L’impegno assunto dal neo Sindaco Massimo Bitonci nel suo programma in materia di nuova pianificazione urbanistica e specificatamente sul futuro del cuneo verde Iris, è netto e assolutamente condivisibile. Ne riportiamo di seguito alcuni brevi estratti (vedi qui il programma completo):
TERRA – Protezione dei cunei verdi esistenti e creazione di nuovi spazi secondo il piano dell’urbanista Piccinato …
QUARTIERE 4 – Tutela dei Parchi Iris e di via dei Salici, stop a nuove costruzioni …
Un impegno che ha certamente pesato nella competizione elettorale ma che è completamente diverso dalle dichiarazioni riportate dal Gazzettino di Padova il 25 giugno scorso, secondo cui il Sindaco starebbe ora invece valutando la “possibilità di riorganizzare la predisposizione dei nuovi edifici che, arretrando, consentiranno di ampliare l’area a verde”. Fermare le nuove costruzioni o riorganizzarle sono due cose ben distinte e con nuovo cemento il verde non aumenta, diminuisce: è sufficiente vedere l’ultimo progetto presentato in Comune per rendersene conto. Se il piano di edificazione non venisse cancellato ma solo “riorganizzato”, disponendo in qualsivoglia maniera le nuove costruzioni, il risultato sarebbe ben lontano dal grande parco urbano voluto da Piccinato e dai cittadini. Buona parte dell’area verde verrebbe infatti soffocata da nuovi edifici, strade e parcheggi, e la fragilità idraulica della zona ne risentirebbe.
In una nuova scheda preparata dai volontari di Legambiente, cenni storici, situazione attuale e prospettive future sul cuneo verde Iris che rappresenta uno straordinario corridoio verde all’interno della città urbanizzata, dove è possibile unire efficacemente funzioni ecologiche e di salvaguardia idraulica, con altre di utilità sociale, che speriamo siano di stimolo alla nuova Amministrazione comunale per proseguire nella strada indicata in campagna elettorale.
In altri comuni d’Italia intanto aumentano le esperienze di revisione della pianificazione comunale con cancellazione di cubature precedentemente concesse: tra gli esempi già realizzati ricordiamo quello di Udine, mentre altri, come Treviso, sono in fase di stesura. Speriamo ciò possa avvenire al più presto anche a Padova e nel caso specifico sottolineiamo che solo con la radicale revisione dell’attuale pianificazione e lo stop a nuove costruzioni, il cuneo verde verrebbe salvaguardato. Il grande parco urbano che ne deriverebbe potrebbe avere una prevalente destinazione a prato com’è oggi l’attuale parco Iris, ma potrebbe anche essere in parte attrezzato con funzioni differenti come ad esempio:
– funzioni sportive con pista di pattinaggio, pista per bmx, parete per arrampicata, campetti da pallavolo, basket o calcetto, come già avviene a Padova negli Impianti del parco Brentelle, o con percorsi vita dedicati al fitness come nel Parco della Pellerina a Torino
– funzioni culturali con museo all’aperto composto da installazioni di land art o cicli di sculture come avviene nel Parco di Vigeland a Oslo, o con spazi dedicati come il piccolo anfiteatro per musica all’aperto come al Parco Sculture del Chianti a Siena
– funzioni ricreative con zona pic-nic attrezzata come nel Parco della quercia ad Avellino, o con area dedicata alle attività naturalistiche di gruppi scout come nel Parco Fenice di Padova, o con piccole strutture per feste o attività associative nel verde come nel Parco Iride di Vigodarzere.
Leggi qui la scheda completa “Cuneo Verde Iris: una straordinaria alternativa a cemento e allagamenti”.
Alberto Mancinelli, Stefania Presta, Marco Perini, Sandro Ginestri
… al di là delle promesse eventualmente disattese di Bitonci, che vanno indubbiamente rimarcate, quello che non capisco, e non ho mai capito, di questa modalità di essere e fare di Legambiente-Padova, così diversa dallo stile corretto e oggettivo che caratterizza altri circoli di Legambiente nel nostro paese, è come faccia ad arrivare a ‘truccare’ le piante per far sembrare peggiore ciò che i pre-progetti dimensionali in realtà dicono. Provo a puntualizzare una nuova volta: non sono a favore delle nuove costruzioni, ma neanche a favore di questa modalità di ‘truccare’ le carte. 1) Perchè i giardini delle abitazioni, che se tali sono, sono verde, anche se privato, vengono colorate di viola scuro anziché, per esempio, di un’altra tonalità di verde? 2) Perchè le aiuole esterne sono di colore marrone anziché di un’altra tonalità di verde, per fare un altro esempio? 3) i parcheggi è anche giusto colorarli di marrone, ma perchè non si spiega che questi potrebbero essere realizzati in modo significativamente permeabile?
Luca Luciani, nell’illustrazione del progetto a cui fai riferimento c’è una legenda con indicati i colori usati per i cortili, così come per parcheggi, strade e aiuole: pensa te che trucco subdolo..
I colori sono intensi per marcare la differenza tra quello che sarebbe dovuto essere il verde pubblico del PRG Piccinato e ciò che ne rimarrebbe se venisse attuata la Variante al Piano introdotta successivamente con la perequazione. Sì lo sappiamo, le ultime due Amministrazioni cittadine hanno sempre preferito i progetti coi tetti verdi pastello e i parcheggi permeabili. Peccato.
Leggete questa : anche se sono fatti dai lego-fascisti i PARCHEGGI diventano verde pubblico. Quindi attenti : c’è gente che butteregge giù una foresta se solo potesse, ma urla allo scandalo se chiediamo di trasformare a parcheggio ( con tutti i suoi alberi ben presenti ) la caserma Prandina in fondo a corso Milano.
La faziosità non ha limite