Il Museo del Novecento a Milano ha solo tre anni: è stato aperto nel dicembre 2010 con lo scopo di presentare in veste permanente un percorso dedicato alla pittura e alla scultura italiana del XX secolo. Questo museo non è l’unico in Italia, quasi tutti conoscono la galleria internazionale di arte moderna Ca’ Pesaro a Venezia o il MART di Rovereto, solo per citarne alcuni, ma il museo di Milano ha la particolarità di creare un percorso unico che testimonia la grande vitalità artistica milanese nell’epoca contemporanea.
Milano dal secondo dopo guerra grazie agli artisti e ai galleristi diventa un’importante centro artistico, stranamente però fino al 1984 non si ha avuto una sede che potesse accogliere in modo permanente le opere di questo periodo, ecco quindi che, proprio in qell’anno, si inizia con il progetto CIMAC (Civico Museo di Arte Contemporanea) si individua una sede provvisoria al secondo piano del Palazzo Reale, dove andavano ad esporre di quattrocento opere selezionate, da subito si capisce che la sede è inadeguata, gli spazi espositivi non davano la possibilità di esporre nelle migliori condizioni le opere d’arte, e quindi nel 1998 si decide di chiudere il museo, complice anche il fatto dell’inizio dei lavori di restauro del Palazzo Rea.
Nel 2007 si decide di riaprire il museo del ‘900, iniziano i lavori di risistemazione del Palazzo dell’Arengario sui progetti di Italo Rota e Fabio Fornasari, e nasce quello che ora tutti possono visitare. La vista inizia dall’esterno, già dalla piazza del Duomo si vede attraverso le grandi finestre ad arco il “Concetto Spaziale” di Lucio Fontana, il suo groviglio di tubi al neon. All’interno ci accoglie in una grande spirale, che affonda nel terreno fino al livello della metropolitana e che sale fino alla terrazza, questa spirale accompagna tutti verso il “quarto stato” di Pelizza da Volpedo e da qui poi si passa al vero percorso museale.
Sala dopo sale si ripercorrono tutte le esperienze artistiche, prime sono le avanguardie quelle internazionali e il nostro futurismo con Boccioni, si incontrano poi De Chirico, Morandi, Martini. Viene poi documentato anche il periodo del Novecento Italiano di matrice sarfattiana, la loro pittura chiara viene messa a confronto con gli astrattisti. Si continua il percorso con l’Informale di Burri fino a Manzoni, la visita si conclude con l’ingresso negli ambienti cinetici del Gruppo 7, delle opere in cui si può entrare e viverle da dentro, un nostro movimento fa scattare dei meccanismi nascosti e tutta l’opera inizia a muoversi creando dei giochi ottici. L’arte contemporanea non è facile da comprendere, ma i curatori di questo museo hanno cercato di dare a tutti la possibilità di capire e conoscere questo periodo, creando tavole con spiegazioni chiare e un percorso lineare con una grande attenzione nell’esposizione delle opere.
I costi e gli orari: Biglietto intero 5 euro; Biglietto ridotto 3 euro
Da venerdì 19 luglio fino a domenica 8 settembre ingresso gratuito.
Gli orari di apertura al pubblico del Museo sono i seguenti:
LUN. 14.30 – 19.30 MAR. MER. VEN. e DOM. 9.30 – 19.30 GIO. e SAB. 9.30 – 22.30. Palazzo dell’Arengario, Via Marconi, 1.
Tiziana Mazzucato, responsabile Salvalarte Padova