Il taglio delle piante ad alto fusto lungo il Lungargine del Piovego, avvenuto alla fine di gennaio nei pressi della Golena di San Prosdocimo, si è rivelato una fonte di problemi per la navigazione e per la sicurezza idraulica. Le piante, cresciute spontaneamente lungo la fascia bassa arginale, costituivano un potenziale rischio per la navigazione a remi e a motore, e l’associazione Amissi del Piovego aveva già da tempo sollecitato gli enti preposti a provvedere.
Tuttavia il lavoro è stato compiuto “senza tenere conto delle esigenze e dei punti di vista di un habitat fluviale urbano“, operando unicamente da terra, senza un’imbarcazione che potesse impedire la caduta in acqua della grande massa di rami, ramaglie e piccoli tronchi, che si sono andati a depositare sul fondale fangoso incagliandosi, oppure sono stati trasportati dalla corrente.
L’associazione chiede ora al Prefetto di intervenire con la rimozione dall’alveo dei residui dell’operazione di taglio alberature, per consentire lo svolgimento in piena sicurezza delle attività che gli Amissi da tempo promuovono, tra cui le lezioni di voga veneta e le escursioni lungo il canale. Si chiede poi l’attivazione di “un tavolo di concertazione tecnico-operativo fra tutti i soggetti,pubblici e privati, interessati e competenti al problema della rimozione dall’alveo dellavegetazione caduta e dei corpi estranei“, al fine di evidenziare la situazione problematica relativa alla pulizia del canale del Piovego. Spicca in questo contesto lo sviluppo della vegetazione spontanea che ricopre ormai buona parte delle mura cinquecentesche lambite dal fiume, le cui radici rischiano di distruggere il monumento.
Già da anni gli Amissi del Piovego organizzano le campagne di sensibilizzazione “Puliamo il Piovego”, con attività di raccolta di rifiuti dal fiume, in collaborazione con la Protezione Civile di Padova, WWF, Legambiente e la Scuola Zonca di voga alla veneta. Sono poi numerose le richieste di coinvoglimento fatte al Comune di Padova, tra cui le proposte del tavolo di concertazione già citato, il “Contratto di fiume” proposto insieme all’Università di Padova, e “l’inserimento nell’attuale convenzione tra Comune e Acegas del servizio dipulizia e manutenzione specifica dotandosi di barca idonea (come esistente nel Comune di Battaglia Terme)“. Nonostante tutte queste proposte, però, i risultati sono stati ben pochi, e i membri dell’associazione continuano a operare con le proprie imbarcazioni nel rimuovere i corpi flottanti ed estranei dall’alveo del fiume.
E non si può nemmeno dire che manchino i mezzi adeguati: proprio alla Golena di San Prosdocimo è attraccata, inoperante da alcuni anni, un’imbarcazione(“Vignole”) attrezzata con un braccio mobile, acquisita alcuni anni fa dall’operatore fluviale padovano Delta Tour e messa a disposizione della città per la pulizia e la manutenzione dell’alveo. Al di là del costo di una manutenzione straordinaria per via della lunga attività, l’utilizzo della Vignole per la pulizia del Piovego comportebbe una spesa minima, essendo già sul luogo interessato, risparmiando così sui costi di trasporto. Si tratta dunque dell’ennesima evidenza dello scarso interesse degli enti pubblici preposti, a partire dal Comune di Padova, nel decoro, nell’igiene e nella sicurezza fluviale di Padova.
Maurizio Ulliana, Presidente dell’associazione Amissi del Piovego
Sintesi a cura di Marco Perini, redazione di Ecopolis