Si è costituito a Camin un comitato cittadino denominato “Basta distributori a Camin”.
A far nascere la protesta è l’ennesimo scippo di area verde per far posto ad un impianto di carburanti e gas. Chi frequenta questa zona sa quanto sia assediata dalla zona industriale ed intasata di traffico, in particolare al mattino e alla sera. Se poi aggiungiamo l’inceneritore di San Lazzaro e la fonderia, è facile pensare che il suo sia il primato del quartiere più inquinato di Padova. In questo “panorama” succede che la ZIP (Consorzio Zona Industriale Padova) decida di vendere un’area verde e alberata di circa 1.000 mq. ad un privato cittadino che ha la brillante idea di aprire un impianto di distribuzione carburanti ottenendo dalla stessa ZIP il via libera per il cambio di destinazione d’uso dell’area.
E questo in barba al fatto che la stessa ZIP sembrava disposta a proporre al committente del chiosco uno scambio di area con una situata in un contesto più adatto, secondo la richiesta avanzata da un gruppo di cittadini che già alla fine dello scorso anno era venuto a conoscenza del progetto. Si cerca di capirne di più, e allora si scopre che la richiesta per avere il permesso di costruire il distributore di carburanti era stata presentata alla precedente Giunta Comunale la quale aveva mosso varie obiezioni a riguardo. Nuova Giunta, e le cose accelerano miracolosamente.
Alcuni cittadini cominciano ad informarsi: viene detto loro che è un distributore di solo gas, poi in realtà si viene a scoprire che sono previsti anche tutti gli altri carburanti, diesel e benzina. Quello che più preoccupa, e che sembra più inverosimile, è l’area individuata: all’angolo fra la trafficatissima e già strettissima via Vigonovese e via Baviera, in prossimità di una rotonda, nelle immediate vicinanze di immobili di pregio storico architettonico come villa Mistrello, proprio all’imbocco della pista cicloturistica che porta i turisti lungo la Riviera del Brenta verso la vicinissima Villa Giovannelli a Noventa Padovana.
Realizzare l’ennesimo distributore significherebbe aggravare ulteriormente il sistema viario locale in palese contraddizione, tra l’altro, con l’investimento di ZIP e Comune nella recente realizzazione di viale Bellisario che, congiungendosi con via dei Ronchi, era riuscito nell’intento di alleggerire il traffico veicolare di Camin. Sembra un film dell’orrore ed invece è la triste realtà. A questo punto si potrebbe pensare che tutte queste obiezioni nella mente dell’ideatore del progetto sono superate dall’evidenza di un’assoluta mancanza di distributori di carburanti in zona. Niente di più falso. Oltre ai 2 in pieno centro del quartiere, se ne contano altri 8 nel raggio di 3 km e un altro, sempre in via Vigonovese verso Tombelle, è in fase di realizzazione. Gli automobilisti possono stare tranquilli: per quanto sbadati, difficilmente rimarranno a piedi. Ma non sono forse anni che si parla di piano di razionalizzazione (leggi riduzione) degli impianti di distribuzione di carburanti?
E’ noto che siamo fra i paesi con il più alto numero di impianti per abitante e siamo assolutamente fuori dagli standard europei. La denunciata assoluta mancanza di marginalità economica di questi siti commerciali spinge poi a domande sulla sostenibilità economica dell’impresa che francamente fanno sorgere perplessità sull’ etica dell’investimento. Rinfrancati da queste considerazioni, il gruppo di cittadini, diventato più numeroso, dà il via ad una raccolta di firme contro il progetto che in pochi giorni arrivano ad oltre 300 e che vengono presentate il 24 gennaio al sindaco ed a 6 assessori per esprimere tutta la contrarietà al progetto.
Passa un mese senza ricevere notizie ed allora il gruppo di cittadini rilancia l’offensiva e il 28 febbraio scrive ai 9 capigruppo che siedono in Consiglio Comunale e per conoscenza ancora al Sindaco, all’assessore all’edilizia privata ed al Presidente della ZIP ribadendo i problemi che deriverebbero dalla realizzazione dell’impianto: riduzione del verde pubblico, aumento dell’inquinamento, minor sicurezza sulle strade, danno paesaggistico. Per avere in cambio cosa: il tredicesimo distributore di carburanti della zona? La speranza è che almeno questa volta prevalga l’interesse collettivo rispetto a quello del singolo. Per informazioni sul Comitato rivolgersi a bastadistributoriacamin@gmail.com.
Mauro dal Santo – Redazione Ecopolis
Buongiorno, ho notizia che all’ultima conferenza di servizi per la valutazione del progetto del distributore, il settore urbanistica ha dato parere contrario!
Di fatto l’area sul quale volevano costruire l’impianto di distribuzione carburanti è vincolata come bene culturale (chissà come mai se ne sono accorti solo ora..)
Questa vicenda se da un lato dimostra la scarsa attenzione di alcuni amministratori per il bene pubblico, dall’altra conferma l’importanza di non subire supinamente ogni decisione presa dall’alto.
Un grazie particolare ad Ecopolis per averci sostenuto in questa lotta. Assieme -a volte- ce la si fa!
grazie Michele per la buona notizia!!!
E’ vero, mobilitarsi è importante, qualche volte si riesce a modificare provvedimenti del tutto sbagliati. Comunque – anche se non si vince – si danno informazioni, si cresce culturalmente, aumenta la consapevolezza delle persone.