E’ fattibile un utilizzo più parsimonioso del territorio? Si possono conciliare le esigenze della vita moderna con quelle ecologiche? Si può costruire senza impattare in via ulteriore?
A tutte queste domande si può trovare risposta in “le città sostenibili”, nuovo libro di Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente ONLUS, edito, nella collana Interventi, da Bruno Mondadori.
Per una volta – raro quando si tratta di un libro- è possibile parlare di questo interessante breve saggio nel suo insieme, senza il rischio di raccontare troppo e senza togliere a nessuno la sorpresa di come vada a finire.
Le città sostenibili è un piccolo vademecum di pronta ed agevole lettura. E’, nel contempo, molto piacevole ed occupa uno spazio limitato sia nella borsa che di tempo. E’, quindi, possibile leggerlo, senza perderne il filo, nelle pause lavorative, mentre siete seduti in un caffè o su una panchina, nel parco, in treno, in autobus, insomma, ovunque.
L’autore introduce l’argomento del miglior utilizzo del territorio e della maggior sostenibilità, mettendo idealmente a confronto tre modus vivendi di alcuni personaggi, che rappresentano la società moderna, i single, la famiglia mononucleare ed una coppia all’apice del successo. Egli mostra come, con piccoli o grandi accorgimenti, la qualità della vita e del portafoglio di queste persone possano cambiare in modo significativo, positivamente, senza dover modificare gli aspetti fondanti e caratterizzanti delle loro esistenze.
E’ un breve libro che piace, perchè ricco di notizie, informazioni e denunce, utili ed inaspettate sull’inquinamento e sul pessimo utilizzo del territorio, ma nel contempo fornisce alcuni piccoli accorgimenti alla portata di tutti, che ognuno può calibrare come preferisce senza dover necessariamente fare la raccolta del cotone in giardino e riutilizzare gli arcolai…
I tre personaggi scoprono, attraverso crescita ed arricchimento personale, come la qualità della loro vita si evolva, introducendo piccoli miglioramenti all’insegna del risparmio energetico e di un miglior utilizzo delle risorse.
L’autore permette, anche al lettore non avvezzo ad una cultura legata a tematiche ambientali, di farsi un idea di quelli che, al giorno d’oggi, sono i problemi che toccano un po’ tutti e di cui ci si deve fare carico.
Ci si sente davvero più uniti nel sapere che non è da fanatici sforzarsi di vivere in maniera ecologica, ma che, invece, è anche un sinonimo di legalità. Infatti, una buona gestione del territorio da parte degli stessi cittadini e la comprensione piena che, il bene comune appartiene a tutti e non è invece un’entità astratta, garantisce un utilizzo più consapevole ed equilibrato di ciò che circonda. Limita la possibilità di piccoli e grandi soprusi ed evita la creazione di circoli viziosi che facilitano l’installarsi di logiche di malaffare. Infatti, come dice lo stesso autore, “la chiave del successo non è solo la capacità di visione, ma quella di saperla condividere ed accrescere. Non serve solo arrivare primi nel nuovo mondo, correre più veloci degli altri. La differenza è data dalla capacità di attirare gli altri, di collaborare lungo il percorso: ci si salva insieme.”
recensione a cura di Dafne Crea, redazione di ecopolis