L’area Zantomio va difesa. Si tratta, infatti, dell’ultima area urbana a ridosso delle mura che a partire dal Cinquecento fino ad oggi ha mantenuto la funzione agricola e dove, da oltre cento anni, la stessa famiglia vi ha svolto l’attività di floricoltura.
Si trova in via Raggio di Sole 21 ed è uno dei rarissimi vuoti storici sopravvissuti alla edificazione delle aree del “guasto” interno realizzato per motivi militari in concomitanza alla realizzazione delle mura veneziane a partire dal 1508.
L’area, oltre al valore di documento storico, ha in se intrinseci valori ambientali e naturalistici come testimoniato dalla LIPU e dall’interesse che anche Legambiente ha dimostrato per la tutela di quest’area.
Sono oltre ottomila metri quadrati la cui destinazione urbanistica nel 2005, secondo il P.R.G., è “Verde pubblico attrezzato” e la modalità di intervento sull’edificio esistente, considerato di Classe F, è la Modalità F “Demolizione senza ricostruzione”. In questo modo l’Amministrazione manifestava chiaramente la volontà di conservare l’integrità del vuoto storico destinandolo a verde pubblico, destinazione che comunque non inibisce l’attuale uso residenziale dell’immobile.
Per anni si sono tentate molte vie per riqualificare il giardino. Si è pensato di renderlo un asilo, o che fosse affidato all’Istituto Duca degli Abruzzi per corsi e attività di floricoltura; si sono raccolte firme da parte di Italia Nostra.
Ora una variante urbanistica vuole rendere l’area edificabile. La richiesta è partita dalla proprietà, la S.P.E.S., che in una delibera del luglio 2015 chiede: la “ricollocazione della cubatura in un nuovo volume per complessivi 4.500 mc posto nell’area centrale del lotto il cui sedime è parte degli edifici funzionali al vivaio Zantomio”.
Vale a dire, “un incremento della cubatura rispetto a quella esistente (2.700 mc). Inoltre, “la riqualificazione dell’area con cambio di destinazione urbanistica ne permette una significativa rivalutazione commerciale con possibilità di futura alienazione a beneficio del programma di sviluppo dei servizi istituzionali dell’Ente”. Infine, “deve essere riconosciuto al Comune una percentuale riferita al valore dell’immobile trasformato”, cioè il 10% del valore dell’immobile trasformato”. Insomma: i tempi son magri, vediamo di guadagnarci tutti.
Di fronte all’ipotesi di stravolgimento dell’area Zantomio è scesa in campo l’architetto Mariapia Cunico, docente di architettura del paesaggio, che lancia un appello fatto proprio da Italia Nostra sezione di Padova:
“Lungo via Raggio di Sole si apre un insospettato angolo di verde, il giardino Zantomio, abitato per decenni da una famiglia di vivaisti storici, un mondo di alberi e cespugli dove tanti cittadini si sono formati all’“arte del giardino”, imparando a conoscere la natura con lunghe chiacchierate con i bravi giardinieri che lì abitavano.
Il vivaio è purtroppo ormai chiuso da anni con le vecchie serre in vetro abbandonate, ma il giardino intorno vive di vita propria con i suoi colori e i suoi profumi, dando rifugio a stormi di uccelli e contribuendo ad abbassare, fra l’altro, il livello di grave inquinamento atmosferico che penalizza la città. Leggo in questi giorni che una variante urbanistica vuole trasformare anche questo spazio verde in area edificabile, distruggendo per sempre la possibilità di mantenere e riscoprire questo luogo verde magico e perdendo insieme la memoria di un angolo della città, a cui sono legati i ricordi di tanti cittadini. Abbiamo bisogno di aiuto.
Quindi se pensate di aderire a questo appello, vi prego di inviar una mail con il vostro Nome e Cognome in modo che potremo far valere il nostro pensiero per cercare di salvare questo prezioso patrimonio della nostra città”.
Le mail possono essere inviate all’indirizzo: padova@italianostra.org
Italia Nostra, sezione di Padova
Perché l’area Zantomio venga preservata
Difendiamo il gairdino Zantomio!!!
Bellissimo il giardino Zantomio. Difendiamolo !!!!
Conserviamo il Giardino Zantomio.
Eh sì, lo conosco bene … andavamo spesso da Zantomio a comprare le piante . Aveva un vivaio che era un giardino della biodiversità . In seguito, quando insegnavo alla Facoltà di Agraria di Padova, ci abbiamo fatto una tesi di laurea sul possibile recupero del giardino … proprio su incarico della SPES …. ma poi non se ne è fatto più nulla.
la SPES non perde in vizio.
Nel 2015 fa arrabbiare tutto il quartiere Terranegra per l’affitto di un suo terreno per una mega antenna….. ed ora po’ di cubatura.
Complimentoni a Scantamburlo
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/11/25/news/terranegra-l-antenna-finisce-al-tar-1.12507459
Sarebbe meglio operare una raccolta firme secondo modalità diverse.
Manteniamo il giardino Zantomio! Mi sembra un’iniziativa eccellente per la comunità padovana!
Si è ben inserita, la Spes, nel contesto politico attuale. Quindi: se io costruisco e pago a te Comune gli oneri, significa business per i due soggetti. Quindi ……
Salviamo il giardino. Ci sono anche i picchi!!
Preserviamo l’esistente!! Basta creare cemento.
Ogni giorno e anche più difenderci, difenderci da attacchi alla nostra qualità della vita che, non sarà eccezionale ma il meglio che siamo riusciti a salvare, finora. Centinaia di metri cubi edificati – molti da anni ed anni – chiusi e invenduti. E si continua a distruggere territorio. Il lavoro per le imprese c’è con la ristrutturazione, la messa a norma degli edifici, dotandoli delle moderne tecnologie che impattino al minimo l’ambiente. Sembra che il tema che si va facendo strada tra i Paesi del mondo, non tocchi amministrazioni locali miopi e senza strategie positive per il futuro degli abitanti.
E’ in ballo la sostenibilità del nostro pianeta che – al momento – è l’unico che possiamo abitare. Non possiamo pensare che sia qualcuno a impegnarsi per il presente e per il futuro mentre noi operiamo in base a interessi di bottega ( voti alle prossime consultazioni). La responsabilità è di ognuno di noi ed è una cosa seria.
E’ mai possibile, che non si rendano conto che non si può solo costruire e che ormai abbiamo più case che sogni. Se non ci fossero varianti urbanistiche nell’area scometto che a nessuno interesserebbe. Capisco che se costruiscono accanto questi proprietari ci rimetterebbero, ma se il Comune fosse lungimirante obbligherebbe le aree limitrofe a inglobarne la perdita visto il valore aggiunto che avrebbero da un giardino di questa elevaura.
Il giardino Zantomio merita la nostra protezione. Laura da Padova