Beni culturali e nuove tecnologie, tra sprechi e speranze

pompeivivaBeni culturali e turismo, due settori che fanno parte del patrimonio consolidato della nostra economia, ma che vengono cronicamente trascurati e che risentono dell’incuria generale anche più di altri settori. Un deperimento visibile è il destino a cui vanno incontro i monumenti e beni culturali a cui spesso né il mercato né le istituzioni provvedono il necessario, vitalizzante, circolo virtuoso di fondi, attenzione, tutela. Che questo sia solo uno dei punti deboli (debolissimi) della politica nel nostro Paese lo abbiamo già sottolineato con l’appello Vogliamo futuro, non il vostro passato!

E ancora, di Beni Culturali si parla in  Italia, Bellezza, Futuro (e questa è un’anticipazione del prossimo numero di Ecopolis).

Intanto, vi proponiamo un caso di valorizzazione dei beni culturali che sembra proprio uno scherzo: il progetto Pompeiviva, di cui trovate il video promozionale a questo link .

Guardatelo! Certamente c’è da chiedersi quale geniale strategia di comunicazione sia stata adottata nell’elaborazione di questo video e se davvero sia possibile aspettarsi qualcosa di diverso dall’aver voglia di fuggire a gambe levate, appunto.

Il video è segnalato da Gian Antonio Stella nel suo Vandali (ne avevamo già parlato qui), ma è anche il cuore del progetto Pompeiviva, un vanto del Ministero Beni Culturali stesso, che ha finanziato l’operazione con ben 3.164.282 €, sempre secondo le informazioni raccolte da Stella (le trovate anche sul sito del Corriere).

Da rimanere senza parole, pensando che, nel frattempo, le ville cadono a pezzi e che del sito www.pompeiviva.it non rimane più niente (se ne sono accorti anche i potenziali turisti su Tripadvisor).

Sconfortante soprattutto perché qui non sono i soldi a mancare, ma una gestione razionale, la trasparenza nelle scelte, i controlli: per Stella, teorico della Casta e forte dell’osservatorio internazionale sulla trasparenza e del suo Corruption Perception Index, una questione soprattutto di corruzione.

Ma dal Ministero i comunicati e i progetti paiono non mancare. Anche oggi, con il lancio del Grande Progetto Pompei, a cui è collegato un bando già condivisibile attraverso i social network.

E speriamo che non sia solo pubblicità, per una volta, perché non è di questo che le bellezze del nostro Paese hanno bisogno.

Annalisa Scarpa, ecopolis