Sei mesi per salvare il Basso Isonzo

All’orizzonte una svolta positiva nella vicenda della lottizzazione IRA al Basso Isonzo per salvare quei 37.000 mq. di terreno agricolo minacciati da una colata di cemento.

 

La straordinaria partecipazione all’assemblea pubblica di martedì 14 luglio ha dimostrato quanto impopolare sia la volontà dell’IRA di costruire 10 condomini, per un complesso di 100 alloggi, nelle aree agricole antistanti al Parco dei Girasoli di via Bainsizza. E la notizia di una proroga semestrale dei diritti di edificabilità concessa dal Comune, alimenta le speranze che un’alternativa alla costruzione esiste ed è praticabile. Ma facciamo un passo indietro.

Prima dell’assemblea pubblica organizzata dalla Consulta di Quartiere 5b, che ha visto la partecipazione di circa trecento abitanti del quartiere e cittadini interessati alla salvaguardia di questa porzione di città, Matteo Sandon di Ca’ Sana/Azienda Agricola Terre Prossime ha accompagnato i numerosi presenti nei terreni dove viene praticata un’agricoltura biologica di qualità, che ha innescato un radicale processo di riscoperta e valorizzazione delle valenze ecologiche e paesaggistiche di un territorio che precedenti amministrazioni avevano destinato alla speculazione edilizia.

La richiesta unanime emersa nel corso dell’assemblea è che Comune ed IRA concordino quanto prima la sospensione di ogni lavoro di urbanizzazione e di edificazione, obiettivo raggiunto con suddetta proroga di sei mesi, consentendo l’elaborazione di un organico progetto di parco agricolo fondato sui principi dell’economia circolare. Un progetto sperimentale del più generale piano d’azione finalizzato alla formazione del Parco Agricolo-paesaggistico Metropolitano, che da molti anni attende di essere istituito, a cui potranno concorrere oltre al Comune, alle aziende agricole, alle associazioni di categoria e ambientaliste, anche enti finanziari quali la Fondazione Cassa di Risparmio e la Banca Etica. Un progetto sulla base del quale avviare una raccolta di fondi pubblici e privati finalizzati all’acquisto dellarea, oggi di proprietà dell’IRA, da parte del Comune o di una Fondazione appositamente costituita.

Un’ulteriore richiesta dell’assemblea è che l’amministrazione comunale provveda con urgenza ad una Variante del Piano Regolatore che perimetri tutte la aree del Basso Isonzo destinandole a parco agricolo, fornendo precisi indirizzi progettuali per gli interventi che si prevede di effettuare, eliminando ogni attesa edificatoria sulle aree ancora destinate a perequazione e orientando verso il biologico le attività agricole.

Ora dunque è il momento di passare ai fatti e alle scelte, anche coraggiose, consci che servirà un importante sforzo collettivo al quale non potrà certo sottrarsi l’Amministrazione, che dovrà giocoforza avere un ruolo di primo piano in questa ambiziosa sfida.

Sergio Lironi – Presidente onorario di Legambiente Padova

Francesco Tosato – Vicepresidente di Legambiente Padova