L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL MUOVERSI

Legambiente presenta il suo nuovo dossier sullo stato dei trasporti e della mobilità in Veneto evidenziando criticità e proposte

Per azzerare lo smog e raggiungere la neutralità climatica servono scelte coraggiose. Nel dossier L’insostenibile leggerezza del muoversisullo stato dei trasporti e della mobilità in Veneto Legambiente lancia 10 idee e proposte per innovare con coraggio i servizi di mobilità pubblica e collettiva che mancano e che servono al del Veneto, una regione stretta nella morsa del traffico individuale e privato che produce emissioni inquinanti – talmente note e ripetute per cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per mancato rispetto dei limiti di legge della salute dei cittadini – e climalteranti fino a quasi il 28% del totale di emissioni di CO2 della regione: il valore più alto in assoluto tra i diversi macro-settori. 

Il dossier, oltre a fare un focus specifico sulla mobilità sostenibile in regione, vuole, sopratutto, portare proposte concrete allattenzione degli amministratori regionali e locali. Idee e iniziative che prendendo spunto dalle esperienze positive già presenti in Italia e allestero, secondo Legambiente, consentirebbero di invertire la rotta.  

Al Veneto servono con urgenza servizi di mobilità pubblica e collettiva adeguati ad una domanda di sostenibilità crescente che è ampiamente sottovalutata – commenta il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro – La Giunta Regionale sembra essere rimasta ferma al secolo scorso dato che continua a proporre ancora oggi solo grandi opere stradali ed autostradali ideate in quegli anni, non coerenti con i tempi attuali che ci vedono nel pieno del Green Deal europeo e nel bel mezzo della crisi climatica. I veneti hanno bisogno di guardare al futuro e non al passato. Limpegno nella lotta al cambiamento climatico deve passare in modo deciso anche dalla transizione del settore dei trasporti. Per questo vanno accelerati gli investimenti in favore della mobilità sostenibile e di nuovi servizi innovativi e collettivi trovando il coraggio di dire basta a nuove strade ed autostrade che incentivano la scelta del mezzo privato su gomma come unicasoluzione per muoversi, l’esatto opposto di quanto ci dicono sia la scienza che il buonsenso”.  

Secondo Legambiente, un’accorta pianificazione della mobilità di persone e merci che disincentivi e riduca luso dei trasporti privati su gomma, è la chiave giusta per permetterci di procedere a passo spedito verso il cambio di paradigma di cui la mobilità ha bisogno, abbracciando ed investendo nelle innovazioni tecnologiche, organizzative e socio-culturali che possano agevolare il cambio dellofferta di servizi così come degli stili di mobilità dei cittadini. Un paradigma di evoluzione verso la Mobility as a Service(MaaS) a cui esperti e operatori di settore, ormai da anni, fanno convenzionalmente riferimento in modo diffuso: il trasporto dovrà essere sempre più organizzato attorno al servizio piuttosto che al mezzo.

Visione questa che stride con il continuo aumento dei veicoli privati: al 2021, in Veneto, si contavano 3,2 milioni di automobili, 518mila motocicli e 418mila autocarri, secondo i dati elaborati dalla Regione Veneto su dati ACI. Solo 10 anni prima le automobili erano 2,96 milioni, 447mila i motocicli e 394mila autocarri. C’è stato, quindi, un incremento dell8,1% per le automobili, del 15,9% per i motocicli e del 6,1% per gli autocarri. Il tasso di motorizzazione pro capite continua quindi a crescere e arriva a sfiorare le 66 auto ogni 100 abitanti.

 Più auto e dunque più traffico: in Veneto, la popolazione mobile, ossia la quantità di persone che effettua almeno uno spostamento giornaliero, è superiore all80%, e al 2019 si sono contati oltre 4,8 milioni di spostamenti giornalieri, di cui 4,5 milioni di spostamenti interni alla regione e oltre 325 mila extraregionali. Ancor più significativo è che il Veneto sia lunica regione dItalia che mostri un aumento dei traffici stradali giornalieri medi per i mezzi leggeri (quindi esclusi gli autocarri) nel primo trimestre 2023 rispetto allanalogo periodo pre Covid-19. Secondo quanto riportato dal Rapporto statistico 2022 di Regione del Veneto e confermato dallOsservatorio Audimob” di Isfort, sia nel 2021 che nel 2022 il tasso di mobilità sostenibile si è abbassato proseguendo il trend discendente avviato con linizio della pandemia.

 

Legambiente ribadisce che è necessaria un’inversione di rotta urgente partendo dalla messa in campo di nuovi servizi di mobilità,  per evitare e non per agevolare questo trend di ripiegamento sulla mobilità individuale motorizzata, che rischia di rendere peggiore anziché migliore dal punto di vista della sostenibilità, la nostra uscita dalla pandemia

Qui il dossier L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL MUOVERSI

Marina Molinari, redazione Ecopolis