L’ambiente è sempre in pericolo e ce lo raccontano le cronache raccolte dal Rapporto sulla Legalità della CGIL Veneto
Di seguito il Rapporto sulla Legalità della CGIL Veneto di novembre, sezione ambiente, con “un occhio di riguardo” su Padova:
Sequestrata discarica abusiva a Borgoricco (PD).
La Guardia di Finanza ha sequestrato un’area di 2.000 metri quadrati di discarica abusiva con rifiuti speciali, molti dei quali pericolosi, a Borgoricco. L’individuazione dell’area è avvenuta grazie all’ausilio di un elicottero della sezione di Venezia del reparto operativo aeronavale. Tra i rifiuti rivenuti ci sono amianto, resti di oli esausti, elettrodomestici, carcasse d’auto. Il titolare dell’area è stato denunciato all’autorità giudiziaria per gestione non autorizzata di rifiuti.
Fitofarmaci pericolosi, arresti a Padova.
I Carabinieri dei NAS, insieme ai militari di Napoli e Verona hanno arrestato a Padova 2 cittadini rumeni ricercati dall’autorità giudiziaria rumena, su mandato di cattura europeo. Per la Procura Europea i due soggetti fanno parte di un sodalizio criminale transnazionale che ha venduto prodotti contraffatti mediante una rete societaria, tra cui alcune tipografie compiacenti (una individuata a Verona) che si sarebbero occupate di stampare etichette false da apporre sui prodotti, e di prestanome cui è stata affidata la gestione delle società. Il gruppo criminale avrebbe riciclato e venduto fertilizzanti, fitosanitari e agrofarmaci falsi e contraffatti. Sono state infatti sequestrate 450 tonnellate di questi prodotti pericolosi, per un valore commerciale di 15 milioni di euro. L’indagine, svolta con Europol e la Diccot rumena e sotto il coordinamento di Eurojust, aveva portato a 22 perquisizioni sul territorio nazionale, disposte dalle Magistrature di Verona e di Roma, con sequestri di documentazione fiscale e materiali informatici. Un terzo indagato è ora ricercato attivamente nel napoletano. Negli scorsi mesi sono state applicate interdittive a 3 imprenditori indagati e a una società. È stato effettuato un sequestro preventivo di 180mila euro ed eseguiti 5 arresti, di cui uno in Romania a luglio 2024, e infine sono state denunciate altre 10 persone. Tutti sono indagati per i reati di associazione a delinquere, falsificazione di prodotti e documenti, truffa.
Blitz dei Nas dei Carabinieri nelle mense del Veneto.
Il Ministero della Salute ha avviato una campagna nazionale di controllo dei servizi di ristorazione collettivi in tutte le mese italiane. In Italia su 700 mense controllate (soprattutto scolastiche) ne sono state sanzionate 170 per un totale di 225 sanzioni amministrative elevate per 130mila euro. Sono stati inoltre sequestrati 267 chili di alimenti, segnalati 5 gestori all’Autorità Giudiziaria per reati di rilevanza penale e infine trovato un asilo completamente abusivo. I NAS dei Carabinieri di Treviso, a seguito di controlli in 32 mense del veneziano, hanno trovato 17 mense con irregolarità di vario tipo (mancanza o carenza di autorizzazioni, carenze igienico strutturali, mancata tracciabilità degli alimenti). Le irregolarità sanzionate hanno riguardato 3 scuole per l’infanzia, 3 scuole primarie e 11 mense aziendali o punti ristoro. Il caso più grave è stato riscontrato a Pellestrina, dove in una mensa sono stati trovati alimenti scaduti (sequestro di 80 chili di cibo e derrate alimentari) segnalato alla ULSS competente e all’Autorità Giudiziaria. Nel trevigiano controllate 22 mense scolastiche e 8 sanzionate per “non conformità” segnalate alla ULSS. Nel padovano controllate 15 mense e segnalate e sanzionate 8 strutture.
Inquinanti scaricati in laguna di Venezia, Fincantieri a processo.
Nell’udienza del 11 novembre 2024 del processo per stabilire le responsabilità di Fincantieri Spa di Marghera sugli inquinanti scaricati per molti anni in laguna (giudice Chiara Venturini, PM Giorgio Gava), è stata emessa la sentenza di condanna a 40 giorni del dirigente Carola Morosini, delegato ambientale dal 2013 al 2019, mentre l’altra imputata è stata prescritta. I legali difensori hanno già annunciato che andranno in appello, ribadendo che la colpa del grave inquinamento della laguna non può essere attribuita a Fincantieri che fa lavorazioni a freddo. Gli avvocati hanno fatto presente che l’arsenico, sostanza che è stata rilevata in quantità molto superiore ai limiti, non è usato nel ciclo produttivo.
Traffico di rifiuti. Processo Coimpo a Rovigo.
Nell’udienza del 13 novembre 2024, la Procura DDA di Venezia (giudice monocratico Valera Curci) ha chiesto condanne per oltre 15 anni di carcere per i 5 imputati accusati del traffico di rifiuti della Coimpo di Adria (Ro). L’azienda è nota per la morte di 4 operai avvenuta il 22 settembre 2014. Per la Procura di Venezia, che ha svolto le indagini, gli imputati sono responsabili a vario titolo di traffico illecito di rifiuti dal 2013 al 2016, data della fine dell’attività aziendale. In questo periodo di tempo, secondo la DDA di Venezia, sarebbero stati smaltite non correttamente oltre 110mila tonnellate di rifiuti (quantità trasportate con oltre 4mila viaggi di mezzi pesanti), vendute anche come ammendante fertilizzante per l’agricoltura. Secondo l’accusa, l’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione compiacente di laboratori chimici per le analisi e di autotrasportatori complici. Il tutto per consentire a Coimpo Spa di risparmiare sui costi della lavorazione dei rifiuti, che non veniva eseguita o veniva compiuta in modo non conforme alla legislazione di settore. La sentenza è prevista per il 4 febbraio 2025.
Processo PFAS in Corte d’Assise a Vicenza.
Nell’udienza del 7 novembre 2024 nell’ambito del processo sui PFAS ha deposto Giorgio Gilli, consulente della Mitsubishi Spa e professore emerito di Igiene dell’Università di Torino. La deposizione si è focalizzata sul periodo antecedente al 2009, anno della cessione dello stabilimento della MITENI Spa a ICIG. Il consulente ha contestato “la correlazione tra PFAS e malattie”, sostenendo che negli studi esistenti non c’è nessuna certezza. Secondo il teste non ci sono studi definitivi e soprattutto unicità dei risultati, in particolare modo per le conoscenze esistenti sino al 2009.
Nell’udienza del 11 novembre 2024, i due consulenti della Mitsubishi, Angela Perez e John Kind, sulla base di una ricerca indipendente del 2009 da loro prodotta, hanno affermato che “non è stata stabilità la casualità” tra malattie e PFAS e che non c’è “nessuna evidenza oltre ogni ragionevole dubbio”. Il PM Fietta e gli avvocati delle parti civili hanno contestato queste certezze, sulla base dei risultati evidenziati da ricerche ufficiali, successive al periodo indicato dai ricercatori.
Nell’udienza del 21 novembre 2024 hanno deposto i consulenti esperti di Medicina del Lavoro, Paolo Boffetta e Claudio Colosio, incaricati dalle difese degli imputati di revisionare centinaia di studi nazionali e internazionali di Medicina del lavoro. Nella relazione i due consulenti affermano che sino al 2000 si riteneva che i PFAS fossero inerti, e che solo dopo il 2009 la coloro presenza è stata collegata ad alcune patologie. L’udienza in questione è proseguita il 28 novembre 2024 con il controinterrogatorio delle parti civili. I due consulenti hanno affermato di aver esaminato 650 documenti concludendo che “manca il nesso d casualità fra PFAS e malattie” per quanto riguarda disfunzioni della tiroide, riproduzione e immunotossicità. Hanno infine ribadito che servirebbero ulteriori ricerche medico cliniche per disporre di certezze incontrovertibili.
Tratto dal Rapporto mensile sulla legalità in Veneto redatto da Ilario Simonaggio, responsabile Osservatorio Legalità CGIL Veneto. Per chi volesse leggere la versione completa, il Rapporto sulla legalità è pubblicato sul portale della CGIL Veneto, nell’Osservatorio sulla Legalità del Consiglio Regionale Veneto nonché sul sito dei quotidiani NEM nello spazio riservato agli abbonati. Fonte del Rapporto sono i media locali e le ordinanze di custodia nei casi di associazioni criminali.
Redazione Ecopolis