Da casa esplorazioni in archivio

archivio fotoIn un periodo difficile, in cui spesso predominano sentimenti diffusi di incertezza, disorientamento e preoccupazione, può essere utile allargare lo sguardo su una panoramica più ampia, anche con l’aiuto di testimonianze storiche.

Forse questa attenzione ha ispirato la bella iniziativa dell’Archivio di Stato di Padova  che, come molte altre istituzioni culturali  in Italia in questo momento, raggiunge i propri potenziali utenti, mettendo in Rete voci, immagini ed episodi di un passato che non è poi così remoto o sconosciuto, come potremmo pensare, anzi. Giorno per giorno, l’Archivio di Stato di Padova presenta, su facebook   alcuni documenti che appartengono al ricchissimo patrimonio di cui è custode, selezionati come tasselli di tre percorsi virtuali tematici, ben differenziati:

“Padova ai tempi del colera, della peste e del vaiolo” propone testimonianze, carteggi e disposizioni relative a periodi segnati dalla diffusione di gravi epidemie (la peste nei secoli XVI e XVII, il colera del 1855, la campagna vaccinazione contro il vaiolo nei secoli XVIII-XIX): descrivono le misure per il contenimento del contagio messe in atto (scambo di informazioni tra amministrazioni, quarantena, divieti o limitazioni della circolazione di persone e di merci, somministrazione di vaccini…), prescrizioni che in questo momento risuonano attuali. Sono molto significativi i piccoli episodi e le annotazioni   che le carte raccontano e riportano.

Io resto a casa per riscoprire la mia città” in un ideale tour primaverile i disegni del catastico del beni del convento di Sant’Antonio ci rivelano come erano molti luoghi di Padova nel XVIII secolo. Tavole tracciate per un motivo pratico – in questo caso, rilevare i possedimenti di un ente religioso – rappresentano anche palazzi nobiliari, chiese e broli, alcuni ancora esistenti, altri demoliti nel corso dei secoli. Si possono scorrere sulla pagina Facebook dell’Archivio di Stato di Padova interessanti “istantanee”   settecentesche di vari angoli della città, quali la Contrada di San Daniele, la via dei Rogati, San Giovanni delle Navi, piazzale Pontecorvo e dintorni, ciascuna corredata da un puntuale commento e relativo riferimento bibliografico.

“Firme d’autore” ci conduce attraverso una galleria di documenti autografi di illustri personaggi storici, quali ad esempio Andrea Mantegna e Arrigo Boito. Ognuno di essi (lettera, contratto di lavoro…) è accompagnato da una spiegazione accurata, predisposta dai funzionari archivisti attivi presso l’Archivio di Stato di Padova e contenente precisi riferimenti al loro contesto di produzione e al vincolo che li unisce ai relativi fondi di appartenenza.

Informazioni più precise sull’iniziativa sono disponibili sul sito web istituzionale dell’Archivio di Stato di Padova.

Accanto ai percorsi virtuali allestiti in questo periodo, da vari anni l’ Archivio di Stato di Padova ha messo a disposizione di tutti gli interessati una vera e propria sala di studio virtuale, provvista di strumenti di ricerca  (guide e inventari) e di accessi ad alcune fonti digitalizzate – liste di leva, mappe e registri del catasto storico ottocentesco di Padova e Rovigo, mappe dell’antico fondo denominato “Acque” realizzate tra XVI e XVII, pergamene della Certosa di San Bernardo di Padova –  per favorire la fruizione dell’immenso patrimonio conservato: circa 24 chilometri di scaffalature, tra volumi, carte sciolte, pergamene e mappe.

I documenti d’archivio sono fonti molto utili per conoscere meglio la storia di un territorio e di una città; basta acquisire un po’ alla volta familiarità con il linguaggio dei documenti e con il loro contesto di produzione, grazie alla mediazione di archivisti esperti e a qualche utile lettura di testi su temi e aspetti di carattere storico.

 

Silvia Rampazzo – redazione Ecopolis