La capitozzatura degli alberi è l’asportazione di grosse porzioni della chioma o il taglio netto di rami e branche.
È cosa ben diversa da una corretta potatura e si rivela una pratica di gestione molto dannosa. Tutti i moderni studi di arboricoltura infatti considerano la capitozzatura un intervento deleterio che indebolisce e compromette la salute, la stabilità e la bellezza degli alberi.
Un albero capitozzato è un albero più debole e più’ soggetto a rotture e cedimenti strutturali.Grandi ferite causano danni irreparabili e la lenta degradazione dei tessuti legnosi.
Capitozzare un albero quindi significa aumentare il rischio per i cittadini, costringe ad innumerevoli interventi di manutenzione per poi giungere in pochi anni all’abbattimento e alla sostituzione con maggiore esborso per il committente, è, infine, un danno al paesaggio e al patrimonio di bellezza che ciascuno deve contribuire a mantenere.
La capitozzatura è ancora molto diffusa per mancanza di sensibilità e cultura generale del verde dei committenti ma anche, e soprattutto, per incompetenza di molte imprese del settore. Indubbiamente le capitozzature sono più facili e veloci da eseguire rispetto a potature corrette; questo consente di ridurre i costi di esecuzione e di proporre preventivi più bassi. Nella stessa logica cadono le amministrazioni pubbliche, assegnando gli appalti al massimo ribasso senza considerare le modalità adottate e affidandosi a imprese che applicano tecniche approssimative e senza adeguata formazione in arboricoltura.
Molto spesso i cittadini e gli amministratori pubblici sono intimoriti dagli alberi di grandi dimensioni e ricorrono alla capitozzatura con l’obiettivo di rendere strade e parchi più sicuri e gli interventi più economici: al contrario, il risultato è sia una minore sicurezza per i cittadini stessi che una maggiore spesa nel medio periodo, oltre a un evidente deturpamento del paesaggio con alberi trasformati in enormi attaccapanni.
Per contrastare questa pratica scorretta e dannosa puntiamo su tre proposte:
1) qualificare gli operatori della manutenzione del verde (la legge 154/2016 va in questa direzione); 2) aumentare la cultura del verde dei cittadini; 3) spingere la pubblica amministrazione ad adottare buone pratiche nella gestione del verde, sia pubblico che privato.
I risultati sui primi due punti si collocano in un periodo medio lungo, mentre può essere raggiunto un importante obiettivo in un periodo breve nel terzo punto. A questo proposito proporremo all’ANCI Veneto e a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Padova il testo di una delibera che punisca chi pratica la capitozzatura, sia il proprietario dell’albero che l’impresa che esegue esecutrice. Forniremo un vademecum semplice e pratico per riconoscere con sicurezza una capitozzatura da una potatura sia a uso del personale che dovrà eseguire i controlli ed eventualmente comminare la sanzione, sia a uso della cittadinanza.
I risultati attesi, oltre alla salvaguardia del patrimonio verde, del paesaggio e della sicurezza dei cittadini, sono la maggiore tutela per gli amministratori che delibereranno in tal senso in caso di contenziosi nati da una cattiva gestione del verde e un risparmio economico nella gestione complessiva del patrimonio arboreo pubblico e privato. Chiediamo un confronto per condividere questa azione anche con altri portatori di interessi sensibili al tema. Muoversi in tanti e con sforzi comuni porterà a risultati migliori e tempi più rapidi.
Guerrino Gastaldi, presidente del CNA Padova e Marco Beggiato, Presidente dell’ANAF
a cura di Mauro Dal Santo – redazione ecopolis
(per leggere il comunicato completo fai clic qui)
Avete ragione riguardo alla pratica della “capitozzatura” degli alberi, ma forse ci vorrebbe qualche atto concreto come la raccolta di firme (via web o con i banchetti in piazza) che poi vengono portate all’ Ass. Ambiente e al Sindaco con il fine di chiedere l’eliminazione di tale barbarica pratica.
Ognivolta che vedo questi scempi ,in pianura ,in montagna mi piange il cuore e mi mortifico.
Il vs piano d’azione e’ serio ma io aggiungerei la sensibilizzazione nelle scuole dell’obbligo in modo tale che i bambini -ragazzi crescano con la consapevolezza del rispetto del verde….si fanno solo fare lezioni con i vigili dall’asilo fino alla 5 elementare : troppo.
Fatelo diventare il vostro punto 4.
grazie
Sara Frison