non hanno un futuro immediato di sviluppo urbanistico, per coltivazioni, evitando così il degrado e l’abbandono.
    E’ allo studio la proposta di convenzioni con associazioni o cooperative per permettere la vendita delle produzioni.

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